Regio Manicomio
Frutto delle nuove tendenze della psichiatria e dell’irrigidimento della politica di controllo del dissenso e delle devianze da parte dello Stato sabaudo, il Regio Manicomio rappresenta una struttura chiave dell’Ottocento torinese. L’ospedale psichiatrico fu bombardato due volte, nelle notti del 13 luglio e dell’8 agosto 1943.
1. Storia dell'edificio
La decisione di costruire l’edificio del Regio Manicomio venne presa da un lato per l’inadeguatezza dell’Ospedale dei Pazzerelli (la precedente struttura manicomiale, situata in un edificio tra le attuali via Piave e via san Domenico), dall’altro per lo svilupparsi di una nuova attenzione medica, sociale e politica nei confronti della questione del controllo dei comportamenti devianti. Il terreno concesso dalla città, reso disponibile dalla distruzione delle fortificazioni messa in atto nel periodo dell’occupazione francese, si trovava nelle vicinanze dell’allora recente ospedale di San Luigi, alla periferia dell’abitato. L’edificio, progettato dall’architetto Giuseppe Talucchi (1782-1863), si caratterizza per la sua disposizione in lunghezza: il nucleo centrale, destinato a spazi di servizio, divideva due padiglioni simmetrici corrispondenti alla divisione per sesso dei ricoverati. La dislocazione delle stanze rendeva possibile la separazione per tipo di disturbo e tra ospiti paganti e non e la distribuzione prevedeva locali destinati al lavoro dei reclusi. Rispetto all’edificio originario, attualmente non esiste più l’imponente muro di recinzione ed è stata aggiunta, a metà Ottocento, la struttura semicircolare del lato sud, su progetto dell’architetto Barnaba Panizza (1806-1895).
2. Bombardamenti
Il regio manicomio fu bombardato da aerei della RAF, con bombe di grosso e grossissimo calibro, nell’estate del 1943. Si registrarono gravi danni alla copertura del tetto con crollo di volte, schiantamento degli infissi, crollo di muricci interni e distruzione parziale del muro di cinta.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
EX-MANICOMIO
Via Giulio 22, Corso Valdocco, Via della Consolata, Corso Regina Margherita
Edificio assistenziale.
Edificio di valore storico-artistico, documentario e ambientale, rilevante esempio di edilizia assistenziale di primo Ottocento.
Costruito tra gli anni 1828 e 1834 su progetto di G. Talucchi. Trasformazione della palazzina centrale su Corso Regina Margherita intorno al 1920, insieme ad altri lavori interni di ripristino. In corso di ristrutturazione.
G. STRAFFORELLO. 1891, p. 152; AA.VV., Restauro e riuso [...], 1980, pp. 74. 131-139.
Tavola: 33/41
Bibliografia
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 282 Vai alla pagina digitalizzata
- Magnaghi, Agostino - Monge, Mariolina - Re, Luciano, Guida all'architettura moderna di Torino, Lindau, Torino 1995 , p. 20
- Montaldo, Silvano, Manicomio e psichiatria nel Regno di Sardegna, 1820-1850, in CISO (a cura di), Il Regio Manicomio di Torino: scienza, prassi e immaginario nell'Ottocento italiano, EGA, Torino 2007, pp. 10-53
- Bassignana, Pier Luigi, Torino sotto le bombe nei rapporti inediti dell'aviazione alleata, Edizioni del Capricorno, Torino 2013
- Lodari, Renata (a cura di), Atlante dei giardini del Piemonte, Libreria geografica, Novara 2017 , p. 170
Fonti Archivistiche
- ASCT Fondo danni di guerra, inv. 155, cart. 3, fasc. 4, n.ord. 1
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Ente Responsabile
- Mostra Torino: storia di una città
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà