Scheda: Tema - Tipo: Cultura e istruzione

Disabilità a scuola

Particolarmente attenta all’istruzione degli alunni disabili, la Torino dell’Ottocento si arricchisce di prestigiosi istituti per sordomuti, ciechi e rachitici, cui si aggiunge, negli anni Venti del Novecento, la Scuola per “anormali psichici”.


Periodo di riferimento: 1923

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L’obbligo scolastico per ciechi e sordomuti che «non presentino altra anormalità che ne impedisca l’ottemperanza» risale al 1923 (R.D. 3 dicembre 1923 n. 3126 e R.D. 5 febbraio 1928 n. 577) ma le esperienze torinesi volte a istruire i ragazzi non vedenti o non udenti risalgono al secolo precedente. Fin dal 1819 si avviano i prodromi dell’Istituto dei Sordomuti avviato da Giovanni Battista Scagliotti di Varallo e riconosciuto come scuola regolare nel 1834 e divenuto Regio Istituto. Gli allievi, nella sede di via Assarotti, sia interni che esterni, sono per due anni istruiti nelle classi elementari e poi negli studi relativi al mestiere che desiderano apprendere, fermo restando le ore di disegno e ginnastica per i maschi e di lavori femminili per le femmine. Nel 1860 viene realizzato un nuovo edificio alla Cittadella come sede dell’Istituto. Cento anni dopo, nel 1965, la sede è venduta al Comune di Torino e con il ricavato viene costruita una più ampia struttura a Pianezza, tuttora operativa.

Intanto nel 1881 sorge in città un secondo istituto per l’educazione dei sordomuti, ad opera del sacerdote Lorenzo Prinotti che crea l’educatorio delle sordomute povere, con convitto interno. L’istituto, che presto accoglie anche i maschi divenendo Educatorio Prinotti per sordomuti di ambo i sessi, ha sede in via Alloni, poi nel 1888 in via del Carmine, fino al 1895 quando si costruisce una apposita e ampia sede in corso Francia. «Successivamente il Prinotti accolse anche i sordomuti maschi adulti, in genere operai, ospitandoli in un locale attiguo, dove si svolgeva un corso serale per l’apprendimento post-scolastico. Il Prinotti realizzò poi la casa di asilo notturno per gli stessi operai, e un oratorio per i sordomuti poveri e infine il patronato di assistenza morale e materiale. L’istituto fu eretto in Ente morale con decreto firmato del Re Umberto I con relativo statuto organico»¹. Nel 1969 l’educatorio costituisce la scuola di metodo Prinotti per l’abilitazione all’insegnamento dei sordomuti. Aperto poi alla frequenza degli alunni non audiolesi, l’Ente morale viene estinto nel 1990.

Altro significativo istituto torinese è l’Istituto per rachitici, scuola gratuita fondata il 5 maggio del 1872 su iniziativa del Conte Ernesto Ricardi di Netro e dei medici Gamba e Pistono, con sede nella vecchia Piazza d’Armi. La scuola raccoglie bambini rachitici deformi poveri, di entrambi i sessi, per dare loro un’istruzione elementare e per combattere la malattia attraverso cibo sano e cure mediche. Oltre alla scuola e alla palestra, l’istituto era fornito di un reparto per il ricovero, per la cura e per l’intervento chirurgico. I risultati in termine di recupero dei ragazzi non si fanno attendere e ben presto il successo dell’iniziativa richiede la creazione di altre sezioni: nel 1881 esse si trovano presso le scuole Dora in via Giulio 15, la Monviso in via Assietta 47 e la Vanchiglia in via Parole 22.

Nel frattempo, nel 1875 apre a Torino in via Nizza 151 anche l’Istituto per ciechi: citato nel libro Cuore di De Amicis (giovedì 23 febbraio), esso descritto a pochi anni dall’apertura come una scuola di successo, dove i ragazzi imparano «a far di conto e leggere. Hanno dei libri fatti apposta, coi caratteri rilevati; ci passano le dite sopra, riconoscon le lettere, e dicon le parole; leggono corrente. E bisogna vedere, poveretti, come arrossiscono quando commettono uno sbaglio. E scrivono pure, senza inchiostro. Scrivono su una carta spessa e dura con un punteruolo di metallo che fa tanti punticini incavati e aggrappati secondo un alfabeto speciale; i quali punticini riescono in rilievo sul rovescio della carta per modo che voltando il foglio e strisciando le dita su quei rilievi, essi possono leggere quello che hanno scritto, ed anche la scrittura d’altri, e così fanno delle composizioni, e si scrivono delle lettere fra loro. Nella stessa maniera scrivono i numeri e fanno i calcoli».

Nel 1938 l’Istituto per ciechi apre anche una Scuola di Avviamento per ciechi e nel 1962, con l’avvento della scuola media unica, una media che nel 2008 è stata intitolata a Hellen Keller e dall’anno successivo fa parte dell’I.C. Manzoni.

Intanto a partire dal 1928 a Torino è attiva la Scuola Speciale per Anormali psichici, intitolata poi nel 1960 a Padre Agostino Gemelli, per l’educazione e recupero degli alunni con ritardo mentale. Assistiti da medici – un ambulatorio gratuito di neuropsichiatria infantile era annesso alla Scuola – e da insegnanti con specializzazione ortofrenica, i ragazzi hanno programmi scolastici specifici che ricorrono in particolare ai laboratori di lavoro manuale, di canto e ginnastica, di lavori artistici e disegno.

Sulla base dell’esperienza avviata dalla Scuola Medico Pedagogica Padre Gemelli, nell’anno scolastico 1951-1952 viene creato su proposta dell’allora Ispettore scolastico Riccardo Dal Piaz, il Circolo didattico delle scuole speciali. Esso, autorizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione, composto da quattro istituti: la Scuola speciale per mutilatini e poliomielitici annessa all’Istituto Mutilatini Santa Maria ai Colli; la scuola speciale per poliomielitici annessa all’Ospedale Maria Adelaide e la scuola speciale per spastici presso la Casa del Sole oltre alla Padre Gemelli stessa.

Grazie ai quattro istituti, possono essere accolti non solo gli alunni con disagi mentali o fisici ma anche dislessici, epilettici, ipovedenti. Con una convenzione del 1955 il Comune si fa carico di queste scuole speciali, occupandosi anche dell’assegnazione di medici e assistenti, medicinali, nonché insegnanti specializzati.

Note

¹ Franco Zantini, 1881 - Educatorio Lorenzo Prinotti per Sordomuti d'ambo i sessi in Torino, in Storia dei sordi, www.storiadeisordi.it.

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Ente Responsabile

  • Fondazione Tancredi di Barolo