Stabile ex sede Pastiglie Leone
Sede storica dell'azienda Pastiglie Leone, che vi si trasferisce nel 1937 per rimanervi fino al 2006. La palazzina e lo stabilimento, se pur adattati alla produzione di pastiglie e caramelle, conservano i caratteri dello stile Liberty di inizio Novecento.
1. Pastiglie Leone. 1937-1945
La storia delle Pastiglie Leone sul territorio del Basso San Donato prende avvio nel 1937, quando la S.I.F.C.A. vende una parte del lotto su cui sorge il complesso a Celso e Giselda Balla, i quali avevano rilevato nel 1934 la ditta Pastiglie Leone. I Balla entrano così in possesso della palazzina, di una porzione dell'officina - fino al confine con il magazzino - del giardino e del garage. La S.I.F.C.A. rimane proprietaria del magazzino, della seconda porzione dell'officina, del cortile e delle scuderie con annesse tettoie.
Trasferitisi nel nuovo complesso i Balla attuano delle modifiche al fine di rendere il laboratorio idoneo alla nuova produzione, e ampliano il garage. La progettazione della nuova disposizione degli spazi interni e di un alloggio per il custode viene affidata all'ingegnere Arnaldo Farci.
Il protezionismo imposto dal regime fascista causa gravi aumenti dei prezzi sui prodotti d'importazione e una delle maggiori difficoltà che deve affrontare la Leone è proprio il reperimento di alcuni ingredienti indispensabili. La Leone si trova così a dover sperimentare nuovi prodotti autarchici negli ingredienti. Il momento di crisi è legato anche agli importanti investimenti attuati nel 1937 per il trasferimento dell'attività nella sede di corso Regina Margherita. Grazie al forte carattere dimostrato da Giselda Balla, soprannominata dai dipendenti la “Leonessa”, la ditta riesce a superare egregiamente la crisi, insistendo con la pubblicità, lanciando nuove confezioni e inventando le vendite a concorso premiando i clienti più fedeli.
2. Pastiglie Leone. 1945-oggi
Durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa dei bombardamenti alleati, lo stabilimento subisce gravi danni: il tetto sovrastante il laboratorio s'incendia e crolla, vengono così distrutte molte delle confezioni storiche e il materiale pubblicitario, i macchinari e l'archivio storico dell'azienda.
Nel 1945 i Balla incaricano l'ingegnere Eugenio Mollino del nuovo progetto di ricostruzione dello stabile, oltre alla realizzazione di un nuovo ampliamento per l'autorimessa. Nel suo progetto di ricostruzione Mollino non apporta grandi modifiche alla struttura originaria, limitandosi ad una migliore gestione degli spazi e della loro distribuzione e alla sopraelevazione di un piano del laboratorio. Nella fascia centrale dell'attico che si affaccia su corso Regina Margherita viene collocata, in carattere corsivo, la scritta “Leone”, che ancora oggi è visibile.
Il successo della Leone e la progressiva espansione del mercato fanno emergere l'esigenza di spazi più ampi, sia per la produzione che per lo stoccaggio delle materie prime e dei prodotti finiti. Nel 1952 i Balla acquistano gli ultimi edifici di proprietà della S.I.F.C.A.. Da questo momento in avanti risulta complessa la ricostruzione delle diverse fasi evolutive del complesso, in quanto per la loro realizzazione non è mai stato presentato un progetto, ma un condono edilizio nel 1986, che elenca sommariamente i principali tipi di interventi realizzati (1). Il complesso di corso Regina Margherita rimane oggi pressoché invariato rispetto alla situazione presentata al comune nel 1986. Nel 2006 la Leone si trasferisce nel nuovo stabilimento di Collegno, risultando inadeguata la sede storica – spazi per lo stoccaggio modesti, collegamenti e trasporti ostacolati dal traffico cittadino. Per tutelare il valore storico del complesso di corso Regina il Comune ha approvato una variante al P. R. G.: la palazzina diventerà sede di rappresentanza della Leone, il capannone industriale verrà trasformato in due piani di loft, il resto della superficie convertito ad edilizia residenziale (2).
3. S.I.F.C.A/Società Anonima Fichet Italiana. 1920 ca.-1952
Nel 1920 la fabbrica Giovanni Pistono & C. viene acquistata dalla Società Italiana Casseforti e Affini - S.I.F.C.A.- titolare dei brevetti Fichet, altro nome con cui è conosciuta (3). L'azienda rimane in possesso dell'intero complesso e non attua grandi modifiche alle strutture degli edifici che lo costituiscono. Nel 1928 la S.I.F.C.A. fa costruire un basso fabbricato ad uso garage a ridosso del magazzino, nel lato verso il giardino. In oltre fa richiesta al Comune di poter sfruttare lo spazio del sottotetto del magazzino. Le due richieste vengono accolte nel 1929. I due progetti di ampliamento sono commissionati all'ingegnere Giuseppe Hendel.
