Scuola elementare Federico Sclopis
La scuola annovera tra gli ex allievi Carlo Maria Martini, Augusto Monti e Guido Ceronetti. Ha saputo rispondere ai cambiamenti sociali del quartiere attivando fin dagli anni Ottanta corsi di italiano per alunni stranieri.
1. Storia dell'edificio
L’edificio che ospita la scuola viene costruito tra il 1885 e il 1887 su progetto dell’ingegner Velasco e prevede la realizzazione di 25 aule, per una spesa complessiva di 209.500 lire. Fin dal 1887 la scuola è intitolata al Conte Federico Sclopis (1798-1878), giureconsulto e uomo di stato che ha contribuito alla stesura dello Statuto Albertino. Nel 1903 la scuola dispone di 24 classi elementari, oltre a un corso serale di disegno con 55 alunni iscritti. Negli anni Dieci viene dotata di mensa che distribuisce “minestra, pane e companatico”¹, a differenza di molte altre scuole dove gli alunni ricevono per lo più pane e latte. Nel 1913-1914 gli iscritti sono 757, 443 maschi e 314 femmine. Nel 1923 la Sclopis viene in possesso della colonia alpina prima appartenente alla scuola Rosmini (ex Moncenisio, la scuola citata nel libro Cuore) e, dopo un ampliamento, la trasforma in sede per la cura inalatoria contro l’adenoidismo.
2. Dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi
I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale colpirono gravemente l’edificio: un terzo del tetto fu distrutto da bomba incendiaria, la rimanente parte fu danneggiata da bombe dirompenti, il soffitto della palestra maschile venne distrutto da bomba dirompente mentre la rimanente parte dell'edificio fu sinistrata da bombe dirompenti. Nel giugno 1944 l'edificio fu risistemato a eccezione dei pavimenti delle aule al terzo piano, della palestra maschile e dell'impianto elettrico.
Dal dopoguerra a oggi la scuola ha saputo adeguarsi alle esigenze del quartiere, dando vita a sperimentazioni in particolare linguistiche, per l’insegnamento dell’italiano ad alunni stranieri. Ha avuto negli anni Sessanta come succursale la Lessona ed ha organizzato classi differenziali per alunni con difficoltà di apprendimento. Dipendente fino all’anno scolastico 2007-2008 dalla Pacchiotti, ha in seguito assunto essa stessa la Direzione Didattica e coordina le attività delle scuole elementari Carducci e Ricardi di Netro e di due materne. Oltre a un progetto per la redazione di un giornalino scolastico con gli alunni, la scuola ha allestito al suo interno un museo scolastico che rappresenta la storia dell’istituto e funge da laboratorio didattico.
Note
1. Annuario del Municipio di Torino, Torino, Stabilimento Tipografico Schioppo, 1913.
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
SCUOLA ELEMENTARE F. SCLOPIS
Isolato compreso tra le Vie del Carmine, Nota, Allioni
Edificio per l'istruzione destinato a scuola elementare.
Segnalazione di edificio per l'istruzione di significato documentario.
Edificio costruito negli anni 1885/87 su progetto dell'ing. Velasco per conto del Comune di Torino. Nel 1978 è stata sopraelevata la palestra su Via Allioni di 2 piani.
L. OTTINO, 1951.
Tavola: 41
Bibliografia
- Ufficio Tecnico, Città di Torino (a cura di), Progetti pei nuovi edifizi ed ampliamenti a compimento dei locali per le scuole primarie urbane e suburbane, Torino 1884
- Comune di Torino (a cura di), Le colonie delle scuole e la scuola all’aperto di Villa Genero, Torino 1925
- Guidi, Guido, Opere culturali ed assistenziali devastate dalla guerra, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 9, settembre, 1949, Torino, pp. 25-28 Vai al testo digitalizzato
- Ottino, Leopoldo, Le scuole comunali di Torino prima del loro passaggio allo Stato, Gambino, Torino 1951
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 292 Vai alla pagina digitalizzata
- Città di Torino (a cura di), Guida ai monumenti adottati dalle scuole torinesi, Torino 1998
- Città di Torino (a cura di), La scuola adotta un monumento, ITER, Torino
Sitografia
Fonti Archivistiche
- ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 179 cart. 4 fasc. 9
Fototeca
Temi correlati
Luoghi correlati
Ente Responsabile
- Fondazione Tancredi di Barolo
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà