Il “giuoco del pallone” in Accademia
Nell’area tra Piazza Castello e via Verdi si trovava la seicentesca Accademia reale, nel cui cortile, come testimoniano incisioni, disegni e testi dell’epoca, si giocava con il “pallone”: non solo per svago, ma anche come preparazione all’attività militare.
Nell’Accademia veniva praticato il “giuoco del pallone”, come testimoniano un’incisione di Tommaso Borgonio per il Theatrum Sabaudiae, dove, nel cortile dell’Accademia, nell’angolo in alto a destra sono rappresentate tre figure intente a giocare a pallone1; e un disegno di Belmond e Alfieri conservato all’Archivio di Stato di Torino, che raffigura il cortile con alcuni giocatori di pallone e un folto pubblico che li osserva2.
Il gioco del pallone viene nominato per la prima volta nei regolamenti dell’Accademia nel testo del 13 ottobre 1697, dove veniva considerato «giuoco lecito»3. Vi sono anche testimonianze dirette, come quella di Vittorio Alfieri, che nella Vita racconta: «In quell’anno di pretesa rettorica mi venne fatto di ricuperare il mio Ariosto, rubandolo a un tomo per volta al sottopriore, che se l’era innestato fra gli altri suoi libri in un suo scaffale esposto alla vista. E mi prestò opportunità di ciò fare il tempo in cui andavamo in camera sua alcuni privilegiati, per vedere dalle di lui finestre giuocare al pallon grosso, perché dalla camera sua, situata di faccia al battitore, si godeva assai meglio il giuoco che non dalle gallerie nostre che stavangli di fianco»4.
Dalla seconda metà del Settecento, però, il «giuoco del pallone» in Accademia non è più associato all’idea di svago e divertimento, ma diventa importante per l’addestramento fisico finalizzato alla professione militare. Oltre al gioco, la palla viene usata per svolgere esercizi che ricordano quello che noi chiamiamo «body building»5.
Note
1. Theatrum Statuum Regiae Celsitudinis Sabaudiae Ducis Pedemontii Principis, Amsterdam 1682, vol. I, tav. 13.
2. Ast, Spaccato prospettico trasversale con veduta del proscenio [del Teatro Regio], Corte, Album disegni Alfieri, c. 3.
3. Raccolta per ordine di materie delle leggi cioè editti, patenti, manifesti, ecc. […] emanate negli stati di terraferma sino l’8 dicembre 1798 dai sovrani della real Casa di Savoia, compilata dall’avvocato Felice Amato Duboin, Torino 1826-1829, XIV.
4. Vittorio Alfieri, Vita, a cura di G. Dossena, Torino 1967, pp. 34, 36.
5. Agostino de Levis, Sistema sulla educazione militare per gli paggi ed accademisti. Il volume si trova nella Biblioteca Reale di Torino.