Scuola Elementare “Madonna di Campagna”, Viale Madonna di Campagna. Effetti prodotti dai bombardamenti dell'incursione aerea dell'8-9 dicembre 1942. UPA 2825_9D01-38. © Archivio Storico della Città di Torino
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Danni di guerra: le scuole
"Torino, 21 novembre 1942. Ieri sera, quando suonarono le sirene, andammo al rifugio. Dopo mezz’ora di silenzio, le prime bombe dirompenti e incendiarie. Uno schianto e la luce si spegne. Presosi l’incarico di calmare l’inquietudine, un coinquilino dice a ogni colpo rumoroso: «È caduta una bomba; che cosa c’è di speciale?». Verrebbe voglia di rispondere: «Niente, è la cosa più naturale del mondo!». A un certo punto, quando gli spari cessano, qualcuno si affaccia al portone e torna dicendo che tutta Torino brucia. Allora salgo con papà e vedo una visione impressionante. Il cielo tutto rosso per chilometri e chilometri. Le serrande dei negozi divelte e contorte, in terra larghe macchie bianche, il fosforo lasciato cadere dagli inglesi. Sembra che una nuvola di fuoco, resa ancor più luminosa dall’oscurità, gravi su Torino".
Emanuele Artom, Diari. Gennaio 1940 - Febbraio 1944, a cura di P. De Benedetti e E. Ravenna, Centro di documentazione ebraica contemporanea, Milano 1966, p. 48.
1. Danni di guerra: le scuole
Le scuole di ogni ordine e grado, gli istituti, l'Università, il Politecnico e le strutture assistenziali, furono protagoniste degli anni della guerra in città. Durante i bombardamenti moltissime scuole furono trasformate in ricovero pubblico e molte si dotarono di rifugi antiaerei utilizzati dagli alunni e dalla popolazione della zona.
Le schede degli edifici danno conto, in uno specifico paragrafo, dei danni subiti, e presentano le planimetrie degli isolati relativi (in rosso i piani o le porzioni di fabbricato distrutte, in blu le parti sinistrate). Nelle schede sono altresì presenti due tipi di mappe delle zone della città che danno un quadro d'insieme decisamente significativo: la prima con i danni subiti dall'area, che presenta le zone più gravemente colpite in rosso e in rosa quelle con danni più lievi; la seconda con i punti in cui sono cadute bombe e spezzoni incendiari. La scheda UPA, Ufficio Protezione Antiaerea, fornisce alcune indicazioni sui fondi archivistici consultati, digitalizzati e resi disponibili online.
2. Il cantiere di ricerca "Danni di guerra"
Il cantiere Danni di guerra. La vita quotidiana in tempo di guerra, i bombardamenti e la ricostruzione, a cura del Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti della Libertà, si è svolto nel 2013-2014 nell’ambito del programma Reciproca solidarietà e lavoro accessorio realizzato dalla Città di Torino con Compagnia di San Paolo. Il progetto mirava alla creazione di una mappatura dei principali edifici bombardati della città a partire dai documenti di rilevamento dei danni e dalle foto storiche del fondo dell'Ufficio Protezione Antiaerea.
La ricerca storica è stata condotta da Paola E. Boccalatte, Emiliano Bosi e Caterina Ciccopiedi, con la supervisione di Guido Vaglio (Museo Diffuso della Resistenza), Stefano Benedetto (Archivio Storico della Città), Maria Paola Soffiantino (MuseoTorino), Valeria Calabrese (Biblioteche civiche torinesi).
La digitalizzazione dei documenti dell'Archivio Storico della Città di Torino e l'immissione online degli stessi è stata curata, in particolare, da Simona Cappelli, Lillian De Murtas, Valentina Masera, Maria Teresa Pagni, con il coordinamento di Paola E. Boccalatte e la collaborazione di Ernesto Amato, Annamaria Colace, Patrizia Etzi, Claudio Mangiantini, Ornella Mejnardi, Roberto Napolitano, Roberto Nardi, Antonio Nozzoli, Daniele Trivella, Pier Giorgio Vallo. Il coordinamento amministrativo è stato curato da Elena Cannarozzi.
Si ringraziano, inoltre: per il supporto e i contributi forniti alla realizzazione del cantiere, Barbara Graglia (Assessorato alla Salute, Politiche Sociali e Abitative), Laura Fabbri (Direzione centrale Ambiente, Sviluppo, Territorio e Lavoro), Chiara Genovese e Cecilia Maseri (Direzione Cultura, Educazione e Gioventù, Servizio Archivi, Musei e Patrimonio culturale); per la concessione dei testi e delle immagini, Paola Olivetti (Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza), Pier Luigi Bassignana (Archivio Storico AMMA), Stefano Benedetto (Archivio Storico della Città), Giuseppe Sergi (Università degli studi di Torino), Riccardo Passoni (Archivio Fotografico, Fondazione Torino Musei); per la gentile collaborazione, Omar José Nunez, Fulvio Peirone, Anna Maria Stratta, Pino Toma, Enrico Vaio (Archivio Storico della Città).
