Stabilimento ex Filatura di Tollegno – ex Lanificio Bona – ex Lanificio di Torino Maggia
Stabilimento tessile del primo Novecento con capannoni esemplificativi dell’architettura industriale del periodo, ristrutturato e sottoposto a variazione d’uso negli anni Settanta e Ottanta. Attualmente è utilizzato da 120 diverse aziende dei vari settori.
La Società Filatura di Tollegno viene fondata nel 1900 ad opera delle famiglie Sella e Piacenza di Biella; l’azienda è titolare del marchio Lana Gatto depositato nel 1908. Nel 1910 viene costruito il primo nucleo dello stabilimento di Torino su progetto dell’ing Pier Maria Dogliotti e consistente in un fabbricato uffici a 2 piani fuori terra (a sinistra dell’ingresso sull’attuale piazzale Croce Rossa Italiana) e di due capannoni, uno sulla via Norberto Rosa e l’altro nel cortile interno; negli anni successivi vengono effettuati ampliamenti dei capannoni e viene costruita anche la parte su corso Sempione ad opera dell’ing. Dogliotti e successivamente dell’ing. Annibale Tioli.
Dal Censimento Industriale del 1914 risultano lavorare nello stabilimento di Torino 41 uomini, 45 donne, 164 minori donne e 16 fanciulli. Una così grande presenza di minori era giustificata dalle retribuzioni più basse percepite; infatti ad esempio, dopo lo sciopero del 1917, l’accordo fra i proprietari degli stabilimenti lanieri in Torino e la Camera della Lavoro stabilì, per tutte le operaie un aumento di 45 centesimi giornalieri, mentre per le operaie minori dei quindici anni, l’aumento era di soli 25 centesimi al giorno.
Nel 1925 la produzione della Filatura viene concentrata a Tollegno (BI), dove continua attualmente, e la proprietà dello stabilimento passa al Lanificio Bona di Carignano che lo ingrandisce ulteriormente negli anni Trenta. Assume poi la denominazione SASIT (Società Anonima Stabilimenti Industrie Tessili) cui subentra il Lanificio di Torino Maggia a metà degli anni Cinquanta. Negli anni Settanta viene chiusa la produzione tessile e lo stabilimento viene sottoposto a ristrutturazione e trasformazione d’uso a cura della società Lanificio di Torino Spa, ristrutturazione esemplare che conserva buona parte dei capannoni d’epoca con copertura a shed, alcuni con pilastri in ghisa, altri con pilastri in cemento. Attualmente utilizzano il vecchio sito industriale circa 120 aziende su una superficie di circa 40.000 metri quadrati., impegnate in diverse attività di terziario, commerciali ed artigiane e riunite nel Consorzio Bologna 220, denominato anche “La Fabbrica”.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
LANIFICIO MAGGIA, EX MANIFATTURA BONA
Piazzale Croce Rossa
Edificio industriale ed uffici.
Segnalazione di edificio di interesse documentario, esempio di edilizia per l'industria del primo trentennio del Novecen to.
Realizzazione, tra gli anni Dieci e Trenta del Novecento, di edificio per l'industria con palazzina per uffici.
[PIANO REGOLATORE CON VARIANTI aggiornate al 1935].
Tavola: 27/34
Bibliografia
Fonti Archivistiche
- ASCT, Progetti Edilizi 1909 n. 647.
- ASCT, Progetti Edilizi 1910 n. 339.
- ASCT, Progetti Edilizi 1913 n. 123.
- ASCT, Progetti Edilizi 1915 n. 122.
- AECT, Progetti Edilizi 1934 n. 652/S.
- AECT, Progetti Edilizi 1935 n. 271.
- AECT, Progetti Edilizi 1951 n. 456.
- AECT, Progetti Edilizi 1951 n. 803.
- AECT, Progetti edilizi, 1979, n. 1175.
- AECT, Progetti Edilizi 1986 n. 306.
- ASCT - CENSIMENTO INDUSTRIALE, 1914.
Fototeca
Temi correlati
Ente Responsabile
- Officina della Memoria