Accademia filarmonica e Odeo nel Palazzo Solaro del Borgo
Nel 1814, 50 appassionati di musica fondano l’Accademia filarmonica; 24 anni dopo la sede della società diventa il palazzo Solaro del Borgo, dove l’architetto Giuseppe Talucchi progetta la sala concerti: l’Odeo. Nella seconda metà dell'Ottocento il palazzo è sede della Società Italiana per il Gas. Il palazzo fu bombardato nel 1942 e 1943.
1. Storia dell'edificio
Nell’ottobre 1814 cinquanta musicisti dilettanti decisero di ritrovarsi in casa dell’avvocato Dubois, in piazza Carignano, a condividere la comune passione: fu quello l’atto fondativo dell’Accademia filarmonica che, qualche mese dopo, venne costituita in società sotto la presidenza del conte Luigi Mocchia di San Michele (morto nel 1842). Scopo del sodalizio fu non solo quello di favorire la musica e il ballo tra gli accademisti - distinti in ordinari, straordinari ed emeriti – ma anche l’educazione tramite l’istituzione di una scuola strumentale e vocale gratuita che potesse avvicinare chi non era nelle possibilità di pagarsi lezioni private. Dopo quasi venticinque anni di peregrinazioni in diverse sedi del centro storico, il 1° febbraio 1838 si arrivò all’acquisto del prestigioso palazzo Solaro del Borgo in piazza San Carlo. Scartata l’ipotesi di utilizzare il grande salone di ingresso per i concerti e le esercitazioni, venne commissionato all’architetto Giuseppe Talucchi (1782-1863) la realizzazione di una sala che potesse garantire eccellenti prestazioni acustiche. Fu così che nel giro di un paio di anni venne realizzato il raffinato Odeo, inaugurato la sera del 19 febbraio 1841 alla presenza di re Carlo Alberto (1798-1849) e della famiglia reale. Con il tempo però, diradati i concerti e soppressa la scuola nel 1859, l’Accademia perse progressivamente la vocazione musicale per assumere sempre più il carattere di elegante ritrovo. Nel 1949 si fuse con il circolo del Whist, l’esclusivo club fondato da Camillo Cavour nel 1841.
2. Bombardamenti
Il palazzo, di quattro piani, destinato ad uso abitazione e ospitante 2 negozi e l’Accademia filarmonica torinese, fu bombardato il 20 novembre 1942 e il 13 luglio 1943. Durante il primo bombardamento il palazzo fu colpito da bombe incendiarie. Entrambi i bombardamenti furono effettuati, di notte, da aerei della RAF, con bombe di grosso e grossissimo calibro. Il palazzo fu parzialmente distrutto.
Bibliografia
- Guidi, Guido, I danni arrecati al patrimonio artistico dal bombardamento di Torino, in «Torino. Rassegna mensile della città», A. XXV, n. 7, luglio, 1949, Torino, pp. 15-22 , pp. 16-17 Vai al testo digitalizzato
- Bernardi, Marziano, Tre palazzi a Torino, Istituto bancario San Paolo di Torino, Torino 1963 , pp. 63-67 Vai al testo digitalizzato
- Vinardi, Maria Grazia (a cura di), Danni di guerra a Torino: distruzione e ricostruzione dell'immagine nel centro della città, Celid, Torino 1997 , pp. 68-70
- Bassignana, Pier Luigi, Torino sotto le bombe nei rapporti inediti dell'aviazione alleata, Edizioni del Capricorno, Torino 2013
Sitografia
Fonti Archivistiche
- ASCT Fondo danni di guerra, inv. 116, cart. 3, fasc.54, n.ord. 9
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Ente Responsabile
- Mostra Torino: storia di una città
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà.