Tessuto ottocentesco di via Aosta e strada delle Maddalene
La via Aosta è una via dall’andamento irregolare che ricalca il vecchio tracciato della strada che appena fuori le Porte Palatine conduceva all’ Abbadia di San Giacomo a Stura. Oltre il corso Novara la via conserva un tessuto edilizio formato da sopraelevazione di vecchie costruzioni rurali facenti parte di un nucleo extraurbano, la borgata Maddalene. Insediamento di valore ambientale e documentario, costituente integrazione storico ambientale.
Cronologia
1150 circa primo tracciato della strada
1600 circa le cascine dell’Ospedale San Giovanni Battista
1820 primi insediamenti
L’asse viario delle attuali vie Chivasso, Aosta, Cruto, Corelli e strada dell’Arrivore, si sovrappone all’ antica strada, chiamata delle Maddalene, che fin dall’epoca medioevale conduceva da Torino verso Settimo e Chivasso passando per l’Abbadia di Stura e attraversando il fiume con un traghetto rimasto in funzione fino al 1880, quando fu costruito il primo ponte sulla Stura. Nell’area esistevano cascine e proprietà terriere di diversa ampiezza, la cui presenza condizionerà lo sviluppo viario nel rispetto dei confini e in funzione del collegamento fra le diverse proprietà. A partire dai primi decenni dell’Ottocento, lungo la strada delle Maddalene si aggiungono casette rurali alle cascine preesistenti. Le prime in assoluto furono quelle che corrispondono ai civici di via Aosta 99 (fabbricato demolito nel 1965 e sostituito da un condominio corrispondente ai numeri 3 e 5 di via Petrella), 101 (ora via Petrella 13), 107 (ora via Petrella 19) rilevabili dal Catasto Gatti. Con la creazione della cinta daziaria nel 1953, il tratto di strada Maddalene oltre il corso Novara, dove era ubicata la “Barriera dell’Abbadia”, vide un notevole incremento di abitazioni che formarono la borgata Maddalene, rilevabile nel catasto Rabbini e nella relativa mappa risalente al 1866. Gli allineamenti di cui sopra sono ancora chiaramente percepibili, all’occhio dell’accorto osservatore, nonostante le notevoli trasformazioni urbane caratterizzate da interventi non sempre rispettosi e coerenti. In particolare si segnala la presenza di un nucleo di abitazioni edificate fra la metà del 1800 ed i primi anni del 1900, giunte a noi quasi intatte nella struttura. Le costruzioni sono circondate da un’area verde che fronteggia un nucleo di case di edilizia popolare e agevolata; sul lato destro la numerazione delle case segue quella della via Aosta, mentre sul lato sinistro la via cambia denominazione in Petrella. Fino a pochi anni orsono era attiva una vecchia osteria chiamata “L’osteria del Gelso”.
A metà dell’Ottocento, all’altezza dell’incrocio con l’attuale via Cimarosa, venne tracciata una biforcazione e venne aperta una nuova strada (corrispondente grosso modo all’attuale via Maddalene) che portava al nascente borgo del Regio Parco. Prima di allora il Regio Parco era raggiungibile solo dal viale corrispondente all’attuale omonimo corso.
Il Cippo stradale dell’antica strada per Settimo e Chivasso che risale aill’inizio dell’Ottocento, inizialmente posto all’altezza del civico 141 (si vedano le foto in basso), è ora ubicato all'incrocio tra le vie Aosta e Petrella (si veda la geolocalizzazione a inizio scheda).
Bibliografia
- Rabbini, Antonio, Elenco dei nomi dei proprietari delle cascine, ville e fabbriche designate sulla carta topografica della città, territorio di Torino e suoi contorni, G.B. Maggi, Torino 1840 Vai al testo digitalizzato
- Beraudo, Giuseppe - Castrovilli, Angelo - Seminara, Carmelo, Storia della Barriera di Milano dal 1946, Officina della memoria, Torino 2006 , pp. 41-45 Vai al testo digitalizzato
Fonti Archivistiche
- ASCT, Catasto Gatti 1834, mappa sez. 67 e relativi colonnari territoriali e registro delle mutazioni di proprietà
- ASTO Sezioni riunite, Catasto Rabbini, 1866, foglio XIV, sez. 37-38
Fototeca
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Ente Responsabile
- Officina della Memoria