Luci d’Artista Luigi Nervo “Vento solare”
Vento solare di Luigi Nervo fa parte delle Luci d’Artista dal 2004. L’opera è una grande sagoma solare è realizzata con lo stile fiabesco di alcune stampe popolari e vuole esprimere un concetto astronomico in un linguaggio immaginario.
01. Vento solare
Luigi Nervo, dopo aver presentato nelle prime edizioni di Luci d’Artista “Il bosco dei maghi”, uno zodiaco scultoreo nella classica iconografia zoomorfa, ha qui concepito un’opera completamente nuova, ma ancora legata alla cosmologia fantastica. “Vento solare” è un titolo, spiega l’autore, nato dalla suggestione di un’espressione scientifica che indica le particelle elementari emesse dal Sole che investono la Terra. Dominata da una grande sagoma solare, immaginata in quello stile fiabesco che spesso contraddistingue le stampe e gli almanacchi popolari, l’opera traspone un concetto astronomico nel linguaggio immaginario dell’astronomia (1).
02. Luci d’Artista
Luci d’Artista è una manifestazione nata nel 1998 da un progetto di illuminazione pubblica realizzata in occasione delle festività natalizie. In seguito al successo ottenuto nel 1997 con il Presepe di Emanuele Luzzati in piazza Carlo Felice, la Città di Torino ha esteso l’iniziativa a diverse piazze e vie del capoluogo subalpino. Sono stati invitati artisti italiani e stranieri per interpretare le illuminazioni non come semplici decorazioni ma come opere d'arte, dando vita a un grande evento culturale, a un percorso espositivo d’arte contemporanea che, con l’impiego della luce, coniuga arte a paesaggio urbano e favorisce l’incontro tra il grande pubblico e la creazione artistica. La rassegna è in continua evoluzione: aumenta il numero degli artisti coinvolti, cambiano le vie e le piazze che ospitano le opere per creare uno spettacolo sempre nuovo e diverso di illuminazione scenografica della città.
03. Luigi Nervo (Torino, 1930 – 2006)
Dal 1954 al 1972 ha svolto l’attività di designer; dal 1973 al 1998 è stato titolare della cattedra di Tecniche della Scultura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Ha esordito nel 1969 con una mostra alla Galleria G30 di Parigi; nel 1974 è stato invitato alla Quadriennale di Torino e nella stessa città ha allestito personali nelle gallerie Viotti (1970), Il Cortilaccio (1974) e Davico (1982 e 1996). Un filone particolare della sua attività di scultore è costituito dalle “macchine/gioco”, grandi sculture di arredo urbano installate in diverse città italiane, come il “Dinosauro” concepito per il Parco Michelotti di Torino. Nel 1984 ha fondato il Teatro d’automi, esordendo con “Berescith o la creazione del mondo”, spettacolo di androidi lignei; nello stesso periodo ha collaborato come scenografo con registi teatrali quali Sergio Liberovici e Marco Parodi per il Teatro Stabile di Torino e Trieste e per l’Opera di Roma. Negli anni novanta ha eseguito l’intero arredo della chiesa di San Pietro in Aravecchia a Vercelli. Negli anni ottanta ha diretto per un biennio l’antica scuola d’intaglio di Melezet a Bardonecchia e teorizzato una didattica della manualità, confluita nella Guida al gioco creativo, edita nel 1982 dalla Nuova Italia Scientifica. Sullo stesso versante hasvolto attività didattica presso il Politecnico di Torino (1).
Note
(1) da Sculture di luce. Luci d'artista a Torino, U. Allemandi, Torino 2005, pp. 46-49, 124-125; per la bibliografia si veda: http://www.comune.torino.it/papum/pdf/NERVO.pdf (aggiornata al 2008)
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