Galoppatoio militare Ferruccio Dardi (già Poligono militare del Meisino)
L’area che ospita il Galoppatoio, già destinata, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, a poligono militare, è oggi inglobata nel parco fluviale del Meisino, realizzato dal Comune di Torino a partire dal 2001.
Il Galoppatoio, intitolato al capitano del Gruppo Corazzato Novara morto nel 1942 in Africa settentrionale, difendendo il proprio Squadrone da un attacco di carri inglesi, si sviluppa sull’area già occupata sin dal secondo Ottocento dal Poligono militare del Meisino. Realizzato nei pressi del punto dove la Stura confluisce nel Po, all’interno della cassa di esondazione di proprietà demianale interessata, a partire dal 2001, dalla realizzazione del Parco fluviale del Meisino, non si hanno, di fatto, notizie a proposito della sua istituzione. Di certo qualche installazione esisteva già nel 1969, anno in cui compare nella revisione della tavoletta 56 II NO dell’Istituto Geografico Militare, ma non è dato di sapere se si trattasse ancora delle baracche del poligono o delle prime tettoie che ancora oggi caratterizzano in buona sostanza la consistenza edilizia del Galoppatoio.
Fino al 2011 è stata un'infrastruttura di pertinenza della Scuola di Applicazione e Istituto di Studi militari dell’Esercito Italiano, utilizzata per l'addestramento equestre grazie alla presenza di due scuderie aperte della capacità di 32 cavalli. Con l'abbandono da parte da parte militari, l'area è stata ceduta nel 2015 al demanio che a sua volta l'ha trasferita gratuitamente al Comune di Torino. Da allora la struttura è totalmente abbandonata e vani, per ora, sono stati i numerosi tentativi di riqualificazione delle strutture (1). Fra 2019-2020 una messa in sicurezza delle aree verdi adiacenti è stata operata dall'Amministrazione Comunale però le strutture antiche risultano ancora in uno stato di abbandono.
Note
1. Nel 2015 il Comune di Torino aveva preso in considerazione l’ipotesi di allestire qui l’hub regionale per profughi e rifugiati. Da Paolo Patrito "Giorni contati per il vecchio galoppatoio" «Torino Storia», 19 Giugno 2019.
Bibliografia
- Ezio De Magistris, Terre di mezzo in Corona Verde. Torino città d’acque, Editoriale Il Verde, Milano 2001, p. 19
- Borasi, Vincenzo, La presenza dei militari, in Bracco, Giuseppe - Comoli Mandracci, Vera (a cura di), Torino da capitale politica a capitale dell’industria. Il disegno della città (1850-1940), Vol. 1, Archivio storico della Città di Torino, Torino 2004, pp. 167-186
- Bagliani, Francesca, Progetti in corso, in Cornaglia, Paolo - Lupo, Giovanni Maria - Poletto, Sandra (a cura di), Paesaggi fluviali e verde urbano. Torino e l'Europa tra Ottocento e Novecento, Celid, Torino 2008, pp. 109-115
Sitografia
Fonti Archivistiche
- Istituto Geografico Militare di Firenze (IGM), Carta d’Italia, tavv. 56 II NO (Settimo Torinese); 56 II NE (Venaria Reale).
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Ente Responsabile
- CeSRAMP
- MuseoTorino