Ambiente riscaldato sotto il Duomo
Un’indagine condotta sfruttando solo le lacune della pavimentazione della chiesa di San Salvatore, le fosse delle sepolture o le buche per la fusione delle campane ha permesso di ricostruire una parte di isolato di età romana.
L’occupazione dell’insula a sud del teatro ha coinciso probabilmente con le opere di pavimentazione della strada e con la predisposizione di un articolato sistema di canalette che raccoglievano le acque per convogliarle poi a nord nel collettore fognario principale. Frammenti di strutture murarie di tipologie diverse, quasi sempre slegate tra loro e non connesse a pavimentazioni fa pensare all’esistenza di proprietà diverse che non siamo oggi in grado di distinguere. L’ambiente più conservato era un vano riscaldato di cui si conservavano tratti delle pareti, il cocciopesto pavimentale e alcune suspensurae, pilastrini in mattoni che servivano a reggere un piano rialzato sotto cui circolava l’aria calda. La frammentarietà dei resti dell’insula impedisce di determinare se si trattasse appunto semplicemente di un ambiente riscaldato o se la struttura fosse parte di un impianto termale.
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