Plateau Dansant Lutrario
Dalle feste degli artisti del Futurismo negli anni Venti ai grandi concerti degli anni Sessanta, il celebre dancing di Borgo Vittoria, fondata da Attilio Lutrario nel 1926, ha accolto generazioni di giovani torinesi. È stata abbattuto nel 2009.
Il dancing nasce nel 1926 in un ex dopolavoro ferroviario adiacente alla stazione Dora [1] e prende il nome dal suo fondatore Attilio Lutrario, imprenditore e ballerino d’avanspettacolo foggiano, emigrato da bambino negli Stati Uniti; insieme ai locali sorti in seguito sul lato opposto della strada, darà vita a un «distretto del divertimento» [2] in via Stradella. Negli anni Venti diventa punto di riferimento per gli artisti del movimento futurista torinese. Nicolaj Diulgheroff (1901-1982) al Plateau Dansant Lutrario ambienta numerose serate a tema con scenografie ideate per l’occasione e nel 1932 allestisce un palco per l’orchestra che compone l’apprezzato “giardino futurista Dora”. La pista esterna, a scacchi bianchi e neri, suggerisce il nome “Blechenduait” italianizzazione di “Black and White”.
Nel 1938 nasce un secondo locale di gusto futurista ideato da Diulgheroff dall’altra parte della strada, che nel 1942 lascia il posto al Cinema Teatro Lutrario, oggi discoteca. Nel 1939 Attilio Lutrario si batte contro la decisione del regime fascista di chiudere le sale da ballo. Nel luglio 1943 il dancing viene bombardato: una bomba dirompente raggiunge l'edificio e ne causa la distruzione; un primo ripristino sembra avere luogo nel 1945, un secondo nel 1947.
Nel 1960 di fronte è inaugurato l’odierno dancing Lutrario Le Roi di Carlo Mollino (1905-1973) e il Plateau Dansant viene trasformato in pista da ballo per la stagione estiva. Luogo di socializzazione e ritrovo dei gruppi giovanili di carattere informale come la Cricca del Moro, nel dopoguerra accoglie le esibizioni degli artisti più importanti della musica leggera come Fred Buscaglione (1923-1960) e ogni domenica riserviva al jazz una parte del pomeriggio.
È abbattuto nel 2009 nelle opere del cantiere del Passante ferroviario.
Note
[1] Cfr. Guida di Torino, Paravia 1926. In corso Vigevano 68 è segnalato un edificio di proprietà dell’Alleanza Cooperativa Torinese che si presume ospitasse il dopolavoro.
[2] Cfr. Michele Bonino, Bruno Pedretti, “Lo spazio e l’esperienza: interni, allestimenti, ambientazioni di Carlo Mollino” in Carlo Mollino architetto (1905-1973): costruire le modernità, a cura di Sergio Pace, Electra, Milano 2006, p. 125.
Bibliografia
- Imarisio, Maria Grazia - Surace, Diego - Marcellino, Marica, Una città al cinema: cent'anni di sale cinematografiche a Torino, 1895-1995, Agis - Neos, Torino 1996 , p. 235
- Cazzullo, Aldo, I ragazzi di via Po: 1950-1961. Quando e perché Torino ritornò capitale, Mondadori, Milano 1997 , p.111
- D'Orsi, Angelo, La vita culturale e i gruppi intellettuali, in Tranfaglia, Nicola (a cura di), Storia di Torino. Dalla Grande Guerra alla liberazione (1915-1945), VIII, Einaudi, Torino 1998, pp. 499-622
- Biffi Gentili, Enzo - Comisso, Francesca - Perlo, Luisa, Eccentricity: arti applicate a Torino, 1945-1968, Fondazione per il libro, la musica, la cultura, Torino 2003 , p. 240
- Garuzzo, Valeria, Nicola Diulgheroff architetto, Marsilio, Venezia 2005
- Bonino, Michele - Pedretti, Bruno, Lo spazio e l’esperienza: interni, allestimenti, ambientazioni di Carlo Mollino, in Pace, Sergio (a cura di), Carlo Mollino architetto (1905-1973): costruire le modernità, Electa, Milano 2006, pp. 124-135
- Adduci, Nicola, La “Cricca del Moro”. Un giro da osteria negli anni Trenta e Quaranta in via Giachino, in «Quaderni del Cds. Periodico a cura del Centro di documentazione storica della Circoscrizione 5ª», A. VI, n. 10, fascicolo 1, 2007, Torino, pp. 121-140
- Fondazione Vera Nocentini (a cura di), Torino che cambia. Dalle Ferriere alla Spina 3: una difficile transizione, Edizioni Angolo Manzoni, Torino 2009
Fonti Archivistiche
- Lettera al Duce contro il provvedimento di chiusura delle sale da ballo, Archivio di Stato di Torino, Sezione Riunite, Gabinetto di Prefettura, b. 204, lettera al duce, 23 ottobre 1939
- ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 1865, cart. 38, fasc. 12
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Soggetti correlati
Ente Responsabile
- Comitato Parco Dora
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà