Cascina Ressia
L’ottocentesca cascina Ressia era caratterizzata dall’attività di una segheria, alimentata dall’azione di un mulino posizionato su un braccio di una balera. Oggi è adibita ad attività agricole.
La cascina Ressia compare per la prima volta nella Topografia della Città e Territorio di Torino redatta nel 1840 dal geometra Antonio Rabbini, dove risulta costituita da due corpi di fabbrica a pianta rettangolare non comunicanti. La sua edificazione coincide probabilmente con i lavori di miglioramento degli argini del torrente Stura, dove appunto sorge.
La proprietà, censita come “sega di legnami”, è ascritta al Cavalier Alessandro Ferrero della Marmora. Infatti, fino ai primi anni del XX secolo, fu attiva una “Ressia o Rescia” (sega da legnami), il cui movimento era assicurato da una ruota idraulica posizionata sul braccio di una balera che scorre tutt’oggi adiacente all’edificio.
Ancora il Rabbini, nel 1866, la rileva come “Cascinotto Elisa della Ressia”, senza annotare variazioni planimetriche.
A partire dai primi anni del XX secolo l’edificio venne ampliato e sorsero varie fabbriche intorno alla corte; all’interno dell’aia vi erano abitazioni, una stalla sovrastata dal fienile ed un caso da terra (deposito di attrezzi e prodotti agricoli).
Oggi la cascina, adibita ad attività agricole, presenta una planimetria a corte chiusa, attorniata ancora da un paesaggio contraddistinto da campi e prati.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
LA RESSIA
Via Reiss Romoli 725
Cascina di pianura.
Segnalazione di edificio rurale di significato documentario, conservatosi in area verde sulle sponde della Stura ed in uso agricolo.
Costruzione risalente al secondo quarto dell'Ottocento.
TOPOGRAFIA / DELLA CITTÀ […], 1840; E. GRIBAUDI ROSSI, 1970.
Tavola: 12
Bibliografia
- Gribaudi Rossi, Elisa, Cascine e ville della pianura torinese: briciole di storia torinese rispolverate nei solai delle ville e nei granai delle cascine, Le Bouquiniste, Torino 1970 , p. 227
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 536 Vai alla pagina digitalizzata
- Ronchetta, Chiara - Palmucci Quaglino, Laura (a cura di), Cascine a Torino: “La più bella prospettiva d’Europa per l’occhio di un coltivatore”, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, Torino 1996 , pp. 180-181
- Laboratorio di ricerca storica sulla periferia urbana della zona Nord-Ovest di Torino (a cura di), Soggetti e problemi di storia della zona nord-ovest di Torino dal 1796 al 1889: Lucento, Madonna di Campagna e Borgo Vittoria, Università degli studi di Torino. Facoltà di Scienze della formazione, Torino 1998 , p. 59
- Ainardi, Mauro Silvio (a cura di), Cascine in periferia: percorsi di visita e conoscenza delle strutture rurali nella pianura torinese, Città di Torino. Progetto Periferie, Torino 2003 , pp. 59-61
Fonti Archivistiche
- Antonio Rabbini, Topografia della Città e Territorio di Torino, 1840, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1803
- Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, 1866, Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Torino, Mappe, distribuzione dei fogli di mappa e linea territoriale, Torino
- Vittorio Brambilla , Contorni di Torino, 1877, Archivio Storico della Città di Torino, SIM D1813, fogli 1-4
- Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1911, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D135
- Servizio Tecnico Municipale del Comune di Torino, Pianta di Torino, 1935, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.8
- Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1974, Archivio Storico della Città di Torino, TD 64.7.11
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