Birrificio Bosio & Caratsch
Il primo birrificio italiano, fondato nel 1845, nel 1870 abbandona la sede originaria di via della Consolata e si trasferisce nel rione San Donato. Dopo aver ottenuto premi e riconoscimenti, nel 1937 la società è assorbita dal gruppo Birra Pedavena. Cessa l’attività nel 1969.
Primo birrificio d’Italia, fondato a Torino nel 1845. Originariamente ubicata in via della Consolata, si trasferisce nel 1870 in corso Principe Oddone 81 in un complesso dotato di reparti per la produzione, cantine, ghiacciaia e sala degustazione. La Bosio & Caratsh, che utilizza un metodo di fabbricazione basato “unicamente sull’uso di luppolo e orzo” (1), ottiene nel 1898 la medaglia d’oro all’Esposizione dell’Industria Italiana di Torino. In quell’anno l’azienda, che si estende su una superficie di 8.000 metri quadrati, impiega circa 30 operai, produce annualmente 7.000 ettolitri di birra e possiede depositi nelle principali città italiane. Nel primo decennio del Novecento, suggellato dalla medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Torino del 1911, la fabbrica è al centro di un ulteriore ampliamento, affidato all’architetto Pietro Fenoglio. Abbattuto quasi del tutto verso la fine degli anni Venti, lo stabilimento è sostituito dalla nuova sede di via Principessa Clotilde 1. Un complesso dotato di moderni impianti alimentati a energia elettrica e di un innovativo sistema di imbottigliamento capace di igienizzare le bottiglie e condurle, “a passeggio sui tapis-roulants”, alla spillatrice che “le riempie, le tappa e le incassa” (2). Nel 1937 la Bosio & Caratsch, la cui produzione annua è di 15.000 ettolitri, è assorbita dalla Birra Pedavena, che ne detiene la proprietà fino al 1969 anno in cui, dichiarandolo improduttivo, decide la chiusura dello stabilimento di Torino. Attualmente l’edificio ospita le Aste Giudiziarie.
Cronologia
1845 – Fondazione;
1870 – Trasferimento nel nuovo stabilimento di corso Principe Oddone 81;
1911 – Ampliamento edificio;
1930 – Trasferimento nel nuovo stabilimento di via Principessa Clotilde 1;
1937 – Bosio & Caratsh è assorbita dal marchio Pedavena;
1969 – Chiusura stabilmento.
Note
1. Michele Airoldi, “Gli antichi birrifici torinesi”, in La storia della birra in Italia, www.mondobirra.org/birratorino.htm.
2. Gino Gastaldi, Birra Bosio & Caratsh. Un prodotto stagionale, in «Torino: rivista mensile municipale», VIII, nn. 7-8, luglio agosto 1928, p. 555.
Bibliografia
- «L'Esposizione nazionale del 1898», N. 1-39/40, 1898, Torino Vai al testo digitalizzato
- Esposizione internazionale delle industrie e del lavoro [1911 ; Torino], Relazione della Giuria, Torino, STEN 1915 Vai al testo digitalizzato
- Gastaldi, Gino, Birra Bosio & Caratsh. Un prodotto stagionale, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. VIII, nn. 7-8, luglio-agosto, 1928, Torino, pp. 555-556 Vai al testo digitalizzato
- Nelva, Riccardo - Signorelli, Bruno, Le opere di Pietro Fenoglio nel clima dell’Art Nouveau internazionale, Dedalo, Bari 1979
- Archivio storico AMMA, Imprenditori piemontesi. Progetto per un repertorio, U. Allemandi, Torino 1994
- Michele Airoldi, Birrerie storiche d’Italia. Storia e immagini, Mosè, Milano 2002
Luoghi correlati
Ente Responsabile
- ISMEL