Mercato Vittoria
Vivace mercato rionale sito in piazza della Vittoria, il cui nome deriva dalla vittoria delle truppe sabaude contro i francesi all’inizio del Settecento.
Il mercato, così come la piazza e il borgo in cui si trova, prende il nome dall’evento storico dell’assedio di Torino del 1706. Qui ebbe luogo, infatti, la celebre battaglia contro le truppe francesi, al termine della quale gli eserciti sabaudi costrinsero gli avversari alla ritirata. Dopo l’assedio si decise di dare il nome di Borgo Vittoria a questo quartiere.
Borgata Vittoria, ultima nata della Circoscrizione V, tra il piano regolatore del 1884 e quello del 1908, ha il suo fulcro tra piazza Chiesa della Salute e piazza della Vittoria. Il quartiere ebbe un progressivo sviluppo urbanistico che aumentò esponenzialmente durante gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Il grande sviluppo industriale che coinvolse Torino in questo periodo attirò nel quartiere grandi masse di immigrati, provenienti soprattutto dal sud Italia.
Attualmente l’area è a destinazione prevalentemente residenziale e assai densamente popolata; non mancano comunque neppure alcune attività economiche operanti nei settori del commercio, dei servizi e dell'artigianato.
Il «mercato libero (con posteggi gratuiti) sul piazzale adiacente alla Chiesa di N.S. della Salute, formato dallo slargo tra le vie Vibò e Villar», venne istituito in via sperimentale «nell’interesse specialmente della numerosa classe degli operai ed impiegati della regione Borgo Vittoria» con deliberazione del Consiglio podestarile del 28 giugno 1927.
In fase iniziale, il suo funzionamento sarebbe stato subordinato ad alcune norme:
- avrebbe dovuto tenersi nelle ore antimeridiane nei giorni di giovedì e domenica per la vendita di frutta e verdura; nel giorno di giovedì sarebbe stata permessa anche la vendita di pesci freschi e salati in latte o barili, di latticini, uova e mercerie.
- le occupazioni del suolo avrebbero dovuto farsi con «bancherottoli e carrettelle» a mano da asportarsi alla chiusura del mercato giornaliero.
- tutte le occupazioni del suolo sarebbero spettate al primo occupante; a ciascun occupante sarebbe stato concesso un solo posteggio della lunghezza massina di 4 metri.
Nel corso dei decenni il mercato ha mantenuto la sua fisionomia originaria, conservando ancora oggi il suo aspetto di mercato tradizionale all’aperto, piuttosto esteso, con banchi di alimentari, vestiario e accessori (1).
Sulla piazza della Vittoria si affacciano alcune abitazioni risalenti agli inizi del Novecento che conservano elementi architettonici legati all’Art Nouveau, mentre all’angolo con via Villar si trova un complesso di case popolari costruito nel 1910.
Note
(1) Per informazioni sul mercato si veda: http://www.comune.torino.it/sfogliato/mercati/guida/#60/z
Bibliografia
- Deliberazione del Consiglio podestarile del 28 giugno 1927, in «Atti del Municipio di Torino», 1o semestre, 1927, Torino, pp. 928-929
- Coppo, Dino - Osella, Anna (a cura di), Il disegno di luoghi e mercati a Torino, Celid, Torino 2006 , p. 83
- I mercati della Città Metropolitana di Torino. La guida, Città di Torino, Torino 2016 Vai al testo digitalizzato
Sitografia
Fototeca
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Ente Responsabile
- Associazione L & M - I Luoghi e la Memoria