I Luoghi del Jazz
La musica Jazz e i suoi locali sono legati a Torino fin dagli anni Trenta. In occasione dell'Eurovision Song Contest 2022, MuseoTorino ha voluto realizzare un itinerario interamente dedicato a quei locali che nel tempo hanno reso Torino la “Capitale del Jazz”.
Di seguito la legenda con i nomi dei locali jazz presenti all'interno nel nostro itinerario.
- Teatro Alfieri
- Swing Club
- Club Escargot
- Mack 1
- Caffè Leri
- Good Music
- Hollywood Danze
- Studio 2
- Big Club Torino
- Roll Play Cafè
- Magazzino di Gilgamesh
- Circolo Amsterdam Pub
- Capolinea8
- Le Ginestre Music Club
- Il FolkClub
- El Paso
- La Contea
- Charlie Bird
- Jazz Club
- Café Neruda
- Altri locali jazz torinesi
1. Louis Armstrong al Teatro Chiarella
Negli anni Trenta si poteva già contare una serie di esibizioni jazz a Torino, ma l’apice si toccò nel 1935 quando Louis Armstrong concluse al Teatro Chiarella - sito in via Principe Tommaso 6, costruito nel 1908 da Giovannino e Achille Chiarella - la sua prima tournée europea con ben due date, 15 e 16 gennaio 1935. Si era esibito con grande successo di pubblico: si racconta che la coda arrivasse fino a Corso Vittorio Emanuele.
Louis Armstrong tornerà in città in altre due circostanze: al Cinema Teatro Reposi nel 1949 e nel 1952; poi sarà possibile ascoltarlo ancora nel 1955 e nel 1959 al Teatro Alfieri.
Il teatro Chiarella oggi non esiste più: venne bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale e, al suo posto, c’è da anni un cinema a luci rosse. Ma l’eco di quei due unici concerti di Louis Armstrong in Italia non si è mai spenta…
2. I primi ritrovi: gli Hot Club
Louis Armstrong nella sua bibliografia del 1936, Swing That Music, racconta la propria sorpresa nel trovare in Europa così tanto entusiasmo e tanti hot clubs. Già negli anni ’30 Torino può contare sulla presenza attiva di un buon numero di jazzofoni: il loro ritrovo è il Caffè Crimea, considerato primo Hot Club della città, che pare nasca fra il 1933 e il 1934. Fra i suoi promotori si ricorda Alfredo Antonino, grossista di macchina da scrivere, divenuto amante del jazz dopo i suoi innumerevoli viaggi in America. Dal Caffè Crimea si diffonde il verbo della musica americana in Italia.
Gli hot club si moltiplicarono di lì a poco in tutta la città: celebre il Circolo Canottieri Esperia, dove si esibirono i primi musicisti torinesi – Renato Germonio, Riccardo “Dick” Mazzanti, Emilio Siccardi, Sergio Farinelli e Fred Buscaglione.
Negli anni ’40, il jazz a Torino si ritrovava nella Taverna Sobrero in parte per sfuggire e dimenticare il clima del regime fascista che non gradiva la musica americana. In questo luogo, si esibivano diversi musicisti, ad esempio, il gruppo di Renato Germonio, con Scavini, figlio della signora Lenci, che suonava il “clarino”, Dasy Messana che suonava il sax tenore, Siccardi, Zinno e Controtti alla chitarra, Cortese al basso, Alberto Tapparo alla batteria.
3. Dopoguerra: gli anni ’50 e ‘60
La vera e propria diffusione capillare dei jazz club in Italia avvenne solo dopo la Liberazione, quando finalmente vennero polverizzati i veti posti dal fascismo con la musica afroamericana. Iniziò in quei mesi l’epoca d’oro dei concerti con gli americani che venivano a suonare in Europa: tra questi, i musicisti della V Armata, di cui faceva parte Bill Lo Bruno, che si esibirono al Circolo della Juventus in via Goito, 15.
In questi anni nacquero altresì i primi giornali specializzati: nel 1945 venne pubblicato Jazz a cura dell’Hot Club Torino, la rivista Finalmente un po’ di jazz a cura di Chiarella e Musica Jazz che riconosceva ai musicisti piemontesi un ruolo rilevante, infatti tra i primi in classifica del 1948 si trovavano i torinesi Germonio e Angela.
Fra gli artisti che suonavano musica jazz a Torino, si contano, oltre al già citato gruppo di Renato Germonio, anche il pianista Piero Angela, detto Peter, Carcassola, Mazzanti, Franco Pisano, i quali accompagnarono la tromba di Gaetano Gimelli, il trombettista Enrico Rava e il giovanissimo Paolo Conte conosciuto come «Il gatto del jazz».
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