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1706, l'assedio di Torino
L’assedio di Torino rappresenta uno dei momenti più celebri e cruenti della Guerra di successione spagnola (1701-1714). Per centodiciassette giorni, tra il maggio e il settembre del 1706, la città fu chiamata a difendersi dagli assalti dei circa 45mila soldati francesi e spagnoli: i continui bombardamenti con palle di pietra e bombe incendiarie mettevano ogni giorno a dura prova la resistenza della popolazione civile, mentre nell’intricato labirinto di gallerie di mina e contromina scavate nel sottosuolo si combatteva una guerra logorante e senza sosta. Proprio nelle gallerie sotterranee ebbe luogo quello che col tempo è diventato l’episodio simbolo dell’intero assedio, ossia la morte del soldato-minatore Pietro Micca nel tentativo di sbarrare l’accesso alla Cittadella alle truppe nemiche.
L’assedio si concluse con la battaglia del 7 settembre, nella quale le truppe austro-piemontesi, guidate da Vittorio Amedeo II e dal Principe Eugenio di Savoia, respinsero definitivamente l’attacco degli assedianti, costringendoli alla fuga.
Quel giorno, nel Duomo fu celebrato un Te Deum di ringraziamento, mentre a Palazzo Graneri della Roccia il Duca e la Corte festeggiarono la vittoria con un ballo. La Basilica di Superga, uno dei principali simboli della città, venne edificata in segno di ringraziamento.
A distanza di oltre 300 anni, numerose sono ancora le tracce di questo fondamentale avvenimento nella storia cittadina, vi invitiamo a riscoprirle insieme in questo focus.
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Stabilimento ex Manifattura Tabacchi
Nella zona nord della città sorge il palazzo del Viboccone a metà XVI secolo, podere per l’allevamento e lo svago. Danneggiato durante gli assedi del 1640 e 1706 viene ristrutturato diventando a metà Ottocento l'affermato stabilimento della Regia Fabbrica del Tabacco. La Manifattura cessa la sua attività nel 1996. L'edificio è oggi sede di uffici dell'Università.
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Chiesa e Santuario di Nostra Signora della Salute
La chiesa dedicata a Maria, Salute della patria e degli infermi, venne eretta a partire dal 1895 sul luogo che vide lo scontro nel 1706 delle truppe di Vittorio Amedeo II contro quelle del Re Sole. Sacrario della battaglia, vi riposano le spoglie di San Murialdo. La chiesa, così come le adiacenti convivenze e tutto l'isolato, fu interessata dal bombardamento del 13 luglio 1943.
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Edicola votiva all’incrocio tra via Verolengo e via Assisi
Edicola con l’effigie della Madonna della Consolata e la data del 1706, anno dell’assedio della città. Costruita negli anni Cinquanta per sostituire un pilone commemorativo preesistente, è tutt’ora uno dei luoghi della devozione popolare di Lucento.
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Castello di Lucento
Raro esempio di residenza sabauda ancora esistente ubicata nella parte piana dell’area urbana torinese. Prima castello, poi edificio produttivo e residenza nobiliare, infine inserito nel tessuto industriale circostante.
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Chiesa dei Santi Bernardo e Brigida di Lucento
La parrocchia dei Santi Bernardo e Brigida può essere considerata la parrocchia madre da cui sono nate le altre parrocchie della zona di Lucento. La sua origine va ricercata nel 1462, quando l’edificio venne costruito su mandato del feudatario Ribaldino Beccuti. La chiesa subì nei secoli ampliamenti e restauri, l’ultimo dei quali, del 2001, ha riportato l’edificio agli splendori dei colori tradizionali.
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Monumento a Pietro Micca
La statua ritrae Pietro Micca (1677-1706) in divisa da artigliere, nell’atto di sacrificare la sua vita durante l’assedio del 1706 per la salvezza di Torino. L’opera fu eseguita da Giuseppe Cassano (1825-1905) nel 1863, e posta l'anno seguente sul fronte del Mastio della Cittadella.
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"1706" di Luigi Nervo
Per celebrare i trecento anni dall’assedio di Torino, nel 2006 presso la rotonda stradale di via Verolengo fu collocata una scultura, una grande scritta, in acciaio inox: "1706", realizzata da Luigi Nervo (1930-2006). Nel 2020, in occasione della ventitreesima edizione di Luci d'Artista, sono stati fatti interventi per una nuova nuova illuminazione del monumento.
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Museo Civico Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706
Aperto nel 1961 per merito di Guido Amoretti (1920-2008), il museo illustra, con plastici e reperti, la piazzaforte di Torino nei primi anni del Settecento e le vicende dell’assedio francese del 1706, consentendo la visita dei tratti più significativi delle gallerie di contromina della Cittadella.
