Case Bocca e Comoglio
Nei due isolati di abitazioni d’affitto con fabbrica a cortile aperto, edificati da Contardo Bonicelli nel 1929 per l’impresa Bocca e Comoglio, l’architetto utilizza stilemi mitteleuropei di derivazione arts déco accantonando per un momento gli schemi razionalisti.
1. Storia degli edifici
L’edificio da reddito a sette piani rientra nella cospicua attività edilizia conseguenza dell’incremento della popolazione a Torino tra le due guerre, che vede il passaggio dai modi neoeclettici o tardo liberty agli schemi novecentisti. Il gruppo unitario di case, di livello medio alto, fu progettato nell’isolato tra corso Francia, via Medici e via Rosta dall’architetto Contardo Bonicelli, figlio del più famoso Enrico Bonicelli, professore di architettura alla Regia Scuola d’Ingegneria e membro della commissione igienico edilizia dei lavori pubblici del Comune di Torino, con studio in via Massena insieme ai figli.
Parte del complesso in via Rosta fu danneggiata dagli eventi bellici e ricostruita dall’architetto Domenico Morelli (1900-1998). Il notevole intervento dell’impresa Bocca e Comoglio venne realizzato costruendo i due primi isolati della spina tra corso Francia e via Giacomo Medici in due fasi successive e con lievi varianti. Questa nuova tipologia di edifici multipiano a uguali interpiani riuscì ad affermarsi grazie al diffondersi dell’ascensore e della struttura in calcestruzzo armato; la loro insolita altezza fu raggiunta sfruttando abilmente il taglio dei lotti e avvalendosi delle nuove norme sull’uso di cortili aperti realizzati verso le vie più secondarie, mentre la disposizione generale degli edifici seguiva il perimetro dell’isolato e i fili delle vie.
La solidità dell’impianto e i materiali di buona qualità sono tra gli elementi distintivi di questo complesso edilizio, tutt’altro che monotono nonostante le dimensioni, grazie allo spicco conferito dalla collocazione urbana e a un aspetto coerente garantito da bugnati, aggetti triangolari, bow-window e balconi unificati da una decorazione astratta ricca di increspature e zig-zag degli angoli. L’attento disegno di prospetto rivela derivazioni arts déco e un selezionato gusto mitteleuropeo tipico di Contardo Bonicelli, che in questi edifici sceglie di non sperimentare una mediazione con gli schemi razionalisti a differenza di quanto avviene in altre opere, quali il cinema Astra in via Rosolino Pilo 6 (1928), oggi cinema Savoia, la piscina coperta dello stadio comunale (1929-1933) e la sede della società canottieri Esperia (1932).
2. Bombardamenti
Gli edifici in via Rosta 4, 6 furono danneggiati dai bombardamenti dell'8 dicembre 1942. In via Rosta si registrò la distruzione di tre piani causata da bomba dirompente. Al civico 4, invece, di registrarono danni al tetto, crollo di volte e muricci, danni agli infissi causati da scoppio di bomba dirompente.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CASE BOCCA E COMOGLIO
Via Medici, Corso Francia, Piazza Bernini
Due isolati con fabbrica a cortile aperto di abitazioni d'affitto.
Complesso residenziale di valore documentario e ambientale, tipico e significativo esempio di residenza intensiva nello stile Novecento.
Progetto di Contardo Bonicelli, 1929-33 con integrazione di D. Morelli (edifici di Via Rosta 4) nel dopoguerra.
L. RE, in AA.VV.. Torino città viva […], 1980. p. 319.
Tavola: 32/40
Bibliografia
- Guida di Torino, 1928-1929, Paravia, Torino 1928
- Re, Luciano, Problemi e fatti urbani dal 1920 al 1945 in Torino città viva. Da capitale a metropoli 1880-1990. Cento anni di vita cittadina: politica, economia, società, Vol. 1, Centro studi piemontesi, Torino 1980, pp. 271-333 , p. 319
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 414 Vai alla pagina digitalizzata
- Magnaghi, Agostino - Monge, Mariolina - Re, Luciano, Guida all'architettura moderna di Torino, Lindau, Torino 1995 , p. 130, scheda n. 118
- Giusti, Maria Adriana - Tamborrino, Rosa, Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), U. Allemandi, Torino 2008 , p. 256, scheda n. 449
Fonti Archivistiche
- Archivio Edilizio della Città di Torino, Pratiche edilizie, 1929, pratica n. 1495.
- Archivio Edilizio della Città di Torino, Pratiche edilizie, 1929, pratica n. 661.
- Archivio Edilizio della Città di Torino, Pratiche edilizie, II Categoria, 1947, pratica n. 227 S.
- ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 1308 cart. 26 fasc. 64 nn. ord. 9, 10
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Ente Responsabile
- Associazione L&M – I Luoghi e la Memoria
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà