Mattatoio civico
Il mattatoio è uno dei servizi centralizzati di cui si dotò la città nella seconda metà dell’Ottocento, con l’obiettivo di liberare il centro dalle attività poco decorose e insalubri e di controllare dal punto di vista igienico la macellazione.
1. Storia dell'edificio
Prima della costruzione del Mattatoio Civico, il luogo in cui si concentravano le operazioni di macellazione per soddisfare la domanda di carne del mercato torinese era situato in Borgo Dora. L’aumento della popolazione, insieme a dinamiche di rivalutazione fondiaria delle zone vicine al centro cittadino e al progressivo definirsi di una maggior attenzione alle norme igieniche nella classe dirigente e nell’opinione pubblica, innescarono un dibattito in Consiglio Comunale circa la creazione di un mattatoio civico. Dopo aver valutato diversi progetti e relazioni di Commissioni municipali appositamente create, venne deciso che l’Amministrazione avrebbe provveduto alla costruzione e alla gestione dell’impianto, senza interventi di privati. Il luogo designato era un terreno sul corso S. Avventore (attuale corso Vittorio Emanuele II) di fronte alle carceri “Le Nuove”, allora in costruzione. L’ingegner architetto Antonio Debernardi (1830-1893) firmò il progetto del mattatoio, che fu ispirato dalle più avanzate soluzioni tecniche del periodo, specialmente di ambito francese. Poco dopo la sua costruzione venne decisa la creazione di un mercato del bestiame nella stessa zona. La struttura fu demolita nel 1973.
2. Bombardamenti
Il mattatoio (che comprendeva anche alcuni appartamenti su corso Vittorio Emanuele II 116 e 118, l'ufficio amministrativo, l'ufficio veterinario, la Mutua Macellai, l'Ente Riscossione imposte Torino e il Consorzio Obbligatorio Macellai), come il vicino foro boario, fu colpito dai bombardamenti alleati. Il 20 novembre 1942 bombe incendiarie causarano la distruzione di due fabbricati (uno al centro dell'isolato, l'altro su corso Vittorio), mentre su di un terzo fabbricato si verificò il crollo del tetto e dei muri divisori e la carbonizzazione delle chiassilerie a causa di bomba incendiaria e bomba dirompente. Nel giugno 1945 non risultavano opere di ripristino. Gli appartamenti ai civici 116 e 118 furono invece interessati dagli attacchi del 28 novembre 1942
Bibliografia
- Vera Comoli Mandracci, Giovanni Maria Lupo, Il Mattatoio Civico e il Foro Boario di Torino, in «Atti e rassegna tecnica della società degli ingegneri e degli architetti in Torino», N.S., a. XXVIII, nn. 3-4, marzo-aprile, 1974, pp. 48-64
- Comoli Mandracci, Vera, Torino, Laterza, Roma - Bari 1983 , pp- 197-204
Sitografia
Fonti Archivistiche
- ASCT, Fondo danni di guerra inv. 764 cart. 15 fasc. 45
Fototeca
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Ente Responsabile
- Mostra Torino: storia di una città
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà.