Medici Senza Frontiere
Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico, Premio Nobel per la Pace nel 1999. Ogni giorno circa 30.000 operatori forniscono assistenza a popolazioni vittime di conflitti, catastrofi naturali, epidemie o senza accesso a cure mediche.
1. Medici senza frontiere
In Nigeria, durante la guerra di secessione del Biafra, alcuni medici francesi che lavoravano con la Croce Rossa, rimangono scioccati dal genocidio in corso e frustrati dal silenzio a cui erano tenuti. Lo stesso accade ad alcuni giornalisti, reduci di un’emergenza umanitaria in Bangladesh. Decidono così di creare un’organizzazione medica d’urgenza più libera nelle parole e nelle azioni. Nel 1971 Raymond Borel e Philippe Bernier, giornalisti della rivista medica “Tonus”, lanciano un appello per creare un’équipe di medici pronti ad aiutare le persone che soffrono nelle più gravi catastrofi.
Medici senza Frontiere nasce ufficialmente il 22 dicembre del 1971 con 300 volontari, compresi i 13 medici e giornalisti fondatori. Il loro sogno è quello di fare un passo in più rispetto ai principi tradizionali dell’intervento umanitario: inaugurano un nuovo stile dell’azione d’emergenza, in grado di combinare immediatezza e professionalità con indipendenza e testimonianza. Salvare vite e curare ma anche raccontare e denunciare.
Negli anni Ottanta Medici Senza Frontiere diventa un’organizzazione internazionale. Oggi è costituita da cinque grandi sezioni operative in Francia, Belgio, Svizzera, Olanda e Spagna, e da 23 sezioni partner che partecipano al movimento con la gestione diretta di alcuni progetti e/o con attività di raccolta fondi, reclutamento degli operatori umanitari, informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Oggi, Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico. Ogni giorno circa 30.000 operatori provenienti da diverse parti del mondo forniscono assistenza a popolazioni vittime di conflitti, catastrofi naturali, epidemie oppure senza accesso a cure mediche.
2. Il Premio Nobel per la Pace
Medici Senza Frontiere riceve il Premio Nobel per la Pace nel 1999. La giuria sceglie Medici Senza Frontiere “in riconoscimento del lavoro umanitario pionieristico realizzato in vari continenti” e per onorarne lo staff medico, che ha lavorato in più di 80 paesi e curato decine di milioni di persone. Il Premio Nobel offre a all’organizzazione un’opportunità per condannare violenze e massacri e per chiarire quali siano gli obiettivi e i principi guida dell’organizzazione; James Orbinski, allora Presidente di Medici Senza Frontiere, in occasione della cerimonia di premiazione, parla al leader russo Boris Eltsin e condanna la violenza della Russia contro i civili in Cecenia. Orbinski dichiara: "Il silenzio è stato a lungo confuso con la neutralità, ed è stato presentato come una condizione necessaria per l'azione umanitaria. Dalle sue origini, Medici Senza Frontiere è stata creata per opporsi a questa tesi”. “Non siamo sicuri che le parole possono salvare delle vite, ma sappiamo con certezza che il silenzio uccide”. Egli dichiara ancora: “Lasciatemelo dire molto chiaramente: l’atto umanitario è il più apolitico di tutti gli atti, ma se le sue azioni e la sua eticità vengono presi sul serio, può avere le più profonde implicazioni politiche. E la battaglia contro l’impunità è una di queste implicazioni”. Il premio è stato utilizzato per creare un fondo destinato alle malattie dimenticate, ovvero a progetti pilota di sviluppo clinico, produzione, approvvigionamento e distribuzione di trattamenti per le malattie dimenticate.
3. Missione Italia
La decisione di aprire un progetto in Italia, così come in altri Paesi d’Europa, è maturata alla fine degli anni Novanta quando Medici Senza Frontiere si è resa conto che anche in Italia o in Europa erano presenti persone che necessitavano di cure, spesso in condizioni di precarietà e bisogno. Per questo, dal 1999, Medici Senza Frontiere - Missione Italia ha fornito assistenza sanitaria agli stranieri regolari e irregolari che si trovavano nel nostro paese con l’obiettivo di garantire l’accesso alle cure a queste persone e assistere coloro che sbarcavano sulle nostre coste. Medici Senza Frontiere, inoltre, opera anche in soccorso dei senzatetto.
4. Il gruppo di Torino
Il gruppo di Torino nasce nel 2007 su iniziativa di alcuni operatori umanitari rientrati in Italia. Grazie ai molti che offrono la propria disponibilità (studenti di medicina, medici, infermieri, ma anche professionalità diverse e pensionati), il gruppo può contare sulla presenza stabile di circa 25 persone; a incontri e iniziative si uniscono però spesso operatori umanitari piemontesi che si trovano temporaneamente in Italia. Grazie all’impegno dei volontari il gruppo svolge attività di sensibilizzazione e approfondimento sui temi di Medici Senza Frontiere, raccolte fondi, incontri con gli operatori umanitari, partecipando, inoltre a numerose iniziative culturali.
Bibliografia
- Weissman, Fabrice - Neuman, Michaël - Magone, Clairef (a cura di), Intervenire a ogni costo? Negoziati umanitari: l'esperienza di Medici senza frontiere, Banda larga, Roma 2001
- Non tornerò col dubbio e con il vuoto. Lettere senza frontiere, Il Pensiero scientifico, Roma 2007
- Gatti, Fabrizio, Al di là del muro. Viaggio nei centri per migranti in Italia. Secondo Rapporto di Medici senza frontiere sui centri per migranti: CIE, CARA e CDA, Franco Angeli, Milano 2010
- Guibert, Emmanuel - Lefèvre, Didier - Lemercier, Frédéric, Il fotografo, Coconino press, Bologna 2010
- Triglia, Monica, L'altra faccia della terra: storie di donne senza diritti e di donne che lottano per ridare loro dignità, Mondadori, Milano 2011
- Dignità! Nove scrittori per Medici senza frontiere, Feltrinelli, Milano 2011
- Noi non restiamo a guardare. Medici senza frontiere nel mondo: lettere e testimonianze, Feltrinelli, Milano 2012
- Mondi al limite. Nove scrittori per Medici senza frontiere, Feltrinelli, Milano 2014
Sitografia
Temi correlati
Ente Responsabile
- Medici senza frontiere