Case della Società di Mutuo Soccorso La Cooperante
Promossa da soggetti di condizione operaia, la Società fece costruire un complesso di trentaquattro casette bifamiliari, oggi non più esistente, progettato dall’ingegnere Carlo Losio; tuttavia, crescenti difficoltà economiche impedirono di intraprendere altri lavori.
Costituita nell’agosto 1888 da un portalettere e alcuni lavoratori che si definivano ‘meccanici’, la Società di mutuo soccorso La Cooperante fu promossa da esponenti di modesta estrazione sociale. La condizione operaia fu infatti fissata fra i requisiti di ammissione alla società, strutturata secondo la formula del mutuo soccorso in modo da operare pure quale sodalizio di natura assistenziale. Tale finalità fu in parte limitata dagli obblighi relativi all’impegno finanziario connesso all’edificazione, sebbene nella primavera 1889 fosse stato possibile acquistare un terreno municipale a condizioni vantaggiose anche grazie a un mutuo a tasso agevolato della Cassa di Risparmio di Torino. Su un appezzamento di forma triangolare compreso fra l’attuale corso Regina Margherita e il Lungo Po sorse così il complesso progettato dall’ingegnere Carlo Losio (1856-1913), un insieme di trentaquattro casette bifamiliari a due piani fuori terra. All’interno delle singole unità abitative, ogni socio poteva disporre di due camere, una cantina e un orto, mentre i servizi igienici erano in comune, collocati sul pianerottolo del primo piano. Nei primi anni di vita, la società si trovò però ad affrontare numerosi problemi, soprattutto di natura economica, dato che non solo il costo degli edifici era risultato superiore a quello preventivato, ma erano pure necessarie frequenti spese di manutenzione allo scopo di porre rimedio alle infiltrazioni provocate dalla vicinanza del fiume. Nonostante l’organizzazione di una cassa di previdenza e l’apertura di una biblioteca circolante, la Società di mutuo soccorso La Cooperante non conobbe particolare sviluppo, tanto che ancora nel primo dopoguerra non erano stati assolti gli obblighi contrattuali con il municipio, garante del mutuo stipulato per i lavori di edificazione. Le case furono demolite fra il 1965 e il 1968, lasciando spazio a grandi condomini di impronta signorile costruiti negli anni immediatamente successivi.
Bibliografia
- Le case operaie in costruzione della Società La Cooperante in Torino, in «L’Ingegneria Sanitaria», n. 10, 1890, pp. 156-157
- D'Amuri, Maria (a cura di), 1848-1923: edilizia popolare a Torino. Il problema della casa e la politica municipale, Archivio storico della Città di Torino, Torino 2010 , pp. 31-35