Villaggio di Santa Caterina
Nel 1952 un programma nazionale prevede l’assegnazione ai profughi istriani del 15% degli alloggi edificati dagli Istituti Autonomi per le Case Popolari su finanziamento dello Stato. A Torino, nel 1954, inizia la costruzione, ultimata nel 1955, del Villaggio di Santa Caterina a Lucento tra via Pirano e via Parenzo.
Nel 1953, nell’ambito di un programma di carattere nazionale che prevede l’assegnazione ai profughi del 15% delle abitazioni popolari edificate, a totale carico dello Stato, dagli Istituti Autonomi per le Case Popolari, il Comune di Torino dona allo Stato un’area nel periferico quartiere di Lucento. Qui sorgono i nuovi alloggi costruiti dall’Istituto Autonomo per le Case Popolari per mezzo di un finanziamento corrisposto dal Ministero dell’Interno: nasce il Villaggio di Santa Caterina, destinato ad accogliere i profughi fino ad allora alloggiati alle Casermette di borgo San Paolo. Nel 1954 inizia la costruzione del primo lotto, denominato SP1, che si estende su una superficie di 44.900 metri quadrati, all’interno della quale trovano spazio 516 alloggi, per un totale di 1.612 vani. I lavori terminano nel 1955 e tra l’agosto e il novembre dello stesso anno, 253 nuclei familiari, composti esclusivamente da individui che si trovano nella condizione di profugo, requisito necessario per ottenere l’assegnazione di un’abitazione, si trasferiscono a Lucento, seguiti, l’anno seuccessivo, da altre 100 famiglie. Nel 1959 il lotto SP1 è al centro di un progetto di ampliamento che prevede la realizzazione di altri due fabbricati, raggiungendo le attuali dimensioni di undici fabbricati divisi in due lotti. Il villaggio, un tempo isolato dal contesto cittadino e caratterizzato dall’assenza pressoché totale di servizi, appare oggi pienamente assorbito e inserito nel tessuto urbano e sociale cittadino.
Bibliografia
- I profughi delle Casermette San Paolo si trasferiscono a Lucento, in «La Stampa», 1 settembre, 1955
- Nello Renacco, Unità di abitazione a Torino-Lucento, in «L’architettura cronache e storia», n. 5, gennnaio-febbraio, 1956
- Sessantennio di fondazione Istituto autonomo per le case popolari della provincia di Torino, 1907-1967, IACP Torino, Torino 1968
- Domenico Bretto, Un villaggio isolato. Lo sviluppo della periferia urbana di Torino nel secondo dopoguerra. Un esempio: il villaggio profughi di Lucento, Centro di Documentazione Storica V Circoscrizione, Torino 1989
- Miletto, Enrico, Con il mare negli occhi. Storia, luoghi e memorie dell’esodo istriano a Torino, Franco Angeli, Milano 2005
- Enrico Miletto, L’Istria, l’Italia, il mondo. Storia di un esodo: istriani, fiumani, dalmati, in Piemonte, catalogo della mostra, Istoreto, Isrn, Isral, Regione Piemonte, Torino 2007
Sitografia
Fonti Archivistiche
- Archivio Storico della Città di Torino, Fondo Ente Comunale di Assistenza, Cartella 1107, Fascicolo 3, Smobilitazione e chiusura del CRP.1955-1956
- Archivio Storico della Città di Torino, Atti Municipali del Comune di Torino, Case per profughi: donazioni di aree allo Stato, seduta 4 del 18 febbraio 1952; Delibera del Consiglio Comunale, seduta 64, 17 marzo 1953; Delibera del Consiglio Comunale, seduta 45 del 5 ottobre 1953
- Archivio di Stato di Torino, Fondo Prefettura di Torino, Settore II, Profughi/varie, salone U 224
- Archivio Scuola Elementare Margherita di Savoia, fondo Villaggio Profughi, Lettera (protocollo n. 1859/3), datata 29 settembre 1956 inviata dall’Ispettorato scolastico Torino Nord al Provveditorato agli Studi di Torino
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