Ex Casa centrale del Balilla, ora SUISM (Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie)
L'ex Casa del Balilla, dopo la guerra sede di un cinematografo e del Provveditorato agli Studi, poi dell'ISEF (Istituto Superiore di Educazione Fisica), ospita oggi il SUISM, Scuola Universitaria Interfacoltà che forma specialisti in scienze motorie.
Storia dell'edificio
Nel 1926 viene creata l’Opera Nazionale Balilla, un’organizzazione parascolastica con la quale il fascismo intende penetrare all’interno del sistema scolastico italiano; l’ONB ha come scopo l’educazione culturale, religiosa e professionale dei giovani, senza dimenticare l’aspetto fisico, tant’è che proprio all’Opera spetta l’organizzazione dei corsi di educazione fisica nelle scuole, e tutti gli istituti sono obbligati ad aderire e mandare i propri allievi.
Per questi motivi, in tutta Italia sorgono numerose “case del balilla”. A Torino l’architetto Costantino Costantini progetta quella di piazza Bernini, costruita nel biennio 1929-1931, e contenente palestre, piscine, sale di scherma e campi da tennis. La casa del balilla è caratterizzata da una facciata concava con due avancorpi sporgenti e dalle finestrone ad arco. L’edificio segue l’andamento dell’isolato: la facciata curva è conforme alla piazza, le due maniche laterali si allungano sul filo di via Giacomo Medici e corso Tassoni; si inserisce nel contesto urbano senza prepotenza, forse a causa dell’uso di un rivestimento modesto come l’intonaco giallo.
Nel 1958, per iniziativa di Virgilio Lasi, coordinatore per l’educazione fisica al Provveditorato degli Studi di Torino, diventa Istituto Superiore di Educazione Fisica (ISEF), per la formazione degli insegnanti. Nel 2000 si trasforma in SUISM, Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie.
L'architettura
I lavori per la costruzione della casa centrale del Balilla iniziano nel 1929 in un’area ceduta gratuitamente dal Comune; l’Opera Nazionale Balilla (ONB) affida il progetto e la direzione dei lavori al giovane ingegnere Costantino Costantini (1904-1982) su raccomandazione dell’ingegner Arturo Ferraris, che ricopre un ruolo di rilievo all’interno del partito fascista torinese. La volontà è quella di realizzare un edificio che ospiti la sede provinciale dell’ONB, in modo da rendere visibile alla città sia la presenza del regime sia la volontà del medesimo di formare i giovani alla disciplina sportiva, militare e politica. L'edificio si articola in un corpo centrale di due e tre piani fuori terra e un piano sotterraneo, con prospetto principale affacciato sull’esedra di piazza Bernini da cui si dipartono in modo simmetrico due ali divergenti lungo corso Tassoni e via Medici. All'interno, il piano terrweno ospita l’atrio d’onore con la "Statua del nuotatore", opera dello scultore Gaetano Orsolini (1884-1954), l’ambulatorio, una palestra, una sala cinematografica, la sala ritrovo dei balilla e la sala istruttori. Dallo scalone a doppia rampa si accede al primo piano dove sono collocati uffici, aule, la biblioteca e i servizi. All’ultimo piano si trovano gli alloggi dei custodi e i dormitori. Un elemento di particolare interesse è la piscina realizzata nel sotterraneo, all'interno di una struttura portante in cemento armato indipendente dal resto dell’edificio.
Le scelte compositive e decorative adottate da Costantini rendono questo progetto un efficace esempio di mediazione tra la persistenza della tradizione, con richiami a elementi della classicità (le finestre ad arco sormontate da timpani), e le istanze razionaliste, accolte ancora con favore in questi primi anni del regime.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
SEDE G.I.L. "CASA DEL BALILLA" OGGI SEDE ISEF
Piazza Bernini 72, 74
Edificio per attività culturali ricreative.
Edificio polifunzionale di valore documentario e ambientale, tipico e significativo esempio di architettura pubblica d'epoca fascista.
Progetto di Costantino Costantini, 1929-30.
L. RE, in AA.VV., Torino città viva […], 1980, p. 310
Tavola: 32/40
Bibliografia
- La posa della prima pietra per la casa del Balilla, in «Torino», 6, giugno, 1929, pp. 494-496
- Gino Levi Montalcini, La Casa del Balilla a Torino dell’architetto Costantini, in «Casabella», 12, dicembre, 1931, pp. 16-22
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 414 Vai alla pagina digitalizzata
- Montanari, Guido, Interventi urbani e architetture pubbliche negli anni Trenta. Il caso del Piemonte, Clut, Torino 1992 , pp. 54-55
- Biamino, Bruna (a cura di), L'architettura del moderno a Torino, Lindau, Torino 1993 , p. 92
- Magnaghi, Agostino - Monge, Mariolina - Re, Luciano, Guida all'architettura moderna di Torino, Lindau, Torino 1995 , pp. 125-126
- Micaela Viglino, Andrea Bruno jr, Dario Muzzarini, Oltre il portone. Intorno al centro, Torino Bella, Torino 2000 , p. 81
- Augusto Sistri, Sport, luoghi, architetture, in Archivio storico della Città di Torino (a cura di), Torino e lo sport. Storie luoghi immagini, Torino 2005, pp. 289-414
- Chiara Anna Terzano, Costantino Costantini (1902-1982). Ingegnere e architetto, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura II, 2006-2007, relatore Augusto Sistri
- Giusti, Maria Adriana - Tamborrino, Rosa, Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), U. Allemandi, Torino 2008
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