Castello del Drosso
Antico insediamento rurale cistercense munito di robuste mura e torri dalla famiglia dei Vagnone nel corso del Trecento, divenne nel Cinquecento dimora gentilizia dei Gromis di Trana senza tuttavia perdere i caratteri esteriori di fortificazione.
Antico insediamento rurale (grangia) cistercense sulle rive del torrente Sangone, alle dipendenze dell’Abbazia di Staffarda, passò sul finire degli anni Trenta del Trecento alla famiglia dei Vagnone che la fortificò innalzandovi una residenza turrita, dando così origine al cosiddetto castello del Drosso. A pianta quadrata, in mattoni a vista, con tre piani fuori terra, raccolto attorno ad una corte chiusa e completato dalle canoniche quattro torri angolari, l’apparenza attuale del complesso è l’esito di reiterate trasformazioni successive che tuttavia non hanno tolto al suo involucro esterno il carattere di fortificazione. In realtà, il palazzo presentava due sole torri verso nord, mentre quella all’angolo sud-est è il campanile della cappella che serviva la comunità rurale insediatasi ai margini del castello, forse retaggio della precedente condizione di grangia monastica. Frazionato in quattro parti nel 1496 e condiviso fra più proprietari, fino al 1539 quando il conte Gugliemo Gromis di Trana riuscì ad acquisirne la maggior parte, il castello smise la sua funzione di fortezza per diventare una dimora gentilizia per il soggiorno delle famiglie nobili che frequentavano l’attigua reggia ducale di Mirafiori. Il loggiato costruito sulla fronte occidentale, all’ultimo piano, ne è probabilmente la traccia esteriore più evidente. Passato interamente in mano ai Gromis nel 1860, fu oggetto di un comprensivo progetto di restauro di ispirazione romantica e medievalista.
Cronologia
1233 − Fondazione della grangia cistercense;
Dal 1339 proprietà dei Vagnone, signori di Trofarello;
1496 − Frazionamento della proprietà;
Dal 1539 proprietà dei conti Gromis di Trana.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CASTELLO DEL DROSSO
Strada del Drosso
Castello.
Castello d'origine medievale, e pertinenze (cappella, parco e complesso rurale) di valore storico-artistico: eccezionale esempio di antica struttura insediativa di pianura, di complessa stratificazione.
Complesso del castello del Drosso e del suo intorno rurale di cui si ha notizia fin dal 1100. Feudo dei monaci di Staffarda, poi dei vescovi di Torino, nel 1334 passò ai Gorzani, poi ai Vagnone; si susseguirono numerose le famiglie proprietarie, alla fine del XVI sec. divenne proprietà dei Gromis, che lo posseggono a tutt'oggi. Il castello, abitato fino a pochi anni orsono, ha subito alcune trasformazioni importanti nel Settecento e nella prima metà dell'Ottocento. L'assetto del parco risale alle sistemazioni ottocentesche. La cappella. di gusto alfieriano, risale agli interventi settecenteschi.
A. GROSSI, 1790; PLAN GEOMETRIQUE [...], 1805; [Catasto RABBINI]. 1866; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975; C. RONCHETTA, 1980;
Tavola: 77
Bibliografia
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 667 Vai alla pagina digitalizzata
- Bonardi, Claudia, Castelli e dimore patrizie nel Torinese fra medioevo ed età moderna, in Comba, Rinaldo - Roccia, Rosanna (a cura di), Torino fra Medioevo e Rinascimento. Dai catasti al paesaggio urbano e rurale, Archivio storico della Città di Torino, Torino 1993, pp. 267-304
- Viglino Davico, Micaela [et al.] (a cura di), Atlante castellano. Strutture fortificate della provincia di Torino, Celid, Torino 2007
- Baradel, Silvia - Bianco, Alessandro - Zappavigna, Ilenia, Il castello del Drosso: un’isola da valorizzare, Politecnico di Torino, II Facoltà di Architettura, a.a. 2008/09, relatore Giusti, Anna Adriana
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