Isolato fra le vie Cavalli, Palmieri, Avigliana e Principi d'Acaja
L'isolato fra le vie Cavalli, Palmieri, Avigliana e principi d'Acaja era costituito da edifici residenziali e industrie. Il suo aspetto è profondamente mutato dopo gli attacchi aerei del 1942-1943 e ora è occupato da edifici residenziali e negozi.
1. Bombardamenti
L'isolato fra le vie Giovanni Cavalli, Pietro Palmieri, Avigliana e principi d'Acaja era costituito da edifici a uso residenziale e industrie. Avevano qui sede l'Industria Conciaria (via Principi d'Acaja 44 bis angolo via Cavalli), l'Industria Budelli e affini (via principi d'Acaja 44), un magazzino municipale, una tipografia e un falegname (via Avigliana 19), la fabbrica Costruzione letti e mobili in ferro e ottone di Pepino Francesco cav. sovr. militare dell'ordine di Malta (via Palmieri 59), fabbrica di caramelle Stobbia C. (via Palmieri 61), deposito dei trasporti di Vinelli & Scotto (via Cavalli 22).
L'isolato fu colpito in più occasioni dai bombardamenti. I danni più gravi si registrarono ai civici 22 e 24 di via Cavalli (distruzione totale dei due bassi fabbricati), ai civici 59, 61, 63 di via Palmieri (distruzione delle tettoie e bassi fabbricati e parziale degli edifici).
L'aspetto di questo nucleo di caseggiati è profondamente mutato dopo il secondo conflitto mondiale; già dalla prima metà degli anni Cinquanta sono stati costruiti nuovi edifici (via Cavalli 44) e altri edifici residenziali di 4-7 piani e negozi, nella stessa area, si scalano nei decenni successivi.
2. Vinelli & Scotto
La fondazione Vinelli & Scotto è di incerta datazione, essendo anteriore all'istituzione della Camera di Commercio di Torino. Tuttavia si può dedurre che essa risalga al 1890. L'azienda fu fondata dal sig. Francesco Vinelli proveniente da un'agiata famiglia di cartonai. Abbandonata la tradizionale attività familiare, Vinelli intraprese una attività di trasporti. Successivamente si associò a un cugino di nome Scotto, spedizioniere a Genova.
Alla loro morte, fu la figlia del sig. Vinelli, Claudina, a gestire l'attività che sviluppò tanto da possedere, prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, 40 cavalli da tiro, 30 furgoni e qualche camion. L'azienda subì gravi danni durante la guerra: la maggior parte dei furgoni e dei camion furono distrutti e i cavalli morirono. La Vinelli&Scotto si trovò dunque a dover operare con due soli furgoni e due motocarri. Terminata la guerra, la società abbandonò la precedente attività di trasporti e spedizioni per specializzarsi nei traslochi. Nel 1962 le famiglie Vinelli e Scotto cedettero l'azienda.
Bibliografia
Fonti Archivistiche
- ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 760, cart. 15, fasc. 41
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Ente Responsabile
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà