Torino romana
Dopo la distruzione dell’insediamento taurino nel 218 a.C., già posto in prossimità della confluenza tra il Po e la Dora, sotto Cesare Augusto, tra il 25 e il 15 a.C., fu fondata la colonia romana di Augusta Taurinorum a presidio dei valichi alpini. L’urbanistica e l’architettura rispecchiavano i domini sulla città: le porte e la potente cinta muraria, prima, e le basiliche, tra tarda antichità ed età paleocristiana.
Le fonti storiche ricordano come nel 218 a.C. i Taurini (o Taurisci) si fossero opposti al passaggio in Italia di Annibale e il loro insediamento, forse al punto di confluenza tra il Po e la Dora e con avamposti in area collinare, fosse stato distrutto. La presenza romana nella Pianura Padana, si intensificò a partire dal II secolo a.C. ma la colonia di Augusta Taurinorum venne fondata solo dopo il 27 a.C., sotto Cesare Augusto. I dati archeologici testimoniano l’esistenza, nei primi secoli dell’impero, di un centro urbano vivace in cui si svolgevano alcune attività artigianali (lavorazione di vetri e metalli e produzione di laterizi e vino). La città era caratterizzata da una possente cinta muraria che delimitava un’area rettangolare di 670x760 metri con quattro porte situate agli estremi del cardo e del decumano massimo. Dal I-II secolo d.C. le case si arricchirono di decorazioni dipinte e a mosaico ma dal IV-V secolo d.C. le domus, cadute in rovina, vennero ristrutturate con materiali poveri, come il legno e l’argilla, e il teatro fu chiuso e se ne riutilizzarono i materiali per la costruzione della prima cattedrale. Con il primo vescovo, Massimo, consacrato tra il 371 e il 397, fu fondata la cattedrale, la basilica del Salvatore, dove nel 398 ebbe luogo un importante sinodo di vescovi delle Gallie. Dopo i primi scavi dell’inizio del Novecento, che portarono alla luce elementi lapidei e mosaici oggi conservati in situ e presso i musei di Antichità e Civico d’Arte Antica, le più recenti indagini archeologiche, condotte intorno alla chiesa del Salvatore, hanno permesso di ricostruire altresì le complesse vicende delle altre due chiese, San Giovanni e Santa Maria. Il complesso della cattedrale paleocristiana, riflesso sul piano urbanistico delle nuove gravitazioni di potere, fu portato a compimento tra la fine del V e i primi decenni del VI secolo, prima che i conflitti fra Goti e Bizantini (535-553) e la conquista longobarda (circa nel 570), segnassero un momento di arresto nello sviluppo della città.
Bibliografia
- Castronovo, Valerio (a cura di), Storia illustrata di Torino, Sellino, Milano 1992-1995
- Sergi, Giuseppe (a cura di), Storia di Torino. Dalla preistoria al Comune medievale, Vol. 1, G. Einaudi, Torino 1997 Vai al testo digitalizzato
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- Aimone, Marco, Le antiche cattedrali di Torino: gli edifici e i loro committenti, in Castelnuovo, Enrico - Pagella, Enrica (a cura di), Torino: prima capitale d'Italia, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma 2010, pp. 23-33
- Franzoni, Claudio, Le mura di Torino: riuso e "potenza delle tradizioni", in Castelnuovo, Enrico - Pagella, Enrica (a cura di), Torino: prima capitale d'Italia, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma 2010, pp. 13-22