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Diario dell'Istituto Lorenzo Prinotti
Presso l'Archivio Storico della Città di Torino è conservato il diario dell'Istituto per sordomuti Lorenzo Prinotti. Il diario, redatto da don Pietro Ferrero (1890-1973), direttore del Prinotti, riporta gli avvenimenti interni ed esterni all'Istituto accaduti tra gli anni venti e gli anni settanta del Novecento.
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Scuola elementare Gian Enrico Pestalozzi
Prima scuola del Borgo Barriera di Milano, di cui inizialmente porta il nome, è oggi succursale della Scuola Gabelli.
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Istituto Tecnico per le Attività Sociali Santorre di Santarosa, ex Gruppo rionale fascista Amos Maramotti
Ospitato all’interno di un edificio nato nel 1936 come sede del Gruppo rionale fascista Amos Maramotti, dal secondo dopoguerra è stato destinato a istituto scolastico, fuzione che mantiene tuttora.
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Scuola elementare Michele Coppino
Nata come scuola rurale di cui si attesta la presenza già nel 1876, l’edificio è stato costruito nel 1903 in uno spazio prima occupato da un orfanotrofio. La scuola elementare Michele Coppino fu bombardata in più occasioni.
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Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato Giovanni Plana
La scuola, che occupa un edificio liberty, presenta storici legami con gli stabilimenti industriali del territorio, tra cui Lancia, Lambretta, Ansaldo e Pininfarina. L’Istituto Professionale Plana fu bombardato in due occasioni.
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Scuola elementare Aristide Gabelli
Storica scuola nata con il nome di “Monterosa”, si trasforma durante la Seconda Guerra Mondiale in sede temporanea degli uffici FIAT e poi in caserma dei partigiani.
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Scuola elementare Pietro Baricco
La scuola è stata costruita nel 1924 ma fin dal 1871 le classi, con il nome di Scuola Pozzo Strada, si trovavano nei locali attigui alla parrocchia da cui la scuola prendeva nome.
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Scuola elementare Vittorino da Feltre
Scuola storica la cui costruzione era stata interrotta dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, dal 1967 ha una succursale presso l’ospedale infantile Regina Margherita. L’edificio fu distrutto durante i bombardamenti e poi ricostruito.
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Scuola elementare Beata Vergine di Campagna
La scuola, fortemente voluta dai frati cappuccini dell’attigua parrocchia dell’Annunziata, trae le sue origini dai primi corsi scolastici tenuti nel quartiere fin dal 1842. La scuola è stata bombardata l’8 dicembre 1942.
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Istituto Tecnico Commerciale statale Germano Sommeiller
L'edificio di tre piani fuori terra, scandito al suo interno in 101 locali, era compreso fra le vie Volta, Arsenale, San Quintino e corso Oporto. Ospitò l'Istituto Sommeiller fino al secondo conflitto mondiale, quando fu raso al suolo dai bombardamenti. Gli alti caseggiati di civile abitazione che attualmente sorgono sul sito dell'Istituto sono di recente costruzione.
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Costituzione del Consorzio edilizio per la ricostruzione della città
All'indomani della fine della guerra, le città italiane si dotano di consorzi edilizi finalizzati alla ricostruzione degli edifici danneggiati. Il 5 novembre 1945 la giunta popolare della Città di Torino delibera di istituire il consorzio.
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Bombardamento 24 luglio 1944
Il 24 luglio 1944 Torino fu bombardata dall’aviazione americana (USAAF). Il bombardamento durò 20 minuti, a seguito del bombardamento si registrarono 122 vittime e 118 feriti.
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Scuole in guerra
Durante la Seconda Guerra Mondiale le scuole svolgono un'importante funzione sociale, aprendo le proprie porte alla cittadinanza e trasformandosi in rifugi antiaerei, luoghi di ricovero per i sinistrati e ambulatori.
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Le sirene d'allarme antiaereo
L'allarme antiaereo in città era dato dal suono contemporaneo di 57 sirene dislocate su vari edifici, in particolare scuole, nel 1942-1943. Le sirene sono state rimosse nel 1946-1947.
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Suggerimenti di lettura
- Guidi, Guido, Opere culturali ed assistenziali devastate dalla guerra, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 9, settembre, 1949, Torino, pp. 25-28
- Novelli, Diego, Le bombe di cartapesta, SEI, Torino 1983
- Sforza, Michele, La città sotto il fuoco della guerra. La tragedia delle città italiane e l'impegno dei vigili del fuoco nella seconda guerra mondiale, U. Allemandi, Torino 1998
- Torino 1938-45. Una guida per la memoria, Città di Torino - Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti" - Blu, Torino 2010
- Quarzo, Guido, Ritorno al mittente, Lapis, Roma 2011