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Palazzo Graneri della Roccia, Circolo degli artisti
Il palazzo, tra i più rappresentativi della città, fu costruito da Gian Francesco Baroncelli tra il 1681-1699 per l’abate Marc’Antonio Graneri d’Entremont, a seguito di un concorso d’idee a cui parteciparono i principali architetti dell’epoca.
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Basilica di Superga e convento
L’edificio, dedicato alla natività di Maria, sorge in posizione dominante sulla collina torinese. È la prima grande opera a Torino dell’architetto Filippo Juvarra, una sorta di “tempio regio” dove sono conservate le spoglie di alcuni membri di Casa Savoia.
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Resti del campo trincerato di Borgo Po
La necessità di proteggere il ponte sul Po e di evitare tentativi di approccio diretto al lato orientale della piazzaforte è alla base della costruzione del complesso sistema di trinceramenti e fortini sulle alture alla destra del fiume, nell’area compresa fra corso Casale, strada S. Margherita, Villa Genero, strada delle Sei Ville.
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Trinceramenti di Valdocco
La difesa dei mulini e degli opifici ubicati nel sobborgo del Pallone, tra cui quelli destinati alla fabbricazione della polvere nera, è affidata nel 1706 a varie opere campali realizzate lungo la Dora e nella “bassa” di Valdocco, fra via Salerno, lungodora Napoli, corso Giulio Cesare, corso Regina Margherita.
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Opera a Corno di Valdocco
Potente opera costruita nei primi anni della guerra di Successione di Spagna presso l’angolo nord-occidentale delle mura, riveste un ruolo fondamentale nella difesa del fronte di Porta Susina.
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Ridotte del Valentino
Fra i più importanti lavori progettati da Antonio Bertola (1647-1719) per rafforzare su ogni lato la piazzaforte di Torino, le opere verso il Valentino nascono per proteggere un delicato settore delle difese urbane.
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Ridotte di Vanchiglia
In posizione opposta alle ridotte del Valentino rispetto alle città fortificate, le difese avanzate di nord-est (nell’area di Borgo Vanchiglia) sono collocate sulla direttrice d’attacco prevista da Vauban (1633-1707) nel suo progetto per l’assedio di Torino redatto nel 1705.
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Pietro Micca (Sagliano, Biella, 6 marzo 1677 - Torino 30 agosto 1706)
Patriota. Soldato minatore dell'Esercito sabaudo, morì eroicamente facendo brillare una mina di una galleria attraverso cui i francesi, che assediavano Torino, tentavano di entrare di sorpresa nella Cittadella.
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Proiettili commemorativi del 1706 e 1799
Palle di cannone infisse sulle facciate di vari edifici civili e religiosi del centro storico tramandano la memoria dei bombardamenti subiti dalla città nel corso degli assedi del 1706 e del 1799.
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Cippi commemorativi del 1706
Alcuni cippi votivi esistenti in diversi punti della città, in particolare nelle circoscrizioni 1, 5 e 6, sono le testimonianze superstiti di una serie di pilastrini collocati per volere di Vittorio Amedeo II sui luoghi della battaglia del 7 settembre 1706.
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Resti delle gallerie di mina e contromina dei fronti urbani
Parallelamente ai cantieri aperti sugli spalti e nei fossati della Cittadella, fra il 1705 e il 1706 la costruzione delle contromine si estende anche ai fronti urbani della piazzaforte, che risultano esposti al pericolo di un attacco francese.
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Gallerie di contromina della Cittadella
Erroneamente attribuito all’epoca di Emanuele Filiberto (1528-1580), l’esteso sistema di contromine per la difesa degli spalti e dei cammini coperti della Cittadella è impostato nei primi anni del Settecento su progetto di Antonio Bertola (1647-1719).
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La circonvallazione collinare francese
L’urbanizzazione del territorio circostante la piazzaforte di Torino ha determinato la scomparsa di ogni traccia archeologica delle opere di pianura realizzate dai francesi per l’arredo del 1706, le cui tracce tuttavia permangono nelle zone boschive della collina torinese, nelle creste collinari comprese fra Cavoretto, il colle dell’Eremo e la Madonna del Pilone.
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Opere campali
Intorno alle fortificazioni della piazzaforte sono edificate nel corso del tempo diverse opere campali, di carattere temporaneo o semi-permanente. Alcune sono destinate ad accrescerne le difese, altre sono realizzate da parte nemica, per assediarla.
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Opere ausiliarie di fortificazione
Nei mesi che precedono l’assedio del 1706, la cintura difensiva della piazzaforte di Torino è potenziata con la creazione di nuove opere di supporto alle fortificazioni urbane e della Cittadella.
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Cittadella
Costruita all’indomani della scelta di Torino come capitale (1563), ammirata in tutta Europa e sopravvissuta sino all’Ottocento, la Cittadella è stata a lungo non solo il più saldo polo militare della città, ma la materializzazione stessa del potere sabaudo.
