La corte nel XVII secolo

Nel Seicento le spese per la corte e i suoi annessi gravarono pesantemente sulle finanze pubbliche. Per molti anni le corti furono rette da donne e contraddistinte dal loro gusto francese soprattutto nelle sfarzose feste.
Nel XVII secolo le cariche e le gerarchie di corte divennero più precise, ma si conservò la tradizionale struttura Casa-Camera-Scuderia; a frequentarla continuarono a essere i nobili, mentre ne erano esclusi i borghesi, anche quando influenti. Durante le reggenze era principalmente retta da donne, entrambe di origini francesi.
Quando al potere furono i duchi, le corti erano almeno due poiché una spettava alla consorte, ma vi s’aggiungevano poi quelle dei figli e gli appannaggi di varie personalità, con un aggravio non indifferente sui conti pubblici, e non mancarono gli appelli alla «moderazione delle spese» da parte di personalità come il cancelliere Morozzo.
Si ricordano soprattutto le corti delle Madame Reali, Cristina e Maria Giovanna Battista, perché ampie, più influenti che sotto lo stabile governo di un duca, con personale e spese in aumento e intrecciate ai pettegolezzi sugli amanti delle duchesse, nonché per lo sfarzo delle loro feste.
Principale ideatore e artefice sotto Vittorio Amedeo I e poi Madama Cristina, della quale fu consigliere e ministro, ne fu Filippo d’Agliè, al quale si debbono coreografie, balletti e canti, rappresentazioni, messe in scena mitologiche, tornei, fuochi d’artificio, natanti sul Po, costruzioni ed isole posticce di sfarzo inedito. Anche dopo la sua scomparsa il tenore dei trattenimenti non mutò.
Tra i «pubblici apparati» degni di sontuosa coreografia vi erano le esequie funebri; memorabili quelle di Carlo Emanuele II.
Bibliografia
- Viale Ferrero, Mercedes, Feste delle Madame Reali di Savoia, Istituto bancario San Paolo, Torino 1965 Vai al testo digitalizzato
- Cristina Stango, Le corti ducali (1630-1675), in Giuseppe Ricuperati (a cura di), Storia di Torino, IV, La città tra crisi e ripresa (1630-1730), Einaudi, Torino 2002, pp. 503-511
- Franca Varallo, Le feste da Maria Cristina a Giovanna Battista, in Giuseppe Ricuperati (a cura di), Storia di Torino, IV, La città tra crisi e ripresa (1630-1730), Einaudi, Torino 2002, pp. 483-502
- Maurizio Gentile , La corte di Maria Giovanna Battista, in Giuseppe Ricuperati (a cura di), Storia di Torino, IV, La città tra crisi e ripresa (1630-1730), Einaudi, Torino 2002, pp. 513-524