Villino Foa-Levi o Treves
Costruito nel 1904 dall’ingegnere Giuseppe Velati Bellini, il villino resta una delle più interessanti opere del liberty torinese, testimoniando al contempo le esigenze residenziali che caratterizzarono l’urbanizzazione alto-borghese di Borgo Crimea. Sede di un comando militare, durante il secondo conflitto mondiale fu quasi totalmente distrutto dal bombardamento dell'8 dicembre 1942.
1. Storia dell'edificio
Il villino fu costruito nel 1904 su progetto dell’ingegnere Giuseppe Velati Bellini (1867-1926), di cui resta forse l’opera più interessante, caratterizzata da una genuina adesione al linguaggio dell’art nouveau secondo l’esempio dei più apprezzati interpreti europei, senza ricoprire il ruolo di semplice epigono di Pietro Fenoglio (1865-1927), come accadde invece per altre figure attive in quegli anni. Realizzata alle pendici della zona collinare, la costruzione si inserì infatti nel contesto dell’urbanizzazione di Borgo Crimea, pregiata testimonianza di una scelta residenziale che fu condivisa da imprenditori e liberi professionisti accomunati da istanze di rinnovamento culturale. La diffusione del gusto liberty nell’architettura cittadina si deve essenzialmente alla committenza di tale gruppo sociale, il cui dinamismo, correlato a un percorso di affermazione sociale, cominciò a rinnegare gli esiti di un paludato storicismo. Il progettista risolse con particolare originalità la distribuzione volumetrica, fondata sull’abile sfruttamento del dislivello che caratterizza il terreno, dimostrando di non intendere il verbo modernista alla stregua di una mera sovrastruttura ornamentale. Al contempo, la facciata presenta eleganti decorazioni floreali inclini non alla ridondanza, quanto piuttosto a una filtrazione astratta. Nonostante tale risultato, al tramonto della stagione liberty, Velati Bellini proseguì la professione in sordina, ripiegando in un revival neobarocco alimentato dalla vena eclettica che non si era mai completamente esaurita nell’architettura torinese.
2. Bombardamenti
L'edificio, di due e tre piani fuori terra, residenza della famiglia Levi, fu, durante il secondo conflitto mondiale, sede di un Comando militare con annesso magazzino. Fu quasi totalmente distrutto da bomba dirompente durante l'incursione aerea dell'8 dicembre 1942. Un primo ordigno cadde sul fabbricato ed un secondo sulla strada di fronte al caseggiato provocando ingenti danni. Alla rilevazione dell'aprile 1945, l'area era ancora poco agibile e nessun opera di rifacimento era stata eseguita. L'edificio era disabitato.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
Villino
Via Bezzecca 11
Edificio di civile abitazione di valore documentario e ambientale, tra gli esempi più significativi del gusto art nouveau. Opera di Giuseppe Velati Bellini, progettata nel 1904.
R. BOSSAGLIA, 1966; M. LEVA PISTOI, 1969, p. 217.
Tavola: 50
Bibliografia
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 630 Vai al testo digitalizzato
- Magnaghi, Agostino - Monge, Mariolina - Re, Luciano, Guida all'architettura moderna di Torino, Lindau, Torino 1995 , p. 74
Fonti Archivistiche
- ASCT Fondo danni di guerra, inv. 597, cart. 12, fasc. 4, n. ord. 3
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