Palazzo della Questura e Caserma degli Agenti di Polizia di Stato
Il Palazzo, inaugurato nel 1934, è il primo costruito in Italia con funzione specifica di sede della Questura e vede l’adozione di un linguaggio formale di tipo tardo eclettico. Il Palazzo sede degli Uffici della Questura e della Caserma degli Agenti di Polizia di Stato occupa un intero isolato su corso Vinzaglio, tra le vie Gaspare Gozzi, Severino Grattoni e Tommaso Doré. Costituisce l’intervento di completamento della sequenza dei palazzi istituzionali su corso Vinzaglio, insieme con i precedenti esempi di Palazzo Pralormo (già Scuola di Guerra) e del Palazzo dell’Intendenza di Finanza.
1. Il progetto
Il progetto del 1932, che prevede l’utilizzo di un’area complessiva di 4.860 metri quadrati di proprietà della Città, è redatto dall’ingegner Vittorio Tarizzo dell’Ufficio Tecnico Provinciale, con la sovrintendenza dell’ufficiale Marco Tullio Mossi, ingegnere capo.
Il 20 giugno 1932 la Commissione Edilizia del Comune di Torino, dopo aver esaminato attentamente il progetto, impone una serie di modifiche della facciata principale: la soppressione dell’attico e delle cornici marcapiano, l’allargamento delle finestre e degli stipiti, la sostituzione del timpano spezzato sul portone principale con un unico balcone dotato di tre aperture centrali. Anche il disegno del bugnato e delle lesene devono essere rivisti. Nel fronte su corso Vinzaglio e per i tratti su via Doré è utilizzata la pietra naturale per lo zoccolo e le decorazioni, mentre sugli altri fronti si adopera la pietra artificiale.
I lavori di costruzione del Palazzo della Regia Questura, iniziati nel 1931 sotto la direzione degli ingegneri Tarizzo e Mossi, si concludono il 28 ottobre 1934 con una cerimonia solenne di inaugurazione riportata dalla “Gazzetta del Popolo” (29 ottobre 1934). L’effettivo trasferimento degli uffici dalla vecchia sede di piazza San Carlo, sita nella zona da demolire per permettere l’ampliamento di via Roma, avverrà solo il 20 maggio 1935.
Il nuovo edificio comprende, oltre alla parte destinata agli uffici e ai servizi (squadra mobile, ufficio fotografico, camere di sicurezza, armeria, ecc.), la caserma degli Agenti di Pubblica Sicurezza e l’alloggio del Questore. Particolare attenzione è data al sistema di circolazione interna che prevede ampi corridoi di servizio e ascensori, al sistema di illuminazione, alla segnaletica, alla rete telefonica e all’impianto di riscaldamento.
2. Il secondo Novecento
Escludendo alcuni lavori di sistemazione dei locali intrapresi nel 1939, non si registrano interventi di rilievo fino al 1944 quando il Questore di Torino, per far fronte alle necessità derivanti dalle esigenze di servizio, richiede la sopraelevazione di un piano dei due tratti di fabbricato, fronteggianti le vie Gozzi e Grattoni che diventano così a due piani fuori terra. I lavori, su progetto dell’ingegnere Tarizzo, sono eseguiti per il Ministero dell’Interno dall’impresa Luigi Fontana di Torino, sotto la direzione dell’Ufficio Tecnico Provinciale. Le facciate si uniformano alle preesistenti presentando decorazioni in pietra artificiale. A causa dello scoppio della seconda guerra mondiale il collaudo dell’edificio avviene solo nel 1951. Nel 1963 è concessa un’ulteriore sopraelevazione di un piano della manica su via Grattoni. Nel tempo si susseguono vari lavori di adeguamento alla normativa e nel 1999 è attuato un importante intervento di restauro della facciata.
Una serie di lapidi commemorative sono esposte sul lato sinistro dell’atrio, nel cortile interno è invece presente un cippo commemorativo posto nel 1980 a ricordo dei caduti nella lotta contro la criminalità e il terrorismo.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
QUESTURA
Corso Vinzaglio 10, Via Gozzi, Via Doré, Via Grattoni 1-3
Segnalazione di edificio di interesse documentario, rappresentativo dell'eclettismo di ritorno, tuttavia ben ambientato con le limitrofe costruzioni di uso pubblico.
Non compare nelle mappe del 1925; venne costruito presumibilmente entro il 1930.
[PIANO REGOLATORE CON VARIANTI aggiornate al 1935].
Tavola: 40
Bibliografia
- «Gazzetta del Popolo», 29 ottobre, 1934, Torino
- s.t., in «Rassegna Mensile della città di Torino», XIV, 7, luglio, 1934, Torino, p. 21
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 324 Vai alla pagina digitalizzata
- Marchis, Riccardo (a cura di), Diario di Carlo Chevallard: 1942-1945, in Roccia, Rosanna - Vaccarino, Giorgio (a cura di), Torino in guerra tra cronaca e memoria, Archivio storico della Città di Torino, Torino 1995, pp. 1-480 , pp. 27-28
- Cipolla, Ruggero, I miei condannati a morte. Lettere e testimonianze, Il Punto, Torino 1998
- I palazzi istituzionali di corso Vinzaglio dal 1706 al 2006, Gruppo studi gallerie storiche di Torino, Torino 2006 , pp. 101-124
- Bassignana, Pier Luigi, Torino sotto le bombe nei rapporti inediti dell'aviazione alleata, Edizioni del Capricorno, Torino 2013
Fonti Archivistiche
- Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte “G. Grosso” - Provincia di Torino, PROVINCIA DI TORINO, Palazzo della R. Questura, a. X-XIII (album fotografico realizzato dal cav. Augusto Pedrini, fotografo industriale), Torino 1934.
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