Palazzo Mazzonis, già Solaro della Chiusa
Le notizie riguardo al palazzo Mazzonis sono scarse, ma si può ipotizzare che sia frutto di un ampliamento del preesistente edificio di epoca seicentesca, o tardo cinquecentesca, appartenuto ai marchesi Solaro della Chiusa. Dal 2008 è sede del Museo d'Arte Orientale (MAO).
Dalle scarse notizie storiche si può ipotizzare che il Palazzo Mazzonis sia frutto di un ampliamento di un preesistente edificio di epoca seicentesca (1), appartenuto ai marchesi Solaro della Chiusa. Questa ipotesi trova conferma nella forma quadrata del lotto occupato dal Palazzo, di cui vi è una testimonianza nel disegno della pianta di Torino l’ingegnere Carlo Morello, del 1656.
Nel 1830 il palazzo fu acquisito dal conte Clemente Solaro della Margherita, il quale fece eseguire, nel 1845, il rilievo dell’edificio, ora conservato presso l’Archivio Storico della Città, da cui emerge una consistenza del tutto simile a quella precedente agli interventi di ristrutturazione degli anni Ottanta. Successivamente alla morte del conte, nel 1870, il figlio Carlo Alberto vendette il complesso immobiliare al Cavaliere Paolo Mazzonis, industriale tessile, nominato barone di Pralafera nel 1880. Nel 1910 avvenne la notifica del Ministero della Pubblica istruzione per il palazzo come “monumento pregevole di arte e di storia”.
L'edificio fu colpito da bomba incendiaria nel novembre 1942: si registrarono bucature di volte e distruzione di 4 uffici a causa di spezzoni incendiari, distruzione parziale della copertura del tetto verso via San Domenico angolo via delle Orfane. Nel settembre 1944 risultavano già eseguite opere di ripristino.
Il piano terra del palazzo ospitò per quasi cinquant’anni gli uffici della Manifattura Mazzonis S.n.c. A causa della congiuntura economica che coinvolse l’intero settore del tessile, nel 1968 la ditta cessò la propria attività e i locali del palazzo rimasero inutilizzati. Nel 1980 fu firmato l’atto che sancì il passaggio di proprietà al Comune di Torino e nel 1982 l’edificio fu soggetto a restauro e destinato a sede degli uffici giudiziari sino al loro trasferimento nel nuovo Palazzo di Giustizia nel 2001.
Il progetto di restauro dell’edificio è stato redatto dal settore Edifici per la Cultura della Città di Torino, su linee guida degli architetti Durbiano, Isola e Reinerio incaricati da Compagnia San Paolo. Tra il 2004 e il 2005 ha luogo il restauro dell’apparato decorativo, mentre tra il 2005 e il 2008 si interviene sugli impianti e sui consolidamenti strutturali.
Dal 2008, i locali del Palazzo Mazzonis ospitano il Museo d’Arte Orientale.
Note
(1) ma in http://www.maotorino.it/it/storia-e-allestimento si legge che l’edificio è attestato fin dal 1587 e le sue sorti sono strettamente legate alla storia dei suoi proprietari.
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
PALAZZO MAZZONIS, GIÀ SOLARO DELLA CHIUSA
Via S. Domenico, Via S. Agostino
Palazzo di rappresentanza e da reddito.
Edificio di valore storico-artistico ed ambientale. È singolare esempio di palazzo settecentesco con grande androne passante, inserito nel tessuto della Città Vecchia.
Attribuito a Benedetto Alfieri. Un cabreo ottocentesco dell'edificio è stato pubblicato in Forma urbana, cit.
ISTITUTO DI ARCHITETTURA TECNICA, 1968, vol. 1, p. 654, p. 780.
Tavola: 41
Bibliografia
Fonti Archivistiche
- ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 22 cart. fasc. 22
Fototeca
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Ente Responsabile
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà
- MuseoTorino