Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Giacomo Balla (Torino 1871 - Roma 1958)

Pittore. Tra i maggiori esponenti del Futurismo italiano. Compenetrazioni iridescenti (1912-1914); Velocità d'automobile; Più luce, più rumori (1913).*


Nascita: 18 Luglio 1871
Torino

Morte: 01 Marzo 1958
Roma

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  • artista | pittore

Giacomo Balla nasce a Torino il 18 luglio 1871, frequenta i corsi dell’Accademia Albertina e la scuola serale di disegno esordendo come pittore alla Società Promotrice di Belle Arti nel 1891. Nel 1895 si trasferisce a Roma, dove lavora come caricaturista ed entra in rapporti amichevoli con Duilio Cambellotti e Serafino Macchiati, del quale sarà ospite a Parigi tra il 1900 e il 1901. Tornato a Roma esegue oltre a paesaggi e ritratti, opere quali La giornata dell’operaio, 1904 e si avvicina allo stile divisionista. In questi anni il suo studio è frequentato da Umberto Boccioni e Gino Severini. Negli anni successivi abbandona gradualmente la tematica sociale. Nel 1903 partecipa alla Biennale di Venezia, nel 1909 al Salon d’Automne a Parigi e al Salone internazionale di Odessa.

Nel 1910 firma il Manifesto dei Pittori Futuristi e La Pittura Futurista – Manifesto Tecnico con Boccioni, Severini, Russolo e Carlo Carrà, ma esporrà con i futuristi soltanto a partire dal 1913. In questi anni Giacomo Balla indirizza la sua ricerca verso la resa pittorica del dinamismo, della vita moderna, della velocità e degli effetti della luce artificiale, in armonia con lo spirito del movimento. Si avvicina agli studi compiuti da artisti e scienziati sulla possibilità di catturare il movimento attraverso nuove tecniche, come il Fotodinamismo di Antonio Giulio Bragaglia. Nel 1912 soggiorna a Londra e Düsseldorf, per decorare la casa Löwenstein, e da questa occasione prendono avvio le prime Compenetrazioni iridescenti. Nel 1914 si cimenta con la scultura polimaterica che presenta alla Prima esposizione libera futurista presso la Galleria Sprovieri di Roma.
Negli anni della prima guerra mondiale insegue l’idea di arte totale definita arte e azione futurista e con Fortunato Depero redige nel 1915 il manifesto Ricostruzione Futurista dell’Universo. Nel 1916 sottoscrive con Marinetti, Corra, Settimelli e Ginna il Manifesto della Cinematografia Futurista. Collabora al periodico futurista fiorentino “L’Italia Futurista”, è impegnato nelle vesti di autore e attore nel film Vita Futurista. In questi anni i suoi interessi sono molteplici e diversificati: scenografia, decorazione e progettazione di ambienti, produzione di oggetti d’arredo; nel 1917 realizza la scenografia luminosa cinetica di Feu d’artifice di Igor Stravinsky.

Nell’ottobre del 1918 pubblica il Manifesto del Colore e più tardi nel 1929 sottoscriverà il Manifesto dell’Aeropittura.
Degli anni Venti è la partecipazione a gran parte delle mostre del gruppo futurista.

Nel 1936 è presente a New York nella mostra Cubism and Abstract Art, nel 1937 si distacca da Futurismo sostenendo che “l’arte pura è nell’assoluto realismo”. Dal 1948 torna a proporre opere degli anni futuristi in numerose mostre in Italia e all’estero.
Giacono Balla muore a Roma il primo marzo 1958.

 

Note

* Motivazione dell'Ufficio Toponomastica per l'intitolazione della via

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