Istituto Tecnico Industriale Amedeo Avogadro
Storico Istituto Tecnico Industriale torinese, risalente addirittura all’inizio del XIX secolo, da cui sono nati quasi tutti i successivi ITI torinesi.
L’istituto nasce come scuola serale di disegno per artigiani e industriali nel 1805. In questo anno vengono avviati per iniziativa pubblica (guardando allo schema dell’École Polytechnique di Parigi) i primi corsi per maestranza nel settore meccanico (ogni allievo deve pagare 3 lire di tassa mensile) presso il soppresso convento del Carmine. Dopo avere attraversato una serie di mutamenti nel corso dell’Ottocento, a inizio Novecento la scuola si sposta nella sede, che occupa ancora oggi, di corso S. Maurizio 8, nell’area di proprietà municipale in cui un tempo sorgeva il mercato del vino. L’edificio, costruito per volere del Comune come Istituto Professionale operaio (poi Regia Scuola Industriale dal 1918) è progettato da un architetto appartenente alla cerchia di Benazzo, significativo esempio del gusto liberty tardo. L’intento del Comune è quello di riunire in uno stesso edificio la Scuola di arti e mestieri, i corsi superiori delle Scuole serali di disegno e la Scuola di Chimica Cavour. L’edificio occupa originariamente 4.000 metri quadri lasciando libera un’area di 5.000 metri quadri per compiere eventuali ampliamenti, che infatti si rendono presto necessari tra il 1905 e il 1908. Inoltre, proprio a partire dal 1908, la sede ospita la Scuola popolare di Igiene, che offre gratuitamente lezioni domenicali sui temi igienico-sanitari. Dal 1917, alcuni giorni dopo la ritirata di Caporetto, al 1919, l’edificio di corso S. Maurizio dell’Istituto professionale operaio è requisito dalle autorità militari per essere utilizzato come ospedale militare, ma le diverse sezioni diurne godono dell’ospitalità del Politecnico (alcune aule in via S. Francesco da Paola) e delle Scuole officine serali. Dall’Istituto Avogadro sono nati, come sezioni distaccate, quasi tutti gli Istituti Tecnici Industriali torinesi. Profondamente ristrutturato negli anni Venti, dal 1932 al 1933, l’edificio ospita un corso di radiotelegrafia per giovani fascisti di leva. Gli anni Trenta sono molto importanti per l’avvio di collaborazioni con le più sviluppate industrie cittadine, le quali si occupano spesso, anche negli anni successivi, di fornire validi materiali di supporto all’attività pratica dei laboratori. Il periodo a ridosso della Seconda Guerra Mondiale vede cominciare i primi corsi sulla fabbricazione bellica. L’intitolazione ad Amedeo Avogadro (1776-1856, chimico e fisico torinese) avviene solo nel 1946, una volta ripresa l’attività didattica dopo la fine del conflitto (che, con i bombardamenti, ha portato una serie di danni strutturali all’edificio). Attualmente possiede specializzazioni di Meccanica, di Elettrotecnica e Automazione, di Informatica. Dal 1995 è inoltre sede del Liceo Scientifico tecnologico. L’istituto collabora attualmente, insieme ad altre scuole torinesi, alla “Rete degli archivi della scuola”, promossa dall’Archivio Storico della Resistenza. La struttura scolastica, che mantiene ancora oggi corsi serali, contiene 50 laboratori, un ricco archivio storico, una biblioteca di 18.000 volumi, due palestre e un’aula Magna.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
ISTITUTO A. AVOGADRO
Corso S. Maurizio 8, Via Rossini 18, Via Ferrari
Scuola.
Edificio di valore ambientale e documentario, significativo esempio del gusto liberty tardo; caratterizza l'affaccio del corso all'incontro con Via Rossini.
Costruito nei primissimi anni del Novecento come Istituto Professionale operaio da un architetto appartenente alla cerchia di Benazzo (poi Regia Scuola Industriale dal 1918).
G. MARZORATI, 1923, p. 953; M. LEVA PISTOI, 1974.
Tavola: 42
Bibliografia
- Tamagno, Elena, Istruzione professionale in Torino tra le due guerre. Cultura operaia e vita quotidiana in borgo San Paolo, organizzazione del consenso e comunicazioni di massa, l'organizzazione del territorio urbano, le arti decorative e industriali, le arti figurative, la musica e il teatro, Musei civici, Torino 1978, pp. 65-85 , p. 78
- Federico Cereja, L’istruzione professionale e industriale nel periodo fascista. Il caso torinese, in «Movimento operaio e sviluppo economico in Piemonte negli ultimi cinquant’anni», 1978
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 292 Vai alla pagina digitalizzata
- Mario Grandinetti, Scuola Cultura Industria: l’Istituto Amedeo Avogadro dalle origini ad oggi, EDA, Torino 2003
- Ignazio Verrotti, Torino e l’istruzione popolare e professionale. Conferenza tenuta il 30 settembre 1913 in occasione del Congresso dell’Associazione generale degli igienisti e tecnici municipali di Francia, Algeria e Tunisia, Belgio, Svizzera e Granducato di Lussemburgo (28 settembre-1 ottobre 1913)
Sitografia
Fonti Archivistiche
- ASCT Fondo danni di guerra, inv. 211, cart. 4, fasc. 1
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Ente Responsabile
- Fondazione Tancredi di Barolo
- Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà