Chiesa dei Santi Bernardo e Brigida di Lucento
La parrocchia dei Santi Bernardo e Brigida può essere considerata la parrocchia madre da cui sono nate le altre parrocchie della zona di Lucento. La sua origine va ricercata nel 1462, quando l’edificio venne costruito su mandato del feudatario Ribaldino Beccuti. La chiesa subì nei secoli ampliamenti e restauri, l’ultimo dei quali, del 2001, ha riportato l’edificio agli splendori dei colori tradizionali.
La chiesa dei Santi Bernardo e Brigida venne edificata in esecuzione al testamento (redatto in data 6 ottobre 1435) di Ribaldino Beccuti, feudatario di Lucento, in cui si ordinava la costruzione di una chiesa parrocchiale nel proprio territorio; fu consacrata il 20 maggio 1462. Il nuovo edificio sostituì la precedente cappella intitolata a Santa Brigida, non più sufficiente a soddisfare le esigenze di più ampi spazi conseguenti a una forte crescita della popolazione nei possedimenti della famiglia Beccuti. In questo periodo si verificò un grande sviluppo della comunità lucentina, così come di tutto il contado torinese. Cominciava, infatti, l’appoderamento, ossia la costruzione di cascine con ampi campi e prati a seguito dell’accorpamento delle terre, fenomeno favorito dall’alienazione precedente di varie terre comuni.
Al 1605 datano i primi lavori di ampliamento: furono costruite le due navate laterali e la volta a botte sulla navata centrale. Nel 1654 la reggente Maria Cristina di Francia, che aveva il giuspatronato sulla chiesa, conferì l’incarico della ricostruzione dell’edificio all’architetto Amedeo di Castellamonte (1610-1683). Relativamente a quest’epoca si è conservata la parte anteriore della chiesa attuale, vale a dire il portico con le due prime cappelle con decorazioni a stucco.
Nel 1658 la famiglia Tana subentrò ai Beccuti nel possesso del castello di Lucento e nel superpatronato della chiesa, che insieme alla casa parrocchiale furono nuovamente e gravemente danneggiate circa cinquant’anni più tardi durante la battaglia finale per la liberazione di Torino dall’assedio franco-spagnolo del 1706. Durante l’assedio, la chiesa e il castello di Lucento si trovarono a far da cerniera, fra il fronte nord a sinistra della Dora Riparia e il fronte sud-ovest a destra del fiume, della linea di controvallazione degli assedianti franco-spagnoli; in questo punto si era stabilito, inoltre, l’ultimo focolaio di resistenza nel corso della battaglia con gli austro-piemontesi il 7 settembre 1706.
In epoca successiva vennero svolti altri lavori: il prolungamento della chiesa, con la costruzione di due ambienti laterali, e la ricostruzione del coro, interventi resisi necessari a causa di un nuovo incremento della popolazione che all’epoca giunse a superare i mille abitanti; il piano terreno di uno dei nuovi ambienti, quello di sinistra, fu probabilmente usato da sagrestia, le restanti parti vennero probabilmente adibite a canonica; infine, fu costruita la cantoria ricavando lo spazio da una parte dell’ambiente sovrastante il portico.
Nel 1884, a causa di un’ulteriore crescita demografica, il Municipio di Torino deliberò un nuovo ampliamento dell’edificio prolungandone la navata centrale, costruendo le due cappelle laterali e portandolo in tal modo alla conformazione attuale. Il progetto dell’ingegner Ferrante, datato 26 luglio 1883, prevedeva inoltre la demolizione del vecchio campanile pericolante e la costruzione di uno nuovo sul lato sinistro del coro, che però a causa della mancanza di fondi fu realizzato soltanto nel 1928. Tra gli altri lavori effettuati si annovera la costruzione della nuova canonica, il probabile rialzamento del pavimento della chiesa, gli interventi sulla facciata, la costruzione di un organo nuovo da parte dell’artigiano torinese Giuseppe Lingua; infine, la ricostruzione dei muri dell’orto della chiesa sulla fiancata destra.el 1928 venne rifatta la casa canonica, che nell’arco di qualche anno fu ulteriormente ampliata con l’aggiunta di un altro corpo di fabbrica, e furono eseguiti i lavori di costruzione del nuovo campanile su progetto dell’ingegner cav. Franceschetti, con realizzazione dei fratelli Antonio e Filippo Gibbone. Negli anni successivi proseguirono gli interventi con il restauro del battistero della chiesa parrocchiale su progetto dell’architetto Cesare Filippi nel 1965, la manutenzione e ristrutturazione dell’impianto di riscaldamento della chiesa e della casa parrocchiale tra il 1965 e il 1973: infine, il restauro e la pulizia dell’organo di Giuseppe Lingua.
Cronologia
1462 consacrazione;
1605 secolo primo ampliamento;
1654 ricostruzione;
XIX secolo ulteriore ampliamento
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CHIESA DI LUCENTO
Via Foglizzo, Via Pianezza
Chiesa con edifici e aree di pertinenza.
Tav. 25 Edificio religioso di valore storico-artistico; documentario del susseguirsi di interventi nella zona marginale della città il cui ambiente concorre a caratterizzare.
Mancano indicazioni di archivio anteriori al 1928, queste ultime si riferiscono al solo oratorio e alla canonica. La chiesa, dedicata alla Beata Vergine, era tuttavia già presente nella seconda metà del Settecento.
A. GROSSI, 1790, pp. 107-8: P. BARICCO, 1869. p. 211.
Tavola: 25
Bibliografia
- Guidi, Guido, Le chiese di Torino danneggiate dalla guerra, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 8, agosto, 1949, Torino, pp. 9-15 Vai al testo digitalizzato
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 519 Vai alla pagina digitalizzata
- Laboratorio di ricerca storica di Lucento (a cura di), La chiesa di Lucento: brevi appunti per la storia dell’edificio, Parrocchia SS. Bernardo e Brigida, Torino 1990
- Laboratorio di ricerca storica sulla periferia urbana della zona Nord-Ovest di Torino (a cura di), Soggetti e problemi di storia della zona nord-ovest di Torino fino al 1796: Lucento e Madonna di Campagna, Università degli studi di Torino. Facoltà di Scienze della formazione, Torino 1997 , pp. 24, 64-66, 73-74, 98, 105, 111, 116-120, 122, 126, 128-129, 133-134, 139, 142-143, 147, 149, 152, 156, 183, 196, 204, 229, 256, 259, 270.
- Laboratorio di ricerca storica sulla periferia urbana della zona Nord-Ovest di Torino (a cura di), Soggetti e problemi di storia della zona nord-ovest di Torino dal 1796 al 1889: Lucento, Madonna di Campagna e Borgo Vittoria, Università degli studi di Torino. Facoltà di Scienze della formazione, Torino 1998 , pp. 31, 72, 115
Fonti Archivistiche
- ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 1982 cart. 41 fasc. 27 n. ord. 6
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Ente Responsabile
- Associazione L&M – I Luoghi e la Memoria
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà