Palazzo Carignano
Progettata da Guarini nel 1679 come prototipo di palazzo reale, la residenza del Principe di Carignano si pose nella Torino di fine Seicento, per le innovative scelte architettoniche e decorative, quale autorevole alternativa ai cantieri del duca Vittorio Amedeo II. Palazzo Carignano fu bombardato due volte, la prima il 13 luglio 1943, la seconda l’8 agosto dello stesso anno.
1. Storia dell'edificio
Nel 1679 il principe Emanuele Filiberto di Savoia Carignano (1628-1709) commissionò all’architetto teatino Guarino Guarini (1624-1683) la costruzione di una nuova dimora cittadina vicino al Castello, nel nuovo ampliamento verso Po. Nell’incertezza politica che regnava dopo la morte di Carlo Emanuele II nel 1675, la successione del ducato pareva indirizzata verso il ramo collaterale dei Carignano, legittimando il concepimento di un palazzo dall’aspetto regale ispirato ai progetti che Gian Lorenzo Bernini aveva approntato per il Louvre di Luigi XIV e che, con tutta probabilità, Guarini aveva potuto esaminare direttamente a Parigi, nel 1665, mentre era impegnato nel cantiere della chiesa di Sainte-Anne-la-Royale (demolita). Per stadi progressivi Guarini giunse alla definizione di un atrio ovale al centro del corpo di facciata che determinò l’andamento curvilineo del fronte sulla piazza, chiuso tra i due padiglioni angolari e scandito da un ordine gigante di paraste, emergendo prepotentemente nel regolare tessuto cittadino; una trama di fasce con motivi stellari campisce invece il lato verso la corte. L’atrio funge da fulcro concettuale e spaziale per lo sviluppo dell’intero palazzo, distribuendo il percorso cerimoniale al suo interno: tramite un vestibolo, si accede a due scaloni simmetrici curvilinei che salgono al salone ovale attestato sull’atrio, nei progetti di Guarini coperto da una spettacolare struttura a volta doppia, poi smantellata nel corso dell’Ottocento.
Tra le soluzioni architettoniche innovative adottate da Guarini in Palazzo Carignano, completato entro la fine del secolo ma, dopo la morte dell’architetto avvenuta nel 1683, si segnala al piano terreno la scelta di variare la canonica distribuzione degli appartements doubles (estivi e invernali) inserendo corridoi di servizio fra gli ambienti posti ai due lati. Il corridoio della manica sud venne tuttavia precocemente smantellato dopo il 1691, mentre quello della manica nord sussiste ancora oggi, decorato da raffinate partiture in stucco modellate da Pietro Somasso, libero di sperimentare nuove soluzioni formali che preludevano al gusto rococò. Nel 1698 queste stanze furono fastosamente decorate con gli affreschi del pittore Stefano Maria Legnani detto il Legnanino (1661-1713) e dei quadraturisti Giovanni Battista e Girolamo Grandi con scene mitologiche a celebrare la gloria del principe di Carignano, a rivaleggiare con gli analoghi soggetti scelti dal pittore di corte Daniel Seiter (1647-1705) per i contemporanei interventi nel Palazzo Ducale (oggi Reale) di Vittorio Amedeo II (1666-1732).
2. Bombardamenti
Durante i due bombardamenti notturni dell’estate del 1943, entrambi ad opera della RAF effettuati con bombe di grosso e grossissimo calibro, il palazzo riportò i seguenti danni: distruzione parziale della copertura del tetto, crollo dei lucernari, schiantamento degli infissi. Si registrarono inoltre gravi lesioni alle opere d’arte in esso presenti e agli stucchi e dorature dei saloni.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
PALAZZO CARIGNANO
Isolato tra Piazza Carignano e Piazza Carlo Alberto
Complesso di Palazzo Carignano e dell'adiacente Palazzo del Parlamento Italiano.
Complesso di valore storico-artistico, ambientale e documentario, importante polo nella struttura urbana torinese. Il Palazzo Carignano, originale e prestigiosa realizzazione barocca, è stato realizzato nel 1679 da G. Guarini per il principe Emanuele Filiberto di Carignano. Il palazzo avrebbe dovuto fronteggiare una piazza, più piccola dell'attuale Piazza Carignano, collegata assialmente con la Via Nuova (attuale Via Roma). Nel 1864-71, G. Bollati realizzò (su disegno di D. Ferri, 1863), l'ampliamento del palazzo sull'attuale Piazza Carlo Alberto (dove prima era il giardino di Palazzo Carignano). Il pregevole monumento equestre sulla piazza è di C. Marochetti (1861).
M. PASSANTI, 1963; ISTITUTO DI ARCHITETTURA TECNICA, 1968, pp. 1270 sgg.; AA.VV., Guarino Guarini, 1970.
Tavola: 41
Bibliografia
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- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 307 Vai alla pagina digitalizzata
- Palmas, Clara, Dal salone guariniano all’aula del parlamento subalpino (1682-1848) in Il parlamento subalpino in Palazzo Carignano: strutture e restauro, Ilte - Utet - Sei, Torino 1988, pp. 27-49
- Maria Grazia Cerri, Palazzo Carignano. Tre secoli di idee, progetti e realizzazioni, Allemandi, Torino 1990
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- Pagella, Enrica (a cura di), Sarà l'Italia. La ricostruzione del primo Senato, U. Allemandi, Torino 2011
- Bassignana, Pier Luigi, Torino sotto le bombe nei rapporti inediti dell'aviazione alleata, Edizioni del Capricorno, Torino 2013
Sitografia
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- http://polomusealepiemonte.beniculturali.it/
Fonti Archivistiche
- ASCT fondo danni di guerra, inv. 88, cart. 2, fasc. 16, n. ord. 1
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