Agostino Priuli (1919-1944)
Trasferitosi a Torino dopo il servizio militare, è assunto alla Lancia. Dopo l’armistizio entra nella I Brigata Sap, diventando comandante di distaccamento col nome di battaglia di Agostino. Arrestato in seguito a delazione, è ucciso il 13 dicembre 1944. Lo ricorda una lapide in via Valdieri 20.
Nasce il 3 luglio 1919 a Capo di Ponte, in provincia di Brescia. Rimasto orfano di padre, a quindici anni abbandona la scuola per provvedere ai bisogni della propria famiglia. Lascia il suo paese natale e si trasferisce prima a Milano e, successivamente, a Roma dove riesce a terminare gli studi. Chiamato sotto le armi, è arruolato in Aeronautica, conseguendo il grado di I aviere di governo. Presta parte del proprio servizio militare presso l’aeroporto di Caselle, dove conosce la moglie, che sposa al termine della leva, trasferendosi definitivamente a Torino. Impiegato allo stabilimento Lancia di Borgo San Paolo, dopo l’8 settembre 1943 entra a far parte della resistenza: con il nome di battaglia di Agostino, è inquadrato nella I brigata Sap, comandando un distaccamento a partire dal 6 aprile 1944. Il suo compito è quello di provvedere alla riparazione a alla fabbricazione “di armi da inviare alle truppe partigiane” (Adduci - Boccalatte, 2003), avvalendosi anche della collaborazione di una piccola officina meccanica, la Giunta & C. di via Valdieri 22, di fronte alla Lancia, il cui amministratore lo denuncia all’autorità fascista. In seguito alla delazione, una squadra di militi fascisti lo sorprende il 13 dicembre 1944 nei locali dell’officina. Arrestato e interrogato, si rifiuta di svelare i nominativi dei propri compagni e viene ucciso il giorno stesso. Lo ricorda una lapide in via Valdieri 20.
Bibliografia
- Adduci, Nicola - Boccalatte, Luciano - Minute, Giuliana, Che il silenzio non sia silenzio. Memoria civica dei caduti della Resistenza a Torino, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” - Città di Torino, Torino 2003 , p. 126 Vai al testo digitalizzato
Sitografia
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Ente Responsabile
- ISMEL