Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Villa de Planta, già Viotti

Il nome con cui l'architetto Amedeo Grossi chiama questa villa è  Il Beniat, probabile corruzione del nome Benedetto. La villa padronale gode di un bellissimo panorama della città e della corona delle Alpi.


Lat: 45.0463572 Long: 7.6868736

Costruzione: XVIII Sec. (1700-1799)

Variazione: XIX Sec. (1800-1899)

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  • villa

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  • vigna

Il Grossi riferisce che Il Beniat, villa di proprietà dell'intendente Domenico Viotti, era stata data in affitto al duca Don Antonio Genovese di S. Pietro e marchese della Guardia che rimodernò e abbellì la vigna.Don Antonio era discendente di Bernardino Genoves y Cerveylon, figlio di un ricco mercante che Carlo VI di Spagna aveva infeudato con il titolo marchionale della Guardia e che proveniva da Portoscuso nel sud ovestdella Sardegna. Arricchitosi, venne a conoscenza delle trattative di Carlo Emanuele III per l'insediamento di coloni in zone disabitate della Sardegna, si offrì così di favorire a sue spese il trasferimento di coloni di origine ligure nell'isoletta di S. Pietro, dove si trova la cittadina di Carloforte, così chiamata in onore proprio di Carlo Emanuele III.
Don Antonio ricevette in cambio l'infeudazione dell'isola di S. Pietro con titolo ducale. Il duca di S. Pietro si legò ai Savoia tanto che venne scelto come primo comandante del Reggimento Sardegna Fanteria quando venne creato nel 1744.
Il nipote Alberto impegnò le sue sostanze per sostenere il mantenimento del re in Sardegna, in esilio durante il periodo napoleonico. Fu così costretto a vendere il Beniat, che fu acquistato dai Michel e poi dal senatore avvocato Gattino nel 1832. Questi, oltre a rimodernare la villa, si dedicò con passione alle cure del giardino magnificato dal Baruffi nelle sue Passeggiate nei dintorni di Torino per la rarità e la bellezza di alcune piante.
Nel 1860 il Beniat venne scelto da alcuni diplomatici francesi e poi nel 1866 venne acquistato dai De Fernex che ne apprezzarono l'isolamento, la posizione e la vicinanza al centro cittadino e vi si fermarono fino al 1945.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA DE PLANTA, GIA VIOTTI
Corso Moncalieri 149

Vigna e villa.
Complesso di due edifici su unico «artefatto piano» di valore ambientale, dominanti il parco costituiscono elemento preminente nella definizione paesaggistica della corona verde di S. Vito.
Nella Carta topografica della Caccia il complesso si presenta come un fabbricato civile su «artefatto piano» e due piccoli fabbricati rustici. Il Grossi cita: «Il Beniot villa e vigna dell'Ill.mo Sig. intendente Viotti [...] con palazzina, Cappella e giardino, fabbrica rustica e moderna [...] fra le altre cose ragguardevoli fatto formare una magnifica strada». Nella mappa napoleonica si conserva la parte civile, il rustico invece risulta rifatto. Il rilevamento Rabbini denuncia l'ingrandimento della manica ad Ovest sull' «artefatto piano» e una aggregazione nella zona dei rustici. Queste trasformazioni si devono probabilmente al Senatore Gattino, che acquistò la villa nel 1832. Nel 1866 fu acquistata dai De Fernex che nel sito del rustico preesistente edificarono un nuovo edificio in stile eclettico.

Carta topografica della Caccia [1764], A. GROSSI, 1791, pp. 18-19; PLAN GEOMÉTRIQUE […], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXVII; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 540-543.
Tavola: 66

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