Sciopero marzo 1944
Dal 1 all’8 marzo 1944 gli operai torinesi incrociano le braccia: uno sciopero generale che coinvolge 70.000 lavoratori. Da Torino, l’agitazione si espande nelle altre regioni del Nord. La repressione nazifascista non si fa attendere e colpisce duramente il movimento operaio torinese.
Il 28 febbraio 1944 le autorità nazifasciste annunciano la messa in ferie delle fabbriche cittadine per la mancanza di energia elettrica. Una manovra preventiva, attuata nel tentativo di scongiurare lo sciopero generale organizzato per il giorno seguente dagli operai torinesi. Essa interessa una minima parte delle fabbriche cittadine, e il 1 marzo 1944 i lavoratori degli altri impianti incrociano le braccia: circa 60.000 operai si astengono dal lavoro. La sera stessa il capo della provincia ordina la ripresa dell’attività, minacciando la chiusura degli stabilimenti, licenziamenti, perdita degli esoneri, arresti e deportazioni. Parole che cadono nel vuoto: il 2 marzo scioperano circa 70.000 lavoratori, supportati dai commercianti e da unità partigiane. Torino si ferma. Il 3 marzo la Fiat, seguendo una linea tracciata anche da altri industriali dimostratisi, salvo rare eccezioni, solidali con le forze nazifasciste, decreta la serrata degli stabilimenti. Contemporaneamente, i vertici governativi inviano nelle fabbriche presidi armati. La protesta si protrae fino all’8 marzo, quando il Comitato di agitazione decide la ripresa del lavoro. La lotta, estesasi successivamente in altre regioni del Nord, assume un significato politico: tradurre sul piano della fabbrica la dichiarazione di guerra consegnata dall’antifascismo torinese al regime fascista fin dall’8 settembre 1943. Al termine degli eventi si stringono le maglie della repressione nazifascista attraverso arresti, ritiri degli esoneri militari e deportazioni nei campi di concentramento tedeschi: circa 400 operai, 178 alla sola Fiat, sono prelevati in fabbrica e portati alla stazione di Porta Nuova, destinazione Mauthausen. Pochi di loro riescono a fare ritorno.
Cronologia
28 febbraio 1944 – Le autorità fasciste decretano la messa in ferie di alcuni stabilimenti cittadini
1 marzo 1944 – Scioperano 60.000 operai torinesi
3 marzo 1944 – La Fiat decreta la serrata degli stabilimenti
8 marzo 1944 – Il Comitato di agitazione proclama la fine dello sciopero e la ripresa del lavoro
Bibliografia
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