4. Giovanni Pistono & C. 1904-1920 ca.
Nel 1901 il Cavalier Pistono incarica l'ingegnere belga Gustavo Witzel della progettazione dall'omonima fabbrica di casseforti “incombustibili” - la Giovanni Pistono & C. - e della propria abitazione adiacente. I lavori iniziano nel 1904 per terminare nel 1906. Il complesso sorge sull'estremità est dell'isolato in cui si inserisce - compreso tra corso Regina Margherita e le vie Vicenza, don Bosco e Avellino – ciò permette di avere un affaccio su tre vie, una posizione ideale per un fabbricato industriale. In generale il complesso è costituito da una palazzina, da un magazzino, dall'officina meccanica e da una serie di scuderie.
L'edificio della palazzina - una commistione tra una “casa borghigiana” ed un villino - presenta tutti i caratteri del Liberty: ricco di decorazioni floreali in intonaco cementizio, linee morbide intrecciate di ferro battuto, vetrate colorate e legni intarsiati. Ma lo stile Liberty si manifesta solo negli elementi decorativi, mentre la concezione progettuale, la struttura portante e i materiali impiegati restano ancorati alle tecniche tradizionali (4). Il lato verso corso Regina Margherita ospita un bow-window ed un balconcino. Il bow-window è in muratura, riccamente decorato e sovrasta una sorta di mensola a forma di conchiglia, che va a raccordarsi con la cornice del piano inferiore. Accanto alla palazzina viene realizzato l'ingresso principale al complesso: l'androne si sviluppa per tutta la profondità della palazzina ed è riccamente decorato. L'ingresso è coperto da una pensilina a ventaglio in vetro sorretta da una struttura metallica ancorata alla muratura e a due staffe in ferro battuto, lavorate con morbide linee curve, mentre il portone che chiude l'ambiente è in legno intarsiato. Palazzina e ingresso principale si sono conservati pressoché immutati dal 1904, avendo subito minime variazioni nel corso del Novecento.
Cronologia
1901 progetto;
1904 costruzione;
1920 variazione d'uso;
1928 ampliamento;
1945 committenza;
1952 ampliamento.
Note
1. Valeria Cauda, Pastiglie Leone: origine, sviluppo, e futuro di un complesso industriale torinese, tesi di laurea, Politecnico di Torino, II Facoltà di Architettura, a.a. 2005/06, relatore Carla Bartolozzi, p. 118.
2. Si veda il comunicato stampa pubblicato sulla pagina web www.comune.torino.it/ucstampa/2007/article_788.shtml
3. Guida commerciale ed amministrativa di Torino, G. B. Paravia & C., Torino 1920, pp. 138, 488.
4. Valeria Cauda, Pastiglie Leone: origine, sviluppo, e futuro di un complesso industriale torinese, tesi di laurea, Politecnico di Torino, II Facoltà di Architettura, a.a. 2005/06, relatore Carla Bartolozzi, pp. 55-56.
Bibliografia
- «Guida commerciale ed amministrativa di Torino», A. 114, 1942/1943, Torino
- Marinoni, Mauro, Leone dolce Leone, Lupetti, Milano 2002
- Cauda, Valeria, Pastiglie Leone: origine, sviluppo, e futuro di un complesso industriale torinese, Politecnico di Torino, II Facoltà di Architettura, a.a. 2005-06, relatore Bartolozzi, Carla
Sitografia
Fonti Archivistiche
- Archivio Storico della Città di Torino, Progetti edilizi, I categoria, pratica 150, fabbricato industriale, 1904; pratica 239, palazzina, 1904; pratica 18, pensilina, 1906
- Archivio Storico della Città di Torino, Progetti edilizi, II categoria, pratica 477B, sistemazione locali, 1937; pratica 187B, atto di vincolo, 1946; pratica 261B, sistemazione locali, 1938; pratica 346B, ampliamento autorimessa, 1938
- Archivio Edilizio di Torino, Progetti edilizi, I categoria, pratica 266, basso fabbricato, 1929
- Archivio Edilizio di Torino, Progetti edilizi, II categoria, pratica 280B, autorimessa, 1948; pratica 109, sopraelevazione fabbricato, 1949
- Archivio Edilizio di Torino, Registro 11, pratica 94441, Opere varie, 1986
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Ente Responsabile
- Comitato Parco Dora