Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Case impiegati e maestri municipali, corsi Francia e Peschiera

Realizzato a partire dal 1928 fra i corsi Francia e Peschiera, l’insediamento fu articolato in villini bifamiliari completati nell’arco di pochi anni, nonostante le varianti apportate al progetto. Alcune unità furono poi demolite nel corso degli anni Sessanta, lasciando posto a piccoli fabbricati moderni in netto contrasto con il romanticismo delle costruzioni originarie.


Lat: 45.07440707276979 Long: 7.625155448913574

Costruzione: 1928

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Categorie

  • edilizia popolare | abitazione

Le casette cominciarono a essere costruite nel 1928 per conto della Società anonima cooperativa case impiegati e maestri municipali, sebbene fossero state previste già tre anni prima, all’indomani della costituzione della società. Alcune difficoltà amministrative e finanziarie avevano obbligato a procrastinare i lavori, avviati così in parallelo a quelli per gli stabili sociali di via Giotto e via Digione. Delimitata fra i corsi Francia e Peschiera, l’area sarebbe stata lottizzata in quindici proprietà, occupate da altrettanti villini a due piani fuori terra, talora abbinati in soluzioni bifamiliari. All’apertura del cantiere il progetto era stato tuttavia limitato a otto unità abitative: sul fronte di corso Peschiera sorsero così due palazzine destinate a profonde ristrutturazioni, mentre lungo l’asse di corso Francia furono dislocate sei villette comprese fra gli attuali numeri civici 287 e 299. Nel corso degli anni Sessanta alcune porzioni furono demolite per lasciare posto all’edificazione di piccoli fabbricati moderni, in contrasto con il vetusto romanticismo del revival neo-gotico che predomina nei prospetti delle costruzioni rimaste inalterate. I committenti dei villini avevano dunque dimostrato di guardare a clichè in grado di rievocare quel fascino da antico maniero riportato in auge dall’architettura signorile di tardo Ottocento, non senza tradire l’ansia di voler suggellare una precisa appartenenza di status. D’altronde, le costruzioni offrivano all’interno appartamenti suddivisi su due livelli che comprendevano dalle quattro alle sei camere, oltre i locali per cucine, soffitte, scantinati e doppi servizi. L’impostazione adottata si trovò presto a stridere con il puro razionalismo dell’edificio adiacente, edificato nel 1936 quale sede dell’ONMI (Opera nazionale maternità e infanzia) e trasformato dieci anni dopo in succursale della scuola elementare Pietro Baricco. Realizzata sul finire degli anni Venti, quest’ultima risultava su un terreno contiguo ai villini, coerente con l’intenzione di garantire una comoda vicinanza ai luoghi di lavoro perseguita dalla società per tutte le costruzioni.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CASE IMPIEGATI E MAESTRI MUNICIPALI
Corso Francia, Corso Peschiera

Edifici di edilizia popolare da cooperativa.
Segnalazione di nucleo di interesse ambientale e documentario, esempio di edilizia cooperativa a villini degli anni Venti. Su progetto del 1927 edificazione di otto casette unifamiliari di 2-3 piani fuori terra, per conto della Società Cooperativa Case per impiegati e Maestri municipali; del complesso originale rimangono le cinque case oggetto della scheda.

D. Gosio, M. MENZIO, 1979.
Tavola: 39

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