Casa di abitazione via Leinì 20
Edificio residenziale di non particolare pregio dei primi del Novecento.
Negli anni Venti fu ucciso dai fascisti, nei locali della cooperativa, Natale, un corista del teatro Regio e nonno del futuro sindaco di Torino Diego Novelli. Nel libro Com'era bello il mio PCI, Diego Novelli racconta: "L'obiettivo della spedizione punitiva era la rossa bandiera di velluto e di panno con al centro due mani che si stringevano, conservata in una bacheca appesa alla parete del grande salone dove i soci della cooperativa giocavano a carte, o bevevano, in compagnia, il quartino di vino. Non ci furono testimoni. E' certo che ci fu una colluttazione in cima alla scala di legno che dalla strada immetteva direttamente nei locali della società".
Primo proprietario è la Società Mutuo Soccorso Operaia della Barriera di Milano. Progetta l’edificio l’ing. Augusto Artom. La facciata presenta un bel balcone angolare al primo piano e decorazioni di fiori e fronde nella fascia marca piano che separa il primo edificio dai piani oggetto di sopraelevazione. Lo stabile ospita anche uno spaccio cooperativo, non più in attività, la cui scritta era ancora visibile fino ai lavori di ritinteggiatura dell'edificio (anno 2023). La casa è rimasta di proprietà della Società di Mutuo Soccorso fino al secondo dopoguerra.
Fonti Archivistiche
- ASCT, progetti edilizi, 1911, n. 820
- AECT, progetti edilizi, 1929, n. 1123
Fototeca
Luoghi correlati
Ente Responsabile
- Officina della Memoria