Istituto Sacra Famiglia
Complesso di edifici in Borgo San Donato, compreso tra le attuali vie Balbis, Le Chiuse, Saccarelli e S. Donato, comprendenti attualmente la “Scuola dell’Infanzia Sacra Famiglia” (ex asilo infantile) e diverse attività e associazioni.
L'istituto
L’istituto, fortemente voluto dalla Contessa Carlotta di Santarosa che nel 1853, sul letto di morte, se ne fa promettere l’erezione da Saccarelli, si aggiunge alla scuola festiva per giovani operaie e ammette giovani dai 10 ai 13 anni, che rimangono ordinariamente ospiti fino ai 20, ricoverate e istruite gratuitamente. Quando possibile contribuiscono al proprio sostentamento e al mantenimento dell’istituto stesso attraverso due principali fonti di guadagno, cui vanno aggiunte le offerte dei benefattori: il ricavato di lavori manuali, attività per le quali sono suddivise in quattro laboratori a seconda dell’età, e l’accompagnamento funebre. Questa pratica, in uso fin dall’origine dell’istituzione, prosegue almeno fino agli anni Trenta del Novecento. Le giovani intervengono numerose ai cortei funebri con un abito di colore verde: il colore, scelto dallo stesso Saccarelli come simbolo di buon augurio e di speranza per l’avvenire, era l'elemento caratterizzante da cui deriva il nome con cui erano note, “verdine” o “verdoline”.
Cronologia
1850, cappella provvisoria, oratorio e scuola domenicale
1852 inaugurazione di una nuova cappella in via San Donato 17 e trasferimento della scuola-oratorio
1853, apertura del Ritiro della Sacra Famiglia
1854, apertura dell’asilo infantile
1856, erezione dell’istituto a ente morale
1869, inaugurazione della nuova chiesa in via San Donato 21 e erezione dell’asilo a ente morale
1885-1913, ristrutturazioni e ampliamenti del complesso
Le origini
Nel 1850 il teologo Gaspare Saccarelli (1817-1864), cappellano di Corte formatosi alla scuola del beato Cottolengo, prende in affitto, a proprie spese, alcune botteghe all’inizio di via San Donato, all’epoca area suburbana povera e malfamata, con l’intenzione di crearvi un’opera assistenziale. In quei locali, riuniti in una struttura unica, il 6 aprile di quello stesso anno si inaugurano una cappella provvisoria, un oratorio festivo per le fanciulle e una scuola domenicale per le operaie che lavorano in fabbriche e opifici. È, questa, la prima istituzione del genere aperta a Torino frequentata negli anni a venire da parecchie centinaia di giovani.
A questo punto, Saccarelli avverte la necessità di dotare la zona, che ne è priva, anche di una chiesa; acquista pertanto in via San Donato 17, ancora a sue spese, un terreno e il fabbricato di una antica bottiglieria e, su progetto dell’architetto Blanchier, fa costruire una cappella dedicata alla Sacra Famiglia. Inaugurata il 1° maggio 1852, vi trasferisce a fianco la scuola oratorio.
Il 21 aprile 1853, su ispirazione della contessa Carlotta di Santarosa vedova di Santorre, come ampliamento su via Le Chiuse del precedente complesso e annesso all’oratorio viene inaugurato un “ritiro” per giovani povere e abbandonate, intitolato alla Sacra Famiglia. Nel 1854 si apre anche l’asilo infantile. L’8 luglio 1856 il Governo erige l’istituto a ente morale con dispensa dagli obblighi fiscali; nel 1869 identica sorte tocca all’asilo.
Dopo la morte di Saccarelli
Alla morte di Saccarelli la direzione dell’istituto passa a suo fratello maggiore per parte di madre, il canonico Paolo Bergher che, nonostante le persistenti difficoltà finanziarie, ne accresce il numero di ospiti.
Nel 1878 il Municipio di Torino approva un piano regolatore che prevede l’attraversamento dell’istituto da parte di una nuova arteria stradale, poi non realizzata, e Bergher fa erigere, nel 1885, un nuovo edificio che fronteggi quella che, secondo il piano, dovrebbe diventare piazza Cibrario. A Bergher, morto nel 1889, succede il canonico Emiliano Rosaz, il quale, dopo l’approvazione nello stesso anno di un nuovo piano regolatore che prevede nuovamente la creazione di un’arteria stradale (anche questa non realizzata) che attraverserebbe l’istituto costringendolo ad abbatterne alcuni locali, ne fa sopraelevare alcuni fabbricati, dando loro una forma più regolare e più adatta. I lavori, che iniziano nel 1891 e proseguono fino al 1900 concludendosi con la sopraelevazione della cappella, portano alla risistemazione anche dei locali dei dormitori dell’asilo, della ricreazione e della chiesa e sono diretti dall’ingegnere Paolo Saccarelli, nipote del fondatore. Un ulteriore ampliamento del complesso data al 1913. Dal 1914 al 1986 la direzione interna dell’istituto è stata affidata alle Suore Terziarie di San Francesco, ordine fondato da Mons. Rosaz a Susa.
Oggi
Attualmente l’istituzione, divenuta “Ente Fondazione Istituto della Sacra Famiglia” è attiva con la “Scuola dell’Infanzia Sacra Famiglia” (ex asilo infantile) e ospita, nel complesso edilizio di sua proprietà, varie attività e associazioni, tra cui una “Casa famiglia” per anziani indigenti e l’associazione “L’Albero che ride” che, in locali affittati dal Comune di Torino, concede una serie di mini-appartamenti a famiglie con bimbi piccoli in difficoltà finanziarie, promuovendo azioni di sostegno alle famiglie e alla genitorialità a carico dei servizi sociali della Circoscrizione IV.
La chiesa dedicata alla Sacra Famiglia, su via San Donato 17, sostituita nel 1870 da quella più grande in via San Donato 21 dedicata all’Immacolata Concezione, dal 1998, su sollecitazione dell’arcivescovo di Torino, è stata assegnata in comodato gratuito alla comunità copto-ortodossa egiziana di Torino per le funzioni religiose e catechistiche.
Bibliografia
- Reffo, Eugenio, L’Istituto della Sacra Famiglia di Torino nel primo cinquantenario della sua fondazione, 1853-1903. Cenni storici, Tipografia San Giuseppe degli Artigianelli, Torino 1903
- Guidi, Guido, Le chiese di Torino danneggiate dalla guerra, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 8, agosto, 1949, Torino, pp. 9-15 Vai al testo digitalizzato
- Riccardo Ropolo, La stagione dell’eclettismo a Torino, nell’architettura religiosa di fine Ottocento ed inizio Novecento, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, 2001-02 , pp. 48-53, 200-204, 2 v.
- Sartorio, Ugo, Borgo Vecchio e dintorni. San Donato, Campidoglio e Parella, Graphot, Torino 2008 , pp. 34-39
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- Associazione L&M – I Luoghi e la Memoria