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Carta dell’assedio di Torino (Quaglia, 1706)
La carta Città e cittadella di Torino attaccata da Gallispani li 9 giugno 1706, liberata li 7 settem[b]re, fondamentale per la comprensione della situazione di Torino alla data dell’assedio del 1706, mostra sia la città, sia la campagna circostante, sia la montagne de Turin, ossia la collina, con vivido dettaglio e permette di riconoscerne l’impianto insediativo. La carta è realizzata da Gaetano Quaglia.
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Assedio del 1706
Da giugno a settembre 1706 Torino fu cinta nell’assedio delle truppe francesi; furono mesi di bombardamenti, «guerra nel sottosuolo», fame, culminati nella liberazione ad opera di Vittorio Amedeo II e del principe Eugenio.
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Suggerimenti di lettura
- Tarizzo, Antonio Francesco, Ragguaglio istorico dell'assedio, difesa, e liberazione della città di Torino, per Gio. Battista Zappata, Torino 1707
- M. Hakbrett, Relation du siége, défense et libération de la ville et citadelle de Turin dressée par un officier de la garnison sur le memoires tirèes du journal du Général Daun, in Antonio Manno (a cura di), Miscellanea di Storia Italiana. Relazione e documenti sull’assedio di Torino del 1706, vol. XVII 1878, pp. 387-462
- Giglio-Tos, Efisio, Liberatione de l'assedio di Torino seguito li 7 7bre 1706 sotto il comando del seren.o p(rinci)pe Eugenio di Savoia, et di S. A. R. con la sconfitta dell'esercito gallispano, diretto dal duca d'Orleans nipote del Re XIV et dal duca della Fogliada, genero, Tipografia subalpina, Torino 1905
- Pietro Fea, Tre anni di guerra e l’assedio di Torino del 1706, Enrico Voghera Editore, Roma 1905
- Rondolino, Ferdinando, Vita torinese durante l'assedio (1703-1707), in Regia Deputazione sovra gli studi di storia patria per le antiche province e la Lombardia (a cura di), Le campagne di guerra in Piemonte (1703-1708) e l'assedio di Torino (1706). Studi, documenti, illustrazioni, Vol. VII, Bocca, Torino 1907, Tomo I
- Regia Deputazione sovra gli studi di storia patria per le antiche province e la Lombardia (a cura di), Le campagne di guerra in Piemonte (1703-1708) e l'assedio di Torino (1706). Studi, documenti, illustrazioni, Vol. VII, Bocca, Torino 1907
- Pietro Magni, La fortezza di Torino, l’investimento, l’assedio, la battaglia del 1706 sulla pianta della città attuale (1911), in «Rivista di Artiglieria e Genio», 4, 1913
- Alessandro Castro, Il Museo “Pietro Micca” e dell’Assedio di Torino del 1706, in «Bollettino dell’Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio », Fascicolo N. 1 (105), Gennaio - Marzo, 1969, Tipografia 21° Stabilimento Trasmissioni, Roma 1969
- Amoretti, Guido, Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706, D. Piazza, Torino 1978
- Luigi Gramegna, Dragoni Azzurri. Romanzo storico sull’Assedio e la Battaglia di Torino del 1706, Andrea Viglongo & C., Torino 2002
- Fabio Galvano, L'assedio. Torino 1706, UTET, Torino 2005
- Gariglio, Dario, 1706. L'assedio di Torino, Blu, Torino 2005
- Bevilacqua, Paolo - Petitti, Patrizia - Zannoni, Fabrizio, L’assedio sotterraneo. Nascita e impiego operativo del sistema di contromina della piazzaforte di Torino, in Sandri Giachino, Roberto - Melano, Giancarlo - Mola di Nomaglio, Gustavo (a cura di), Torino 1706, 300 anni dall'assedio e dalla battaglia di Torino: l'alba di un regno. Una mostra evento per ricordare, Il Punto, Torino 2006, pp. 95-108
- Sandri Giachino, Roberto - Melano, Giancarlo - Mola di Nomaglio, Gustavo (a cura di), Torino 1706, 300 anni dall'assedio e dalla battaglia di Torino: l'alba di un regno. Una mostra evento per ricordare, Il Punto, Torino 2006
- Paolo Bevilacqua, Fabrizio Zannoni, Le “gallerie di Emanuele Filiberto”. Breve storia di un luogo comune, in Gustavo Mola di Nomaglio, Roberto Sandri Giachino, Giancarlo Melano, Piergiuseppe Menietti (a cura di), Torino 1706. Memorie e Attualità dell’Assedio di Torino del 1706 tra spirito europeo e identità regionale, Atti del Convegno, Torino 29 e 30 settembre 2006, Centro Studi Piemontesi, Torino 2007, pp. 291-336