Ex Stabilimento Teksid, ex Ferriere Fiat Ingest
Lo stabilimento, collocato nell'area compresa tra le vie Borgaro, Valdellatorre, Thouar e Nole, produce nastri di lamiere. Attualmente gli edifici sono oggetto del Programma di Riqualificazione Urbana che ha trasformato l’area di Spina 3.
Con l’intento di potenziare le Ferriere Fiat per far fronte al periodo bellico, nel 1937[1] prendono avvio le trattative di acquisto dell’area delimitata dalle vie Borgaro, Valdellatorrre, Thouar e Nole. A luglio del 1939[2] si inizia a costruire il nuovo stabilimento che avrebbe accolto il reparto Larghi Nastri, nell’area delimitata.
Gli avvenimenti bellici (i bombardamenti causano danni lievi) costringono alla sospensione dei lavori, ripresi dopo il 1945: a maggio del 1950[3] il nuovo reparto, gestito dalla società Ingest della Fiat, entra in funzione. Qui si producono nastri di lamiere con treni di laminazione da 600, 700 e 1100 mm, lavorando i lingotti che arrivano dall’area Vitali attraverso un sottopassaggio per l’attraversamento di via Borgaro[4].
Dal 1962 al 1964[5] si svolgono lavori di risistemazione e potenziamento dei macchinari in modo da aumentarne la produttività. Si tratta di notevoli investimenti che in realtà sembrano non dar peso all’incombente crisi del settore siderurgico, registratasi alla fine degli anni Sessanta. La Fiat cerca di resistere raggruppando nel 1978[6] le proprie attività siderurgiche sotto la Teksid, azienda creata appositamente, in seguito assorbita dalla Finsider, gruppo facente capo alle Partecipazioni Statali. Nell’ottobre del 1982 tutti gli stabilimenti delle Ferriere sono ceduti all’Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI). Gli stabilimenti sono definitivamente chiusi nel 1992 e a partire dal 1995 sono oggetto del Programma di Riqualificazione Urbana[7] che ha trasformato l’area di Spina 3.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
STABILIMENTO TEKSID, EX FERRIERE FIAT
Isolato compreso tra le Vie Borgaro, Nole, Corso Potenza, Via Valdellatorre
Complesso di edifici industriali realizzati e ristrutturati in fasi successive.
Segnalazione di complesso di manufatti industriali di interesse documentario, tipici esempi di edilizia industriale in cemento armato e in ferro degli anni Trenta, Quaranta e successivi.
Realizzazione, in epoche successive, di edifici industriali a partire dai primi decenni del secolo (preminentemente dagli anni Trenta in poi). Interventi di ristrutturazione e ampliamento anche recenti.
[PIANO REGOLATORE CON VARIANTI aggiornate al 1935]; Il Nuovo Piano Regolatore […], 1959.
Tavola: 25
Bibliografia
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 530 Vai alla pagina digitalizzata
- Fiat. Archivio storico, Fiat: le fasi della crescita. Tempi e cifre dello sviluppo aziendale, Scriptorium, Torino 1996
- Andrea Bondonio, Stop & go. Il riuso delle aree industriali dismesse in Italia: trenta casi di studio, Alinea 2005 , pp. 15-16
- Fondazione Vera Nocentini (a cura di), Torino che cambia. Dalle Ferriere alla Spina 3: una difficile transizione, Edizioni Angolo Manzoni, Torino 2009
Sitografia
Fonti Archivistiche
- Archivio Storico Fiat. Fondo Ugaf. Impianti realizzati negli anni 1946-1963. Sezione Ferriere, vol. I-II
- ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 1944 cart. 40 fasc. 20 n. ord. 1
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Ente Responsabile
- Comitato Parco Dora