Le sirene d'allarme antiaereo
L'allarme antiaereo in città era dato dal suono contemporaneo di 57 sirene dislocate su vari edifici, in particolare scuole, nel 1942-1943. Le sirene sono state rimosse nel 1946-1947.
1. L'allarme
Durante il Secondo conflitto mondiale il principale strumento di offesa delle città italiane da parte del nemico fu il bombardamento aereo, al quale le città facevano fronte con la difesa contraerea per l'avvistamento e l'abbattimento dei velivoli. La corsa ai ripari della popolazione non sfollata ma ancora residente e operante in città era attivata dall'allarme, dato, a Torino, con il suono contemporaneo di 57 sirene (più una, privata, dell'Aeritalia) azionate da un unico comando centrale. Le sirene, distribuite sul territorio in modo da poterne garantire l'udibilità da parte di tutti. Trenta sirene erano in grado di funzionare anche in caso di black out degli impianti. In ogni caso esistevano anche sirene azionabili a mano, sirene di impianti industriali e sirene da montare sulle motociclette dei Vigili Urbani, che avrebbero dovuto supplire in caso di defezione degli impianti preposti.
2. L'impianto d'allarme cittadino
"L'impianto di allarme per la città di Torino, sorto nel 1933 con 15 sirene, 23 km di tracciato linee ed uno sviluppo di circuiti di non più di 80 km-coppia, è oggi quasi quadruplicato con 57 sirene, 94 km di tracciato linee ed uno sviluppo di circuiti di ben 400 km-coppia.
Il raffronto di queste cifre, più conclusivo di qualsiasi argomentazione, sta ad attestare con quale vigilante cura sia stata seguita dalla civica Amministrazione questa importantissima branca della protezione antiaerea destinata a portare il suo contributo - nel più vasto quadro della difesa territoriale - alla immancabile vittoria che oggi è fede nei cuori e sarà domani viva e splendente realtà".
La protezione antiaerea della città e della provincia, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XX, n. 10, ottobre, 1940, Torino, p. 16
3. Il prospetto "Impianto sirene d'allarme antiaereo"
Il prospetto "Impianto sirene d'allarme antiaereo per la città di Torino" datato 20 gennaio 1943, conservato all'Archivio Storico della Città di Torino, fornisce elementi importanti per la ricostruzione dell'apparato difensivo messo in campo dalla città in occasione dei bombardamenti degli Alleati. Il documento fu compilato dalla SIELTE Società Impianti Elettrici e Telefonici S.p.A., fornitore di impianti telefonici del gruppo Ericsson, fra gli altri anche per il gruppo IRI.
In una tabella vengono enumerate le 58 sirene disposte sui tetti o comunque al colmo di altrettanti edifici cittadini, perlopiù scuole. I luoghi interessati erano: Villa Bono, Scuola re Umberto, Scuola Vittorio da Feltre, Scuola Silvio Pellico, Scuola duca degli Abruzzi, Caserma da Bormida, Scuola Giuseppe Mazzini, Scuola Santorre di Santarosa, Caserma R. Aeronautica, Scuola Coppino, Stazione di Porta Nuova, Istituto tecnico Someiller, Scuola E. Rignon, Scuola Riccardo di Netro, Scuola Margherita di Savoia, Gruppo rionale Doglia, Scuola G. Allievo, Corso Galileo Ferraris 120 (poi trasferita alle carceri di corso Vittorio Emanuele II), Scuola A. Gabelli, Panificio Alleanza Coop., Scuola De Amicis, Scuola Sclopis, Scuola duca d'Aosta, Scuola Baricco, Scuola Manzoni, Scuola Alfieri, Scuola Buoncompagni, Scuola B.V. del Pilone, Museo Alpino, Scuola Massimo d'Azeglio, Scuola Muratori, R. Istituto Industriale, Scuola F. Aporti, Scuola Rayneri, Scuola Tommaseo, Palazzo Littorio, Scuola Parini, Scuola Lessona, Caserma dei Pompieri in corso Regina Margherita, Palazzo Municipale,l Villar Perosa RIV, Ex chiesa San Simone, Scuola Pestalozzi, Istituto S. Giovanni, Museo d'Arte Moderna, Istituto superiore per il Commercio, Stazione di Porta Susa, Torre Littoria, Sindacato Commercio, Stabilimento Lancia, Scuola Monti, Stazione tramvia Rivoli, Bagni municipali di via Miglietti, Scuola Fontana, Scuola Lingotto, FIAT Case popolari, Aeritalia.
Quest'ultima sirena era di proprietà privata. I circoli in rosso e in blu intorno ai numeri indicano il recupero della sirena - e il suo collocamento in luogo attualmente sconosciuto - rispettivamente nel 1946 e nel 1947. In altre città italiane, invece, le sirene non furono mai rimosse e tuttora permangono sugli edifici.
Le sirene erano di più tipologie e fabbriche. I produttori che rifornivano il Comune erano la Profumo, la SIIS, la SAAR. La sirena sulla Torre Littoria, in piazza Castello, era di tipo trinato (cioè a tre sirene). La SIIS, Società Italiana Impianti Segnalazioni, aveva sede in Milano, via Enrico Toti 4. La SAAR, Società Anonima Apparecchia a Relais aveva sede a Milano in via Bagutta 24.
Bibliografia
- Stellingwerff, Giuseppe, La protezione dei fabbricati dagli attacchi aerei. L'applicazione del cemento armato nella protezione antiaerea, Hoepli, Milano 1933
- La protezione antiaerea della città e della provincia, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XX, n. 10, ottobre, 1940, Torino, pp. 9-30 Vai al testo digitalizzato
- «Torino. Rivista mensile municipale», A. XX, 1940, Torino Vai al testo digitalizzato
- Quartara, Nicolò, L'offesa aerea e la protezione antiaerea, Opera nazionale Dopolavoro. Dopolavoro provinciale di Torino, Torino 1940
- Cocco, Gennaro Lorenzo, La protezione antiaerea industriale, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XX, n. 12, dicembre, 1940, Torino, pp. 3-17 Vai al testo digitalizzato
- Melano, Giuseppe - Pesati, Carlo Emanuele, La guerra aerea su Torino, in «Annuario statistico della Città di Torino», 1943, Torino, pp. XVII-LXXI
- Torino, 12 giugno 1940 - 5 aprile 1945: i bombardamenti sulla città, Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, Torino 2018 Vai al testo digitalizzato
- Unione nazionale protezione antiaerea (U.N.P.A.). Presidenza generale, Norme per il capo fabbricato, Arti grafiche Santa Barbara, Roma, s.d. [dopo il 1934]
Sitografia
Fonti Archivistiche
- ASCT, Miscellanea Sicurezza Pubblica 48/1
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Ente Responsabile
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà