Castello degli Acaia
Agli inizi del secolo XV, per volontà del principe Ludovico d'Acaia (1364-1418), l'edificio subì alcune modifiche. In particolare fu cambiata la pavimentazione del cortile che era in pietra e venne sostituita col laterizio.
Anche gli interventi voluti dal principe Ludovico d'Acaia devono essere letti nell'ottica dei recenti studi sulla corte. Tra le funzioni assunte dalle corti fin dalla seconda metà del secolo XIV, vi era quella di impressionare i propri ospiti con il fasto. Ludovico d'Acaia non poteva non imitare l'esempio della corte sabauda, specialmente nel castello torinese che serviva da luogo di incontro tra gli ambasciatori stranieri e i conti di Savoia. Non è dunque un caso che le prime opere riguardassero proprio la corte medievale, cioè l'ingresso al castello, il primo luogo che si apriva agli occhi dei visitatori: Ludovico non si era limitato a ricoprire un pavimento fatto di pietre - materiale più adatto a una fortezza che a una residenza - in laterizio, ma aveva scelto un disegno a opus spicatum (ossia a mattoni disposti a lisca di pesce) per decorare il cortile.
I recenti scavi hanno messo in luce non solo i lavori architettonici eseguiti al cortile e al viretto (scala a chiocciola interna), ma anche ceramiche e stoviglie rinvenute nel fossato. Gli oggetti sono distinguibili in due tipologie: quelli adatti a ornare e servire la tavola del castellano -in vetro lavorato o ceramiche decorate -, quelli invece da usare nelle cucine -principalmente in ceramica -. In pratica, anche la presenza di vasellame più raffinato - come dimostrano alcune stoviglie esotiche - conferma che la destinazione d'uso del castello fosse ormai quella di luogo di rappresentanza della corte.
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