Corso Francia
Corso Francia, lungo circa 13 km, viene tracciato dall’architetto ducale Michelangelo Garove tra il 1711 e il 1712, su commissione e per editto regio di Vittorio Amedeo II. Già ai tempi di Garove la strada si caratterizza come ampio e scenografico viale alberato.
1. Storia del corso
Con i suoi 13 Km circa di lunghezza, Corso Francia è la strada più lunga del capoluogo piemontese ed è considerata una tra le principali della città. La realizzazione di questo asse viario, voluto per editto regio da Vittorio Amedeo II di Savoia (1666-1732), viene tracciato e definito dall’architetto ducale Michelangelo Garove (1648-1713), tra il 1711 e il 1712. Lo stradale, sin dalle sue origini, fiancheggiato da due imponenti alberate di olmi e di roveri, mantiene tale assetto per tutto l’Ottocento. L’alberatura del corso, che, fin dai tempi di Garove, ne garantiva l’unità di arredo e di immagine, è scomparsa, tranne che nel tratto torinese, fatte salve alcune presenze episodiche nel resto del tracciato. L’originaria strada di Francia, l’odierno corso Francia, ripercorreva il precedente asse della via Francigena che passava, in un ramo secondario, per Torino. La via si immetteva nella città da Porta Susa e attraversava via Dora Grossa, l’attuale Via Garibaldi.
Nel 1706, durante l’assedio di Torino l’area circostante divenne sede del campo francese e triste scenario di battaglie. Costituendosi da subito come asse viario importante per la corte, mettendo in stretta relazione la residenza di Rivoli con il centro cittadino, corso Francia acquisì nel corso dei secoli sempre più un ruolo predominante nell’espansione della città. Non a caso, dalla metà del XVIII secolo, lungo il suo tracciato, cominciarono a sorgere ville e residenze per la nobiltà torinese. Tra queste, degna di nota, è La Tesoriera, villa settecentesca così denominata essendo stata costruita per il potente consigliere di Stato e tesoriere generale dello Stato sabaudo, Aymo Ferrero di Cocconato (1663-1718) che aveva acquistato nel 1713 i terreni sui quali sorge la costruzione.
All’angolo con via Principi d’Acaja si trova una delle architetture torinesi più rappresentative del linguaggio liberty: la casa Fenoglio-La Fleur (1902) opera dell’architetto Pietro Fenoglio (1865-1927). Dello stesso architetto, sito sempre lungo l’asse di corso Francia ma già nel comune di Collegno, è il villaggio operaio Leumann, realizzato tra la fine dell'800 e l'inizio del '900.Nel 1871 una ferrovia a vapore a scartamento ridotto, che percorreva per la quasi totalità il vialone, è realizzata dal piemontese Giovanni Colli. Dagli anni Cinquanta del 1900 si registra una saturazione edilizia dovuta sia al crescente sviluppo demografico, produttivo ed edilizio della città, sia al decentramento industriale e residenziale nei comuni limitrofi. Il corso parte dal centro storico, in prossimità di Piazza Statuto, e si sviluppa in direzione ovest sino ad uscire dai confini della città, per raggiungere prima il comune di Collegno e poi quello di Rivoli dove termina in piazza Martiri della Libertà. Nel suo percorso attraversa il quartiere di Cascine Vica e il cavalcavia della tangenziale di Torino.
2. Bombardamenti
Dal diario dell’Istituto Lorenzo Prinotti, 1945. ASCT, Fondo Prinotti cart. 31 fasc. 11, 10, pp. 117-119
"1' maggio 1945, martedì
Alle ore 16.15 in p. Bernini davanti all'Istit. Isabella c'è l'esecuzione di sei repubblicani della Brigata Nera. Quando lo so corro per l'assoluzione qualcuno è ancora caldo. Alle ore 17 viene un capitano dei partigiani a prendere il nostro indirizzo per una eventuale requisizione di locali per gli alleati che sono in arrivo. Alle ore 18 si sentono forti scariche di mitra. E' la fucilazione di sei della Brigata Nera colti a sparare dai tetti. Corro a dare un'assoluzione ai caduti ancora caldi. Alle ore 20.15, altra esecuzione di due tedeschi, allo stesso luogo in p. Bernini all'imboccatura di Via Jolanda. Corro ma non si muovono più. La gente intorno ha parole amare per quegli uccisi che hanno sparato in cecchinaggio. Alle ore 16 sentendo sparare la gente si mette al riparo nella parte del nostro Istituto. La figlia della signora Torchio tira dentro la sua bambina e una pallottola la colpisce alla coscia. I partigiani chiamano la Croce Rossa ed è portata all'ospedale. Al blocco di Lucento le Suore Mission. della Cons. che vengono da Venaria sono fermate perchè furono fucilati due tedeschi vestiti da Suora Mission. Altrove due repubblicani sparavano sulla gente vestiti da Salesiane".
"2 maggio 1945, C. Francia riprende il suo nome invece di C. D'Annunzio e C. Italia".
Bibliografia
- Fantino, Giovanni, La strada di Rivoli e l'opera di Michelangelo Garove, in «Cronache economiche», A. XXX, nn. 9-10, 1976, pp. 3-14
- Fantino, Giovanni, La strada reale di Rivoli nell'ampliamento occidentale di Torino, in Comoli Mandracci, Vera (a cura di), La capitale per uno Stato. Torino. Studi di storia urbanistica, Celid, Torino 1983
- Foietta, Paolo - Fortunato, Agata (a cura di), La riqualificazione ambientale e paesaggistica di corso Francia e della zona ovest dell’area metropolitana torinese, in Fabietti, Valter - Giaimo, Carolina (a cura di), I casi in rassegna: 5a. Rassegna urbanistica nazionale, Arsenale di Venezia, 10-20 novembre 2004. Catalogo della mostra, INU, Roma 2004, pp. 1-4 Vai al testo digitalizzato
- Castiglioni, Cecilia, Michelangelo Garove 1648-1713. Ingegnere militare nella capitale sabauda, Celid, Torino 2010
- Carlo Merlini, Ambienti e Figure di Torino Vecchia, Stamperia Rattero, Torino s.d.
Fonti Archivistiche
- Per i progetti garoviani di impostazione dell’asse viario si veda il fondo: AST, Carte Topografiche, Palazzi Reali
- ASCT Fondo danni di guerra, inv.328, cart.6, fasc.11, n.ord. 4
Fototeca
Luoghi correlati
Ente Responsabile
- Mostra Torino: storia di una città
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà.