Espansione nella zona di Porta Susa e lottizzazione della prima Piazza d'Armi
Espansione occidentale e meridionale della città nelle zone di localizzazione delle due stazioni ferroviarie principali, a partire dagli anni Cinquanta dell’Ottocento.
L’espansione nella zona di Porta Susa fu condizionata dalle servitù militari che gravavano sui terreni della Cittadella e che imponevano divieti di costruzione e distanze di rispetto molto ampie tanto da aver portato proprietari e amministratori comunali a richiedere con forza l’abbattimento della antica fortificazione. Questa, infatti, aveva perso ormai la sua originale funzione difensiva e che costituiva un forte limite allo sviluppo occidentale della città. Con il progressivo abbattimento delle strutture della Cittadella, a partire dalla fine degli anni Cinquanta l’espansione edilizia si concretizzò secondo uno schema che ebbe i suoi elementi fondamentali nell’integrazione tra il fronte urbano antico e quello ottocentesco in un disegno urbanistico compiuto e nel tema unificante del portico. Due fulcri di questa zona di espansione sono da riconoscere in piazza Statuto, localizzata al termine di via Doragrossa (attuale via Garibaldi), e nella stazione ferroviaria di porta Susa, collocata sull’attestamento di via Cernaia, sull’antico asse via Maria Vittoria – via Santa Teresa.
La lottizzazione ed edificazione della piazza d’Armi di San Secondo venne realizzata a partire dagli anni Cinquanta dell’Ottocento. L’area occupata da questa infrastruttura (che si trovava a fianco della stazione ferroviaria di Porta Nuova) venne, infatti, spostata più a ovest per via delle pressioni del Consiglio Comunale e dei costruttori per l’utilizzo residenziale della zona. Seguendo le linee generali del piano di ingrandimento del settore, elaborato da Carlo Promis (1808-1873), venne deliberata la lottizzazione pubblica con obbligo di costruzione secondo i disegni forniti dal Municipio, che diede luogo a una realizzazione uniforme caratterizzata dai portici su via Sacchi.