Paolo Perona (Roma, 1902 - Torino, 1969)
Architetto, esponente della generazione che dà vita al gruppo del Miar (Movimento Italiano per l’Architettura Razionale), Perona opera a Torino, occupandosi di edilizia pubblica e privata, con una caratteristica attenzione a criteri di rigore progettuale in qualche modo indipendente dal linguaggio adottato.
Perona si laurea in Architettura al Politecnico di Torino nel 1924, per poi iniziare il tirocinio presso lo studio di Giacomo Salvadori di Wiesenhof; in quegli anni stringe rapporti di amicizia e di collaborazione professionale con Luigi Ferroglio e con Mario Dezzutti. In occasione dell’Esposizione per il Decimo Anniversario della Vittoria (1928), con Giuseppe Pagano, Perona progetta la “Casa dell’Architetto” (opera corale dei migliori giovani della scuola torinese) e i padiglioni dell’Industria del freddo e delle Miniere e della Ceramica. Gli anni della formazione del gruppo torinese del Miar (Movimento Italiano per l’Architettura Razionale), che si raccoglie intorno a Pagano e Riccardo Gualino, coincidono con il periodo più fertile dell’attività di Perona.
Passanti e Perona danno luogo a una collaborazione stabile, pur continuando l’esercizio indipendente della professione; tra i primi progetti comuni, sono la Casa Rampini (1929-31), il concorso per il secondo tratto di via Roma Nuova e, nel 1935, la ristrutturazione a Colonia Elioterapica di villa Gualino sulla collina di San Vito (entrambi i progetti con Passanti, Ferroglio e Ferruccio Grassi), il Circolo rionale fascista Filippo Corridoni (1936-37, via Biglieri 41), la casa per i dipendenti Michelin (1937-39, via Treviso 35), il villaggio operaio per l’Istituto fascista per le Case popolari (1938-39, Testona presso Moncalieri), la Manifattura di Moncalieri (1951-52, corso Moncalieri 421) e, in seguito a concorso, il Palazzo degli uffici Tecnici Comunali in piazza San Giovanni (1957-61, con Passanti e Giovanni Garbaccio). In seguito la collaborazione con Passanti si dirada, a favore di quella con Garbaccio, caratterizzata da un’intensa progettazione di complessi residenziali in Torino, tra cui quelli di corso Massimo d’Azeglio 118 (1959), via San Fermo 3 (1960), corso Quintino Sella 9-11 (1961-63), via Napione 18 (1965), tutti edifici a destinazione condominiale distinti da ricerca dell’essenzialità compositiva, rigore costruttivo, esaltazione dei principi statici e ricorso a materiali locali e “poveri”.
Bibliografia
- Polano, Sergio - Mulazzani, Marco, Guida all’architettura italiana del Novecento, Electa, Milano 1991 , pp. 46-47, 58
- Lavinia Perona, Pier Giorgio Lucco Borlera, Paolo Perona architetto: cenni sulla vita, le opere ed il sodalizio con Passanti, in Riccarda Rigamonti (a cura di), Mario Passanti architetto docente universitario, Celid, Torino 1995, pp. 96-98
- Rigamonti, Riccarda (a cura di), Mario Passanti architetto docente universitario, Celid, Torino 1995
- Lavinia Perona, Pier Giorgio Lucco Borlera, Regesto delle opere di Paolo Perona, in Riccarda Rigamonti (a cura di), Mario Passanti architetto docente universitario, Celid, Torino 1995, pp. 241-243
- Nuove case per nuovi operai. Il villaggio operaio di Testona a sessant’anni dalla sua realizzazione, Celid, Torino 1999
- Drocco, Valentina, Perona, Paolo in 26 Itinerari di architettura a Torino / Architectural walks in Turin, Società degli architetti e degli ingegneri in Torino, Torino 2000, p. 268
- Lavinia Perona, Paolo Perona (ad vocem), in Ordine degli Architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Torino, Albo d’onore del Novecento. Architetti a Torino, Celid, Torino 2002, pp. 116-119
- Bonino, Michele, Il Palazzo dei Lavori Pubblici. Committenti, progettisti, decisori, U. Allemandi, Torino 2005
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