Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Città dei ragazzi, già Vigna Bertone, il du Bois

Questa villa fa parte del complesso degli edifici che appartenevano alla città dei Ragazzi: villa Du Bois, Santie Belgrand.
La Città dei Ragazzi nacque nel secondo dopoguerra per iniziativa di Don Giovanni Battista Arbinolo (1915 –2007) che operò in Torino cercando di riorganizzare la vita economica e sociale della città dopo il conflitto.


Lat: 45.0768036 Long: 7.7406851

Costruzione: XVIII Sec. (1700-1799)

Variazione: XIX Sec. (1800-1899)

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  • vigna

Il Grossi dice : «Il Dubois vigna del sig. Tesoriere Carlo Giuseppe Bertone [...] con una civil fabbrica ornata in facciata d'una nicchia lavorata a grotesco in cui evvi una fontana; vi sono belle rampe, e scaloni, che danno l'accesso a' giardini laterali».
Per togliere i giovani dalla strada (sopratutto orfani di guerra o abbandonati dalle famiglie), oltre al campo da calcio, don Arbinolo costruisce un laboratorio professionale presso la Parrocchia di Regio Parco, inizia in questo modo il grande progetto della "Città", che porta sulla collina di Torino quasi 200 ragazzi all'anno, su un territorio di 15 ettari.

Negli anni Settanta l'Opera diventa diocesana e si propone per accogliere i ragazzi in difficoltà e i giovani immigrati.
Dal 1995 la Casa di Carità Arti e Mestieri subentra nella gestione della formazione dietro richiesta della Diocesi di Torino. Il progetto iniziale di Don Arbinolo è così proseguito e si è consolidato nel tempo, offrendo a persone di variaprovenienza sociale ed anagrafica un ambiente che non è solo "scuola", ma soprattutto laboratorio, casa, integrazione e rimotivazione umana e professionale.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CITTÀ DEI RAGAZZI, GIÀ VIGNA BERTONE, IL DU BOIS
Strada al Traforo di Pino 67

Vigna.
Segnalazione di edificio con elementi di significato culturale e documentario facente parte del complesso delle tre ville oggi «Città dei Ragazzi».
Il Grossi cita l'edificio con una civil fabbrica esso, di impianto settecentesco, sino alla metà del XIX secolo conserva la planimetria originaria. Tra Otto e Novecento viene trasformato sia con l'aggiunta di nuovi corpi di fabbrica sia nel decoro della facciata.

A. GROSSI, 1791. p. 71; PLAN GEOMÉTRIQUE […), 1805; [Catasto RABBINI], 1866; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975. pp. 62-63.
Tavola: 36

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