Albergo Principi di Piemonte
La torre dell’Albergo Principi di Piemonte (tuttora struttura alberghiera di alta categoria, dopo gli interventi per i Giochi Olimpici Invernali del 2006) rappresenta – con la Torre Littoria (ora grattacielo della Reale Mutua Assicurazioni) – il fulcro intorno al quale, a metà degli anni Trenta del Novecento, si organizza la ricostruzione di via Roma Nuova.
L’Albergo Principi di Piemonte, opera del 1935-1936 di Vittorio Bonadé Bottino e Giovanni Chevalley, è collocato al centro del piano urbanistico per il secondo tratto della nuova via Roma, esito del concorso del 1933; le cinque porzioni centrali dell’intervento sono situate all’interno dell’ex isolato di Sant’Antonio da Padova di proprietà della Saep (Società Anonima Edilizia Piemontese, del gruppo Fiat). Il disegno urbanistico e architettonico del complesso è affidato a Vittorio Bonadè Bottino, progettista di fiducia della famiglia Agnelli, nonché amministratore delegato della Saep e specialista non soltanto di edilizia industriale e per uffici ma anche nello specifico campo di quella alberghiera “in verticale”, come ben dimostrano, tra gli altri progetti, le “torri” di Sestriere, poi riproposte a Sauze d’Oulx e, ancora, a Marina di Massa. Il nuovo albergo, attestato in asse con la via Bruno Buozzi, perpendicolare alla via Roma Nuova porticata, è un compatto monolite parallelepipedo costituito da un basamento di travertino – all’interno del quale sono accolti la hall di ingresso, i locali di rappresentanza e i servizi al pubblico – sormontato da un corpo di otto piani rivestito di litoceramica, in cui le stanze dell’albergo sono affacciate su un cavedio interno. I due piani sottostanti al basamento, privo di cortile, e il livello al di sotto delle vie circostanti erano destinati a servizi vari e autorimesse. L’arredamento interno dell’albergo, realizzato grazie alla collaborazione di Giovanni Chevalley, prevede, tra l’altro, un prezioso salone delle feste decorato con mosaici dorati e lampadari di Murano.
Bibliografia
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