Ex conceria Durio
Aperto dall’imprenditore conciario Giuseppe Durio negli anni Settanta dell’Ottocento, lo stabilimento svolse un ruolo cruciale nel processo che trasformò la borgata Madonna di Campagna da area agricola a distretto industriale, sollecitando una significativa urbanizzazione.
L’impianto dello stabilimento resta correlato all’apertura del Canale della Ceronda avvenuta sul finire degli anni Sessanta dell’Ottocento, rompendo i confini del tradizionale bacino industriale di Borgo Dora. La disponibilità di energia favorì infatti un processo di ‘colonizzazione industriale’ della zona ancora ampiamente agricola, in cui un ruolo trainante fu svolto dalla produzione conciaria avviata dall’imprenditore Giuseppe Durio (1828-1896), dopo l’esperienza maturata nell’opificio torinese al Fortino e in quelli di Châtillon e Ceresole. Divenuta operativa nei primi anni Settanta dell’Ottocento, la conceria Durio fu il primo significativo insediamento industriale realizzato lungo l’asse dell’antica Strada di Lanzo (attuale via Stradella), sollecitando l’urbanizzazione della borgata, sebbene nell’immediato alla carenza di servizi provvedesse la stesso Durio, quale promotore di iniziative assistenziali e abitazioni per i propri dipendenti. Come attestano soprattutto le case annesse alla fabbrica, Durio ricalcava per taluni versi il modello dei villaggi operai, non senza provocare nel tempo tensioni dovute alla scarsa tolleranza da parte della manodopera del controllo padronale. Dopo i fasti conosciuti nel primo decennio del Novecento quando l’opificio ebbe un rilievo cruciale nel trust delle Concerie Italiane Riunite, si è aperto un periodo di abbandono, concluso dal recupero della struttura, ora sede di servizi al cittadino e attività culturali facenti capo alla Circoscrizione 5.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
EX CONCERIA DURIO
Via del Fortino 34, 38
Edificio ad uso industriale.
Segnalazione di edificio di interesse documentario e ambientale, tipico esempio di edilizia di primo Ottocento per l'industria.
Edificato per singole giunzioni a partire dai primi anni dell'Ottocento; la porzione più consistente e significativa viene costruita poco prima della metà del secolo. Ingrandimenti e modificazioni nel 1882, 1915, 1917. Nel 1920 un progetto (De Vecchi) ne prospettava il totale rinnovamento, non attuato.
ASCT, Progetti Edilizi, ff. 234/1849; 185/1882; [Catasto RABBINI], 1866.
Tavola: 33
Bibliografia
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 433 Vai alla pagina digitalizzata
- Roberto Orlandini, Prima industrializzazione e relazioni sociali nella periferia urbana torinese: Giuseppe Durio imprenditore conciario a Madonna di Campagna, Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze della Formazione, 1996-1997, relatore Claudio Dellavalle , pp. 81-105, 117-120
- Caniglia, Vincenzo, Concerie e conciatori a Torino, in «Turin. Storia e storie della città», A. II, n. 6, ottobre, 2013, Torino, pp. 60-65
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